Coppa Davis: Delbonis batte Fognini e porta l'Argentina in semifinale

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Coppa Davis: Delbonis batte Fognini e porta l’Argentina in semifinale

Grandissima prova di coraggio da parte di Fabio Fognini che però soccombe in 4 set a Federico Delbonis che si impone 6-4 7-5 3-6 7-5. L’azzurro ha sprecato 4 set point nel quarto set. Argentino più continuo, Fognini ha avuto opportunità in tutti i set. L’Argentina sfiderà in trasferta la vincente di Serbia-Gran Bretagna

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COPPA DAVIS, Quarti di finale

ITALIA-ARGENTINA 1-3

F. Delbonis b. F. Fognini 6-4 7-5 3-6 7-5 (Dal nostro inviato a Pesaro, Valerio Vignoli)

stat fognini-delbonis

Dopo la sontuosa prestazione in singolare e la bruciante sconfitta in doppio, Fabio Fognini deve tornare nuovamente in campo sulla terra battuta del circolo Baratoff di Pesaro per tenere vive le speranze dell’Italia nella sfida di quarti di finale contro l’Argentina. Il suo avversario di giornata è l’ostico Federico Delbonis che ha regalato il primo punto alla selezione albiceleste battendo in quattro set un falloso Andreas Seppi. Contro il 25enne nativo di Azul, Fabio è avanti per 3 a 2 nei precedenti (2 pari su terra). Il ricordo più dolce per l’azzurro è legato alla finale di Amburgo del 2013. Inoltre il ligure si è imposto anche qualche settimana fa al primo turno di Wimbledon, rimontando da 2 set a 1 sotto. Tutti gli scontri diretti però si sono protratti fino al parziale decisivo. Sembra quasi certo dunque che ci sarà da combattere. Il dubbio invece è: il nostro uomo Davis avrà recuperato fisicamente dopo le cinque ore e mezza di fatica della seconda giornata?

Un indizio sulle condizioni fisiche di Fognini ci viene fornito dalle vistose fasciature nere con le quali si presenta sul rettangolo di gioco sotto lo sguardo tra gli altri della neo moglie Flavia Pennetta e di Simone Bolelli in panchina.  È mezzogiorno e mezza e incombe la canicola sulla cittadina marchigiana. Ma il clima è reso ancora più caldo dal rumoroso pubblico argentino. Da notare un’affluenza complessiva stranamente inferiore alla giornata precedente e quindi si vedono tante sedie vuote sugli spalti. Fabio vince il sorteggio e scegli di ricevere. L’azzurro sembra subito scarico e Delbonis gli strappa il servizio con un dritto inside out vincente e sale 2 a 0. Dopo un avvio difficile, il tennista di Arma di Taggia si scuote e infila una striscia di quattro giochi consecutivi. Il tema tattico della partita è chiaro fin da subito. L’argentino cerca di prolungare gli scambi spingendo con il proprio dritto mancino e Fabio cerca di variare il gioco, facendo uscire l’avversario dalla sua comfort zone. Ma Fognini non lo riesce a mettere spesso in pratica e così il parziale torna in equilibrio sul 4 pari. Il lungo nono gioco (ben 16 punti) si rivela lo snodo cruciale con l’azzurro che non capitalizza 2 palle break. Scampato il pericolo, Delbonis si carica e chiude il set per 6-4 nel turno di risposta con un’accelerazione di rovescio.

Per uno stanco Fognini il secondo set può risultare fondamentale. Ma le cose non si mettono bene per il ligure che nel quarto gioco cede ancora il turno di battuta. Meno male che il tennista sudamericano, n.40 del ranking, si distrae e con un orrendo turno di servizio perde il vantaggio. Fabio si conquista con uno splendido rovescio vincente una palla break nel nono gioco ma il set rimane in equilibrio. Sotto 5 a 6 e servizio l’azzurro però ha un passaggio a vuoto e va sotto 15-40. Sul set point fabio scaglia in corridoio il dritto lungolinea e l’argentino, senza fare granché se non continuare ma macinare gioco da fondocampo, incamera anche il secondo set per 7 a 5.

A questo punto la partita sembra chiaramente indirizzata. Fognini è sull’orlo di una crisi di nervi e dovrebbe recuperare un deficit di due set con tutto l’acido lattico accumulato nella giornata precedente. Ma Delbonis già con Seppi aveva dimostrato un po’ di difficoltà quando si trattava di ammazzare l’incontro e infatti nel gioco d’apertura del terzo parziale perde subito il servizio. Incoraggiato dall’inatteso vantaggio, Fognini scappa sul 2 a 0. Ma nel terzo gioco l’argentino reagisce e con una risposta di rovescio vincente si conquista una palla break che va a trasformare su un errore di Fogna. Quest’ultimo sfoga finalmente tutta la rabbia accumulata spaccando la racchetta. L’arbitro Ramos gli assegna un meritato warning ma Delbonis si lamenta perché vorrebbe che fosse arrivata prima la sanzione. Il pubblico italiano ovviamente lo becca con dei sonori fischi. Fabio ritrova subito la concentrazione e, strappando il servizio al suo avversario, riportarsi in vantaggio sul 3 a 2. L’inerzia del match ora sembra cambiata e il tennista azzurro, avanti 5 a 3, riesce a chiudere in suo favore il parziale nel turno di risposta con un dritto pesante.

Il vento al circolo Baratoff pare soffiare in un’altra direzione. E non perché sta tirando una leggera brezza. Ma perché i tifosi italiani ora sostengono continuamente il loro beniamino, che tenta di recuperare per la sesta volta in carriera (la prima in Davis) da sotto 2 set a 0. Entrambi i giocatori però sono piuttosto stanchi e devono prendersi un timeout prima di ricominciare a lottare. Non è un caso che nei primi giochi tirino un po’ il fiato. Sul 3 pari il primo ad avere una chance di scappare via è l’argentino ma non la capitalizza. La situazione si ribalta nell’ottavo gioco dove Delbonis commette un paio di errori fatali, mandando l’italiano a servire per portare l’incontro al quinto set. Il pubblico di casa si lascia andare in un boato e tutto sembra pronto per l’ennesima impresa dell’uomo di riferimento del tennis azzurro. Ma i colpi di scena non sono finiti poiché Fabio perde incredibilmente il servizio a zero, con la complicità di un coraggioso Delbonis. Nel decimo gioco, durato 22 punti, succede di tutto:  Fognini protesta con il pubblico argentino che fa troppo rumore, il suo avversario fa lo stesso con quello italiano, la speaker richiama dal megafono tutti all’ordine, l’azzurro non coglie ben 4 palle break e alla fine l’argentino, tirando fuori alcuni conigli dal cilindro, come un recupero di rovescio benedetto dagli dei di questa disciplina, si salva. Il tennista ligure, demoralizzato per le occasioni non concretizzate, perde il servizio, con un dritto a sventaglio fuori dal campo. Delbonis, in vantaggio per 6 a 5, può così servire per il set. Sale 40-15 ma Fogna con uno scatto d’orgoglio annulla uno dopo l’altro i due match point, il primo con una volée di dritto e il secondo con un passante sensazionale. L’azzurro non può niente però sul successivo vantaggio pari in cui l’argentino chiude dopo 3 ore e 34 minuti di battaglia con un pallonetto al volo.

Federico Delbonis, giocatore dal tennis non appariscente ma estremamente efficace, leva le braccia al cielo. Lui, con i due punti portati a casa nei singolari, è senza ombra di dubbio il protagonista inaspettato di questo tie di Davis, a dispetto di due top10 (Juan Martin del Potro e Juan Monaco) nelle file argentine e di altri due tennisti di spessore come Fognini e Seppi in quelle italiane. I compagni lo abbracciano e hanno tutte le ragioni per farlo. Fabio, al netto della stanchezza che ha influenzato negativamente sulla sua prestazione, invece ha da recriminare per le tante chance fallite (7 palle break fallite su 18), per i pochi punti vinti sulla seconda (solo il 34%), ma, soprattutto, per aver lasciato che il match si giocasse sul terreno del suo avversario, quello del braccio di ferro da fondocampo.

 

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