Coppa Davis, quarti: Francia e GB in semifinale. Croazia, che rimonta!

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Coppa Davis, quarti: Francia e GB in semifinale. Croazia, che rimonta!

In corso l’ultima giornata dei quarti di finale delle sfide di Coppa Davis: La Francia espugna Trinec grazie al successo tiratissimo di Tsonga in 4 set su Jiri Vesely in rimonta. Vince anche la Gran Bretagna, grazie a Kyle Edmund che supera in 3 set Dusan Lajovic. Ora i britannici in semifinale ospiteranno l’Argentina. La Croazia rimonta da 0-2: prima Cilic regola Isner, poi Coric supera Sock

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COPPA DAVIS, Quarti di finale

R. CECA-FRANCIA 1-3  (Luca De Gaspari)

J.W Tsonga b. J.Vesely 4-6 7-6(3) 6-4 7-5

La Francia è la seconda qualificata alle semifinali di Coppa Davis dopo la vittoria sofferta ma meritata di Jo-Wilfried Tsonga che dopo la delusione per la sconfitta in 5 set subita nel match di apertura contro Lukas Rosol, rimonta in set di svantaggio a Jiri Vesely eliminando dunque la Repubblica Ceca davanti al suo pubblico a Trinec.

Una classica partita da indoor veloce, quali erano le condizioni di gioco, in cui i servizi l’hanno fatta da padrone e in cui dunque le palle break si trasformavano di fatto in mini set point. Alla fine ci sono volute 3h28 perché Jo potesse finalmente esultare.

Vesely ha confermato l’ottimo momento di forma che già aveva messo in mostra a Wimbledon, giocando una partita d’attacco senza mai risparmiarsi: è lui il primo a portarsi avanti alla prima occasione sul 2-2 del primo set aiutato anche da un doppio fallo di Tsonga. Un break che difende poi con i denti nell’ottavo gioco annullando due palle break e poi chiudendo con il servizio sul 5-4 nonostante due doppi falli commessi. Quello rimarrà l’unico break subito da Tsonga in tutto il match. Nel secondo set non se ne vedrà nemmeno uno per entrambi con Vesely bravo ad annullare con autorità l’unica delicatissima palla break sul 5-5. Il tie-break però è dominato dal francese che serve benissimo e sfrutta un paio di gravi errori di Vesely (tra cui un doppio fallo) nelle fasi iniziali per involarsi addirittura 5-0 prima di chiudere la pratica per 7 punti a 3.

Ristabilità la parità Tsonga sembra avere le redini del match in mano procurandosi subito una palla break nel gioco d’apertura del terzo set, poi salvato dal ceco. I turni di servizio del francese volano via troppo rapidamente per non immaginare come andrà a finire: Vesely cede la battuta per la prima volta nel match nel sempre fatidico settimo gioco, un break che di fatto decide il set prima ancora del 6-4 definitivo.Nel quarto set Vesely ritrova concentrazione, pronto a dare tutto quello che gli resta per tenere in vita la sua squadra e il sogno della semifinale: si procura tre palle break nel sesto gioco che però Tsonga annulla splendidamente e poi a sua volta ne annulla tre nel gioco successivo dando fondo a tutte le sue energie. Ogni game ormai diventa un’autentica battaglia ma sul 5-5 Tsonga si inventa due eccellenti passanti di dritto che costringono Vesely alla resa.
Il dodicesimo gioco è una pura formalità e la Francia di Yannick Noah può così festeggiare la semifinale contro la vincente di USA-Croazia. Che sia la volta buona per riportare l’insalatiera a Parigi dopo 15 anni?

 

SERBIA-GRAN BRETAGNA 1-3 (Marco Lauria)

K. Edmund b. D. Lajovic 6-3 6-4 7-6(5)

Non ci sarà il tutto esaurito sulle tribune del Tasmajdan Stadium, ma l’arena di Belgrado, orfana del suo gladiatore Novak Djokovic, tra trombette e schiamazzi, ricorda l’insoffribile tifo degli stadi sudafricani durante i mondiali del 2010. Ad ogni quindici, complice la chiassosa più che corposa troupe inglese e l’entusiasmo dei ‘pochi ma buoni’ serbi, i decibel salgono vertiginosamente.

Ed è così di nuovo quando Lajovic aggroviglia un game con due banali errori di misura che gli costano il break. Edmund sale rapidamente 5-2 e archivia il primo set che segue poi i servizi.
La pioggia intanto si fa più fitta, k-way e ombrelli colorano le gradinate bianche, mentre Edmund riprende a picchiare sul rovescio di Lajovic. Il serbo gioca più vicino alla linea di fondo, ma la palla del suo avversario viaggia a doppia velocità. Sulla terza delle quattro palle break che servono ad Edmund per strappare il servizio, un out chiamato dai tifosi inglesi manda su tutte le furie Lajovic, ma il break è dietro l’angolo. L’allungo è di nuovo decisivo ed Edmund si porta sul 2-0.
Il serbo continua a sbracciare tra un punto e l’altro, palesemente crucciato, ma non rinuncia alla lotta. Porta a casa un game rocambolesco con l’aiuto del nastro e un paio di recuperi sensazionali. Difende pure tre palle break, ma puntualmente capitola alla quarta. La strada per Edmund sembra ormai in discesa, ma sui titoli di coda arriva l’insperato break di Lajovic. Tutto da rifare e in mezzo anche due palle per l’uno a due serbo. Il britannico le annulla magistralmente e si arriva al tie-break. Gli scambi sono massacranti e chi sembra stare meglio fisicamente è Lajovic. Strappa un mini-break, ma Edmund lo riacchiappa. Un dritto micidiale e due rovesci in corridoio del serbo sul 4-5 fanno il resto.
Nei panni di numero uno britannico Kyle Edmund vince due singolari a punteggio non acquisito e permette alla Gran Bretagna di continuare a sperare di difendere il titolo conquistato a Gent otto mesi fa.

 

USA-CROAZIA 2-3 (Stefano Tarantino)

M. Cilic b. J. Isner 7-6(9) 6-3 6-4

A Portland accade quello che non ti aspetti, un super Marin Cilic ha la meglio in 3 set su un John Isner in giornata no e non al meglio fisicamente e così la quarta semifinalista si deciderà all’ultimo singolare, dove si affronteranno Jack Sock e Borna Coric.

Isner si presenta in campo con una fasciatura sulla gamba sinistra, ma apparentemente non ci sono problemi nei movimenti. L’incontro segue un cliché ben definito. Isner gioca soprattutto sulla potenza, Cilic quando può cerca di farlo spostare lungo la linea di fondo campo e prova a non fargli prendere l’iniziativa. Sul 3-2 in proprio favore Isner ha una palla break ma la spreca con un gratuito di diritto, mente Cilic sul 5 pari si salva da 0-30. Ai punti forse il set lo meriterebbe l’americano, si arriva al tie break che riserva mille emozioni. Si seguono senza sosta i servizi, 6-5 Cilic ma Isner annulla il set point. Poi è l’americano ad averne uno sul 7-6, gratuito di diritto e set point sprecato. Ancora set point Cilic sull’8-7, Isner lo annulla con un servizio vincente. Cilic però vince uno scambio estenuante chiuso con un diritto vincente e si gioca sul 9-8 il set point sul proprio servizio. Il croato sbaglia però un diritto e restituisce il minibreak, poi mette un servizio vincente e si procura il quarto set point sul 10-9. E’ quello buono, Isner affossa un rovescio e consegna il primo set alla Croazia.

Isner ora appare in netta difficoltà, Cilic risponde bene e lo fa muovere molto. L’americano salva ben 4 palle break sull’1-2, ma sul 3-4 cede la battuta. Cilic ringrazia e chiude il secondo set 6-3.
La Croazia crede nell’incredibile rimonta, Isner sembra un po’ spaesato ed impotente. Cilic non concede niente, Isner invece sul 4 pari 40-15 commette un doppio fallo e mette un diritto facile in corridoio facilitando il break dell’avversario che va a servire per il match. Piccolo brivido finale sul 15-30, ma Cilic mette le cose a posto e regala un insperato 2-2 alla Croazia.

B. Coric b. J. Sock 6-4 3-6 6-3 6-4 (Paolo Di Lorito)

Dopo la prima giornata di singolare, con le vittorie di Sock e Isner, la strada sembrava essersi messa tutta in discesa per il team statunitense, ma la grinta dei croati non bisogna mai sottovalutarla ed infatti grazie a Dodig e a Cilic le cose sono tornate in parità. A completare la rimonta ci prova il giovane Coric e di fronte a lui c’è Jack Sock al quale viene chiesto, dopo il gran risultato ottenuto all’esordio, di chiudere questa sfida per evitare una cocente delusione. L’unico precedente tra i due è stato vinto da Sock sulla terra degli Open di Francia l’anno scorso in tre set.

La pressione è tutta sul giocatore a stelle e strisce e non deve essere poca dato che già al primo game perde la battuta a 15 commettendo un paio di errori di dritto. Due game più tardi si troverà di nuovo nella stessa situazione, sotto 15-40, ma questa volta si salva col servizio. L’occasione persa tuttavia non scoraggia il croato che tiene agevolmente i suoi turni di battuta, nonostante Sock aumenti notevolmente la velocità del dritto. L’americano ogni volta che va a servire sembra come se colpisca la palla con rabbia e voglia in qualche modo rimediare al passaggio a vuoto del primo game, ma l’esito del primo parziale ormai è tutto nella racchetta di Coric. Servendo per il set il croato commette due doppi falli e concede anche una palla break, tuttavia tiene bene lo scambio col dritto a sventaglio e con un po’ di patemi riesce a chiudere 6-4 in 35 minuti.

Il game inaugurale del secondo set sembra inizialmente seguire lo stesso andamento di quello visto a inizio partita: Sock commette un paio di errori e concede tre palle break, questa volta però si risveglia prima di combinare la frittata e chiude con un paio di vincenti. Dopo essersi difeso da altre 4 palle break nel terzo game, finalmente è lui ad avere la prima occasione per passare in testa e per doversela guadagnare deve spingere al massimo su ogni palla e la sfida più ardua sarà soprattutto confermare il vantaggio perché Coric con la risposta di rovescio continua ad essere un po’ fastidioso. Una volta superato quest’ultimo ostacolo l’americano riesce a riportare l’incontro in equilibrio, anche se entrambi cominciano a dare segni di cali di concentrazione e la cosa la si evince dall’aumentare degli errori gratuiti.

Nonostante il pareggio raggiunto, Jack Sock continua ad essere troppo altalenante e perde di nuovo il servizio nei primi giochi del terzo parziale. Borna Coric, tornato a giocare ai livelli del primo set, non si limita a sfruttare gli errori dell’avversario bensì cerca spesso la via del vincente o almeno di tenere la palla profonda durante lo scambio. Il match, entrato ampiamente nel vivo, offre agli spettatori parecchi punti spettacolari e i due contendenti si scambiano di nuovo la battuta ma il croato è più solido e questo lo porta presto a servire sul 5-3 e al terzo set point riesce a riportarsi di nuovo avanti.

Il quarto parziale si apre con l’ormai consueto break subito da Sock che dimostra ancora una volta di essere in estrema difficoltà quando si tratta di tenere il servizio (in totale concederà 20 palle break) ma successivamente, supportato dal pubblico e aiutato da un doppio fallo del croato, trova il modo di rimettersi in carreggiata. Il numero 54 del ranking però continua con la sua prestazione superlativa e con un passante di rovescio e un dritto in rete dell’americano strappa un’altra volta la battuta al nono game e si porta a servire per la vittoria. La concentrazione non lo abbandona nel momento cruciale e a 0 vince il game, set e match.

La gioia in campo per il team croato è incontenibile e anche sugli spalti i festeggiamenti non mancano perché nonostante si giochi a Portland, numerose bandiere a scacchi rosso e bianche sventolano sventolano nello stadio. Jim Courier lascia il campo a testa bassa il che è assolutamente comprensibile visto il vantaggio sciupato dalla squadra USA, ma va dato anche onore alla Croazia che col risultato odierno accede alle semifinali della Davis Cup dove affronterà la Francia e avrà il vantaggio del fattore campo.

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