US Open interviste, Halep: "Più forte mentalmente, mi rifiuto di perdere"

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US Open interviste, Halep: “Più forte mentalmente, mi rifiuto di perdere”

US Open terzo turno, interviste: [5] S. Halep b. [31] T. Babos 6-1 2-6 6-4 . L’intervista del dopo partita a Simona Halep

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Cosa si prova a vincere un match duro come questo ed essere nella seconda settimana?
Ovviamente mi sento sollevata per aver vinto un match del genere, è stata molto dura. Lei ha giocato il secondo e il terzo set incredibilmente, non ha sbagliato affatto. Stava colpendo molto forte, quindi è stata una bella sfida per me. Sono molto orgogliosa di aver vinto e di aver rimontato nel terzo quando ero sotto 3-1. Inizialmente tentavo di aprirmi di più il campo e di colpire più forte, ma ero troppo lontana e la mia palla era troppo corta. Lei aveva troppo tempo per farsi avanti ed essere aggressiva. A quel punto io ho iniziato a giocare più profondo e la situazione è cambiata.

Qual è la cosa che ti ha reso più felice in questo torneo fino ad ora?
La prima cosa è che sono arrivata al quarto turno (sorride). E che sto giocando bene, anche se oggi non ha dato il massimo, ho tenuto un buon livello. Mi muovevo bene e sono contenta di essere di nuovo al quarto turno per due anni di fila. È una cosa positiva.

Hai la sensazione che i giocatori che non sono andati a Rio siano un po’ più freschi?
Forse sì, il viaggio è molto lungo e può essere stancante andare e ritornare. Ma ora è passato molto tempo da Rio a qui. Hanno avuto il tempo per recuperare. Io comunque ho preso una buona decisione secondo me e ne sono contenta.

Qual è la tua opinione sull’acustica e sul livello del rumore?
Quando il tetto è chiuso il rumore è più alto e hai la sensazione che sia indoor. Quando è aperto sento meno il vento rispetto allo scorso anno. Sento meglio la palla e penso le cose vadano meglio con il tetto.

Hai mai provato a fare la commentatrice? Come ti ci vedi?
Me? No, sono pessima credo (sorride). Non sono brava, persino in Romania non solo in Inglese. Non mi piace parlare. Ho delle sensazioni ma non le so esprimere a parole. Quindi è meglio restare a fare il mio lavoro: giocare a tennis.

Negli ultimi anni hai giocato molti match lottati e sei migliorata molto in queste occasioni. In che modo ti sei preparata?
È una cosa su cui ho lavorato molto. Sono più forte mentalmente e non mi arrendo più durante i match, anche se sono sotto. Riesco meglio a sentire il mio gioco e sono più allentata sulle gambe, mi sento al sicuro quando sono in campo, per questo mi rifiuto di perdere. Ad ogni punto mi dico di avere la chance di rientrare nella partita.

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