"Welcome to the club!": le migliori dichiarazioni stampa di questo Wimbledon

Rubriche

“Welcome to the club!”: le migliori dichiarazioni stampa di questo Wimbledon

Una carrellata con tutte le migliori dichiarazioni in conferenza stampa del torneo di Wimbledon appena concluso. La colazione di Murray, l’amore di Federer per la sua seconda di servizio e il mercoledì di Marcus Willis

Pubblicato

il

 

– Wozniacki ha scoperto qual è il segreto di una buona relazione con i media… e con se stessa.

Caroline Wozniacki: “Non leggo quello che scrivono su di me… Se avessi letto tutto quello che hanno scritto su di me negli ultimi quindici anni probabilmente ora mi sarei buttata da una scogliera.”

– A James Ward viene chiesto se Novak Djokovic gli fosse parso arrugginito. Djokovic aveva vinto il primo set contro di lui per 6-0.

James Ward: La migliore domanda del giorno, questa qua. No, non credo, non ho visto tutta questa ruggine… Non credo abbia avuto una partenza lenta, no.

– Gasquet sa di essere il GOAT (del cambio del grip della racchetta):

Richard Gasquet: Non avrò vinto un Grande Slam ma sono il migliore in quello!

– Un impavido Grigor Dimitrov fa i conti con l’improvvisata di Djokovic in conferenza stampa.

Giornalista: Cosa farebbe di questo torneo un buon torneo per te nelle prossime due settimane?
Grigor Dimitrov: Hey, sono arrivato abbastanza in fondo qui. Il punto è che non temo nessuno. Non temo…(Djokovic si affaccia alla porta)
Novak Djokovic: …sicuro?
Grigor Dimitrov: Sì. Specialmente te. Specialmente te. (ride)

– Marcus Willis è stato la star della prima settimana. Le sue conferenze stampa anche. Non volendo sacrificare la leggenda di questo personaggio, ne proponiamo più estratti.

Giornalista: Hai mai parlato con Federer?
Marcus Willis: Mi sa di no. Non credo fosse al Future che ho giocato in Tunisia quest’anno.

Giornalista: Quale ricordo ti porterai via dal campo?
Marcus Willis: Ce ne sono così tanti. Ho giocato un bel punto quando ho fatto il pallonetto. Posso dire che ho lobbato Roger Federer!

Giornalista: Come è stato quando sei entrato sul Centrale?
Marcus Willis: Fantastico. Non il mio solito mercoledì, di sicuro. Il prossimo mercoledì potrebbe essere un poco differente.
Giornalista: Come è il tuo solito mercoledì?
Marcus Willis: […] Non so. Devo controllare la mia agenda e vedere cosa ho di mercoledì. Non è giocare contro Roger Federer sul Campo Centrale.

Giornalista: Avevi scritto RF sulla tua maglietta.
Marcus Willis: Sì.
Giornalista: Perché?
Marcus Willis: No, è soltanto che mi piaceva. Non era niente di particole. L’ho indossata nel primo round, alle qualificazioni. È una cosa un po’ strana. Sono contento che non me l’abbia chiesta indietro.

– Nick Kyrgios, quando si dice che il tennis è passione prima di tutto.

Giornalista: Sei sicuramente un talento fantastico e molto divertente. Pensi di applicarti con tutto te stesso per diventare più forte che puoi?
Nick Kyrgios: No.
Giornalista: C’è qualcosa che vorresti cambiare di te?
Nick Kyrgios: Non lo so.
Giornalista: Ti piace lo sport? È un qualcosa che ti piace o lo trovi più frustrante che piacevole?
Nick Kyrgios, Sì, cioè… a volte… Come ho già detto altre volte, non amo questo sport. Ma, cioè, non so veramente cosa farei senza il tennis.

– Dopo la sconfitta di Djokovic con Querrey, l’abbiamo pensato tutti:

Roberta Vinci: Ho pensato a Querrey e volevo dirgli soltanto: “Benvenuto nel club!”

– Ecco cosa succede quando un giornalista lavora tutto il giorno e salta la pausa pranzo.

Giornalista: Non so se ti va bene dirci quante calorie giornaliere assumi, cosa mangi a colazione, o se mangi 50 pezzi di pesce crudo, per esempio.
Andy Murray: Beh, stamattina ho mangiato un bagel con uova strapazzate. Poi mezzo bagel con burro di arachidi. Un frullato, con latte, banane, e frutti rossi. E per colazione anche un intero melone. Prima del mio match ho mangiato riso e salmone.
Giornalista: E dopo il match?
Andy Murray: Pasta con broccoli e pollo.
Giornalista: Un melone o un cocomero?
Andy Murray: No, non era un cocomero. Era un melone di Cantalupo, credo.

– Berdych non è più lo stesso ragazzo di quando raggiunse la finale a Wimbledon contro Nadal.

Giornalista: Hai raggiunto la finale qui sei anni fa. Quale è la differenza tra oggi e allora per te?
Tomas Berdych: Ho sei anni di più.

– Venus Williams è tornata in semifinale a Wimbledon dopo 6 anni. Avrebbe potuto anche mollare, ma non rientrava realmente nelle opzioni.

Giornalista: Hai mai pensato di ritirarti in qualche momento più difficile della tua carriera?
Venus Williams: Ritirarsi è la strada più facile. Non ho tempo per le cose facili. Il tennis è uno sport difficile.

– Trovati un amico che parli di te come Roger Federer parla della sua seconda di servizio.

Giornalista: Due dei matchpoint li hai giocati sulla seconda di servizio. Non hai giocato seconde in sicurezza, sei stato molto aggressivo. Come ti prepari a fare ciò? La sbagli ed è finita.
Roger Federer: Sì, ma non ho fatto un doppio fallo in 5 set. Credo nella mia seconda di servizio. Anche se la forzo, non è poi così tanto un rischio per me. Mi è tornata utile per tutta la mia carriera. Credo che Pete Sampras una volta disse: “Sei tanto forte quanto lo è la tua seconda di servizio.” Sono felice che la mia seconda di servizio sia sempre stata qui per me. Sì, è vero, ho fatto doppi falli, ho servito anche male qualche volta. Ma quando è il momento più importante, non mi delude mai. Così oggi (dopo il match con Cilic, ndr).

– A proposito di Federer, la sconfitta con Raonic l’ha presa sportivamente.

Giornalista: Così tante opportunità, tre break points.
Roger Federer: Non andare a ricordarmi tutto. Vai alla fine della domanda. Lo so che ti piace fare così. Grazie.
[…]
Giornalista: Qualcosa che vuoi migliorare c’è della tua performance o va bene così?
Roger Federer: Qualcosa che voglio scordarmi, quello sì.

–  Elena Vesnina ha centrato la semifinale in uno Slam per la prima volta in carriera. Elena è compagnia di doppio misto di Bruno Soares, compagno di doppio di Jamie Murray, fratello di Andy Murray, allenato da Ivan Lendl. È tutto merito del #LendlEffect.

Giornalista: Non ce l’ho fatta a non ridere al tuo tweet di qualche settimana fa sull’ effetto Lendl.
Elena Vesnina: Ecco, vedi? Ora ce l’ho io. Devo parlarne con Bruno. È efficace, senza dubbio. Grazie per averlo ricordato. È sicuramente merito dell’effetto Lendl.

– Il Regno Unito è messo così male che deve puntare tutto su Andy Murray. E questo perché la Scozia non ha ancora chiesto il referendum.

Giornalista: Il paese è in condizioni pietose in questo momento. Abbiamo bisogno di un nuovo Primo Ministro, un nuovo conduttore di Top Gear, un nuovo commissario tecnico della nazionale ed il Galles ha perso. Come ci si sente ad essere l’ultima speranza della nazione?
Andy Murray: Non siamo messi così male, no? (ride) Siamo messi così male?
Giornalista: Sì, abbastanza male. Sei la nostra ultima speranza, Andy.
Andy Murray: No, non lo sono. Ci sono molte altre speranze al di là di me. Io ce la sto mettendo tutta in questo torneo per far felici tutte le persone che guardano. Speriamo di vincere un altro paio di partite. (sorride)

– Serena Williams mette i puntini sulle i.

Giornalista: Si parlerà molto di te che passerai alla storia come una delle atlete femminili più forti di tutti i tempi. Che cosa pensi quando senti qualcosa del genere?
Serena Williams: Preferisco le parole “una degli atleti più forti di sempre”.

– Murray raramente si lascia andare a dichiarazioni ricche di pathos, ma non ci aspettavamo che il giornalista dovesse ricorrere ad una storia così strappalacrime per spronarlo, e né tanto meno ci aspettavamo che Murray rompesse l’atmosfera in questo modo.

Giornalista: Abbiamo conosciuto ieri un uomo che giovedì è stato dimesso dall’ospedale dopo un mese di ricovero per il bacino rotto perché è stato investito. Mercoledì è venuto direttamente qui a vederti. Era qui anche oggi. Ha preso l’ultima dose di morfina oggi per riuscire ad arrivare a fine giornata per vederti. Che cosa significa per te avere questo tipo di tifo? Diresti qualcosa in particolare a questo signore?
Andy Murray: Per prima cosa, spero stia bene, e che sia tornato a prendere la morfina (ride)

– Poco da dire sulle dichiarazioni di Serena Williams, con le quali concludiamo la carrellata. Parlano da sole.

Giornalista: Molte persone dicono che sei fonte di ispirazione. Come ti fa sentire il fatto che continui ad inspirare milioni di ragazze in tutto il mondo?
Serena Williams: Questo è il motivo per cui ultimamente sento di dover essere qui dove sto. Mi è stata data una grande opportunità. Sono stata messa in una posizione dove posso essere fonte di ispirazione per ragazze, donne, ma anche uomini. Chiunque, ogni bambino là fuori vuole diventare qualcuno, ha un sogno.
Io ho avuto grandi aspirazioni. Non l’ho fatto per i soldi o altro, ma io avevo un sogno e avevo speranza. Queste sono le uniche cose di cui hai realmente bisogno.
Non dovremmo confinare le atlete donne in una scatola. Perché dobbiamo limitarci ad essere considerate atlete soltanto femminili? Tutte noi vogliamo essere conosciute come atleti.

 

 

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement