Murray-del Potro. A Glasgow fa subito caldo (Crivelli)

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Murray-del Potro. A Glasgow fa subito caldo (Crivelli)

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Murray-Del Potro. A Glasgow fa subito caldo (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Non sarà mai una sfida come le altre. Perché c’è il ricordo di una guerra tuttora fresca nell’orgoglio e nelle ferite di molti (le Falkland), o ancora della famosa Mano de Dios, che Londra viene considerata una beffa ai confini del criminale. Dunque, la semifinale di Davis tra Gran Bretagna e Argentina è una sfida che va oltre il significato agonistico di un match che si annuncia teso e spettacolare. Chi ospita detiene la Coppa e chi arriva ha raggiunto 11 semifinali in 15 anni, ma vuiole scrollarsi di dosso la reputazione di nazionale con più finali disputate (4), senza mai avere avuto l’onore di sollevare il trofeo. E poi, dentro, la partita nella partita: la prima giornata si apre con l’incrocio di fuoco Murray-Del Potro, rivincita della finale olimpica di cinque settimane fa. Si gioca a Glasgow, nel giardino di Andy, un vantaggio non da poco, ma le quattro ore di battaglia a cinque cerchi preannunciano un altro pomeriggio caldo. Andy in Davis è in serie positiva da 14 incontri e la famiglia (cioè la collaborazione in doppio con il fratello Jamie), l’anno scorso contribuì con 11 punti su 12 alla cavalcata vincente che riportò i britannici sul trono mondiale 79 anni dopo l’ultimo trionfo. Anche in Scozia il numero due del mondo, se necessario, si sobbarcherà tre match, però la qualità del team è cresciuta molto grazie alla maturazione di Edmund (che sarà il secondo singolarista contro Pella) e Evans: «Dopo l’eliminazione a New York — racconta Murray — mi sono preso un po’ di riposo e poi ho cominciato ad allenarmi da domenica. Il match con Del Potro sarà duro, intenso, ma mi attendo una grande atmosfera, perché molto si giocherà sul filo dell’emozione». Del Potro, risalito al n. 64 del ranking, giocherà di nuovo un singolare di Coppa dal 2012: «Mi sento fresco, pronto a raggiungere il livello altissimo che richiederà la sfida contro Andy». Dall’altra parte del tabellone, la Croazia nel conforto del clima casalingo di Zara proverà a rovesciare il pronostico contro la Francia, anche se i forfeit per infortunio di Tsonga e Monfils riequilibrano il confronto, perché Gasquet è reduce da un’estate terribile e Cilic cerca riscatto dopo i pessimi Us Open, mentre Pouille potrebbe risultare la variabile impazzita. Del resto, la Davis è bella anche per questo. Così la Svizzera, senza Federer e neppure Wawrinka, rischia la retrocessione in Uzbekistan, al contrario della Spagna che affronta l’agevole trasferta indiana con tre quarti della squadra vincitrice nel 2011 (Nadal, Ferrer e Feliciano Lopez). A New Delhi ingresso gratis per vedere Rafa e addirittura primo match alle cinque del pomeriggio, orario scelto all’insaputa del capitano Anand Amritraj: «Giocare prima, al caldo, almeno ci avrebbe favorito un po’». Padroni di casa che si affidano al 29enne Saketh Myneni 137 del mondo, plurilaureato in America. A Berlino, invece, Germania nel caos: la Federazione ha deciso di escludere per il 2017 Brown, Misha Zverev e Kamke per non aver risposto alla convocazione, ma ha salvato Sasha Zverev che ha presentato un certificato medico all’ultimo minuto. E’ la Coppa, bellezze.

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