Rio 2016 interviste, del Potro: "Ho visto Nole al primo turno, ho pensato ad un torneo breve!"

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Rio 2016 interviste, del Potro: “Ho visto Nole al primo turno, ho pensato ad un torneo breve!”

L’intervista a Juan Martin del Potro dopo la sconfitta in finale: “Un premio per tutti i miei sforzi”

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Congratulazioni per questo tuo davvero ottimo torneo, puoi commentarlo insieme a questo tuo ritorno a grandi livelli? Molti ne sono entusiasti…
Non me l’aspettavo certamente, quando ho visto il sorteggio del tabellone e ho visto che il mio primo avversario era Djokovic mi sono detto ‘ok, questo sarà un torneo molto corto per te’!, ma alla fin fine invece è sempre un onore giocare contro il n.1 del mondo. Poi ho giocato una grande match e dopo ogni giorno, con la gente che mi incoraggiava e mi aiutava, andavo avanti. Fino ad oggi quando ho giocato una grande finale ma alla fine non meritavo di vincerla.

Ti chiedo che cosa ha provato a giocare in questa cornice, il sole, la gente, l’atmosfera…
Beh è stato come un sogno, non ho mai vissuto momenti come questi, i campi, i risultati, la gente ha reso questa settimana molto speciale per me, ho visto anche tanti brasiliani fare il tifo per me e questo è un po’ strano, ma questo ha reso il torneo davvero fantastico e la gente davvero meritava di assistere a del gran tennis da parte nostra…

In questo torneo sei stato il grande “escaper”, sei riuscito a “uscire” indenne da Djokovic, da Nadal, dall’ascensore… hai giocato per 4 ore con Murray, hai pensato che saresti riuscito a uscire indenne anche oggi…
No, sono così stanco che ora vorrei uscire da qui…- ride – ho troppe cose che ho vissuto, non avrei mai creduto di vivere cose di questo tipo, fin dall’inizio del torneo…e ora ho questa medaglia che per me è come se fosse oro, non posso credere che porterò un’altra medaglia al mio Paese.

Hai giocato tanti incontri in un periodo molto concentrato di giorni. Ti senti ok per giocare d’ora in avanti regolarmente un torneo dopo l’altro del circuito?
Il mio obiettivo è quello di concludere fino a fine anno questa stagione sano, recuperando i problemi al polso e stando attento alla programmazione. Giocherò qualche torneo e dopo qui non voglio giocare a tennis per un po’…non posso descrivere come mi sono battuto quest’anno. Di sicuro la folla mi ha aiutato a correre ogni volta per una volta in più, non mi sono mai arreso perchè ho visto il mio team, i miei tifosi e non volevo deluderli, per questo ho lottato fino all’ultimo punto…”.

Scanagatta: Quando sei stato avanti 5-3 nel quarto, ma sembravi già esausto, parevi stanco fin dalla fine del terzo set… sentivi che potevi farcela e che se tu fossi approdato al quinto set avresti ancora potuto farcela, o sentivi invece che sarebbe stato quasi impossibile?
Penso sempre positivo e di poter vincere, ma contro Andy non sai mai se riuscirai a tenere il tuo servizio perchè lui risponde in modo incredibile. Ma non ho mai pensato, ah ora sto per vincere il match perchè lui gioca sempre bene i punti importanti, ha l’esperienza giusta… per questo penso che lui meritava di vincere perchè lui giocava con più intelligenza di me in ogni set.

Che effetto ti hanno fatto migliaia di argentini qui e milioni a casa che hanno seguito le tue imprese a Rio, e che cosa vorresti dire a tutta questa gente, a quelli che stanno nella tua città di Tandil?
Gli argentini sanno che in questo torneo mi sono battuto con tutto il cuore e tutta l’anima. E’ stato un torneo che è andato molto meglio di quanto io immaginassi. Non solo per il risultato finale, la medaglia d’argento, ma per come tutto il mio torneo si è sviluppato. Per come ero allenato è stato quasi un miracolo, ci ho messo tanta grinta, dopo tutte queste ore sul cemento in pochi giorni non mi è rimasta più una sola unghia ai piedi…

In Argentina quando i ragazzini prendono per la prima volta una racchetta in mano sognano tutti di fare grandi cose negli Slam, di vincere in Coppa Davis, non pensano ai Giochi Olimpici, tu che dici a questo proposito dopo questi Giochi di Rio?
Io ho sempre desiderato di partecipare alle Olimpiadi, nella mia vita un’esperienza coem quella di questa settimana per come l’ho vissuta mi ha dato emozioni indescrivibili, che non avevo mai provato nella mia carriera. E’ vero che i tennisti nono sono abituati a vivere questo genere di esperienza, ma qualunque atleta altri sport non sogna altro

Quanto è importante quello ch hai fatto qui per la tua carriera, per ritornare a giocare ai livelli cui sei stato, e quanto è importante il tennis per la tua vita?
Il tennis per la mia vita è importantissimo. Ho sofferto tanto quand non potevo giocare. Ho passato qui giorni meravigliosi e per me stare di nuovo su un campo di tennis, parlare di tennis, picchiare forte una palla e la gente argentina che diventa matta per un bel colpo… per me ha un sapore meraviglioso. E non ricordo negli ultimi tre anni di aver vissuto una settimana così piena, con sette o otto partite in una settimana, di gioia e felicità.

Che cosa ti manca per ritornare ad essere un top-five?
Mi mancano molte cose. Devo continuare a lavorare duro, metterci il cuore. Perchè oggi come oggi se gioco contro i migliori del mondo e questi giocano con intelligenza trovano i miei punti deboli, non credo che posso pensare di ritornare dov’ero se non riesco a giocare qualche rovescio vincente contro i migliori del mondo, senza un colpo importante. Quindi ora devo stare tranquillo, saper che devo migliorare piano piano tutto e vedere dove e quando posso tornare a vincere con continuità su tutte le superfici.

Hai detto dei piedi che ti facevano male, senza le unghie, ma era un problema di scarpe o più in genere di stanchezza?Non era solo quello il problema, anche se sentivo molto male, giocare quattro ore, correndo tanto dopo aver corso anche con Nadal, dovendo sempre cercare di tirare dritti vincenti girando attorno al rovescio contro il n.2 del mondo, è chiaro che ho corso molto, ma era una finale e sapevo di dover soffrire e che dopo le fatiche dei giorni scorsi ero inevitabilmente molto stanco…

Che effetto ti fa sapere che nel tennis l’Argentina ha vinto cinque medaglie e due sono tue ?
Questo argento è stato un premio a tutti gli sforzi fatti questa settimana, sarei stato molto triste se avessi perso in semifinale e poi non fossi riuscito a vincere una medaglia…

Cosa è più importante per te, avere raggiuntola finale e aver vinto una medaglia, aver fatto felice tanta gente, o aver riacquistato il tuo livello?
Tutte e tre le cose naturalmente. È bello avere la gente che ti incoraggia, sul campo e fuori. Della medaglia sono chiaramente contento, potevo averne una ancora più bella ma sono più che soddisfatto di quella che ho… non so quando torno in Argentina, spero di poter giocare all’US Open ma ora ho anche bisogno di qualche giorno di riposo

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