Associazione Motonautica Pavia: quando i sogni diventano realtà

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Associazione Motonautica Pavia: quando i sogni diventano realtà

Attraverso le parole del vicepresidente, Carlo Codecà, ecco come in pochi anni l’Associazione Motonautica Pavia è arrivata nell’Olimpo del tennis italiano… passando anche da una sconfitta sull’erba di Wimbledon

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Adagiata sulla riva del fiume Ticino e immersa nel verde degli alberi sorge, a pochi chilometri dal centro città, l’Associazione Motonautica Pavia. Il circolo è nato con l’organizzazione di una gara nautica, la Pavia – Venezia, ovvero una sorta di Mille Miglia delle acque svolta con barche da corsa. La fattibilità di una gara così intrigante è diventata però sempre più difficoltosa nel corso degli anni a causa di questioni burocratiche, tanto che l’Associazione ha dovuto alzare bandiera bianca e rivolgere l’attenzione verso altri sport, tra i quali il più affascinante per i soci del Club era proprio il tennis. Nel 2008 inizia così l’attività della Motonautica Pavia nel mondo del tennis e a soli 8 anni di distanza troviamo la loro squadra in Serie A1.

Per capire come è nato questo miracolo sportivo tra le risaie pavesi abbiamo incontrato in una piacevole chiacchierata il vice-presidente dell’Associazione, nonché responsabile sportivo della squadra di A1, il signor Carlo Codecà. Egli da sempre giocatore e appassionato di tennis ci confessa di aver amato nel corso degli anni Pete Sampras sopra ogni altro. Ma i grandi nomi non devono distrarci da ciò che è accaduto all’interno del circolo.

Il mio orgoglio è che dal 2010 al 2016 siamo passati dalla Serie C alla Serie A1” esordisce con un sorriso cordiale “non abbiamo una storia tennistica trentennale ma con tanta buona volontà il mio collaboratore Piacentini e io abbiamo investito sui giocatori del nostro vivaio per conquistare nel 2010 la promozione in Serie B. L’anno seguente abbiamo poi fatto il salto di qualità grazie all’arrivo all’interno della nostra Associazione del maestro Mattia Livraghi, ex giocatore del circuito ATP (570 nella classifica mondiale in carriera, n.d.r.), il quale è riuscito a dare un’impronta professionistica alla nostra squadra di tennis”.

Mentre parliamo, in un autunnale pomeriggio pavese, si svuotano gli ultimi tavoli del ristorante del circolo e i soci tra scherzi e battute lasciano l’elegante sala posta al primo piano dell’edificio principale. Il Signor Codecà risponde con un cenno ai saluti degli avventori e continua a raccontare: “Mattia Livraghi ha portato con sé un altro giocatore, Uros Vico (best ranking 166, n.d.r.), che anche quest’anno fa parte della nostra squadra di A1. I due in collaborazione hanno inserito nel nostro team alcuni giocatori stranieri, per la maggior parte croati, che hanno dato il loro contributo decisivo per conquistare la A2. In questa Serie siamo rimasti per ben tre anni. In realtà al termine del campionato disputato il primo anno eravamo retrocessi ma siamo stati molto fortunati perché ripescati”.

Prende fiato il vicepresidente dell’Associazione Motonautica prima di arrivare alla conclusione di questa bella storia: “Con un po’ di fortuna e grazie alla sinergia tra i giocatori stranieri e alcuni tennisti del nostro vivaio, come Alberto Comasco, l’anno scorso siamo arrivati alla Serie A1, per la prima volta nella storia della città di Pavia. Nessun altro circolo prima di noi c’era riuscito”.

Carlo Codecà - Vice Presidente Associazione Motonautica Pavia

Carlo Codecà – Vice Presidente Associazione Motonautica Pavia

I dolci ricordi dello scontro che ha regalato la promozione si affacciano nella mente del Signor Codecà: “Abbiamo conquistato la Serie A1 sconfiggendo il Circolo Tennis Lanciano. Avevamo perso 4-2 all’andata sui loro campi e abbiamo vinto 4-2 in casa, al ritorno, andando così a disputare un incontro di doppio come spareggio. In campo insieme a Giorgio De Rossi è sceso un giocatore che umanamente e tennisticamente io stimo moltissimo, il ceco Jan Hernych. Jan aveva fallito per soli due game la qualificazione al primo turno di Wimbledon pochi giorni prima; ha così deciso di venire da noi a giocare per la promozione. Si può tranquillamente dire che se Hernych fosse entrato nel tabellone principale di Wimbledon noi non saremmo mai passati in Serie A1! Io amo tutti i nostri giocatori ma per Jan nutro un affetto particolare”.

Il tempo non è dei migliori quindi i campi in terra rossa del circolo sono deserti mentre il familiare rumore della pallina da tennis arriva al nostro orecchio solamente dal campo coperto. “Il doppio decisivo si è disputato all’aperto con il tifo quasi da stadio di più di 200 persone. Solo il ricordo mi fa venire i brividi”. Aggiunge sorridendo Carlo.

Lo sguardo ora si sposta però sul futuro e il vicepresidente resta con i piedi per terra: “Quest’anno lottiamo per non retrocedere! Il primo incontro è proprio contro il TC Forte dei Marmi (Domenica 16 Ottobre ,n.d.r.), campione italiano in carica, e andiamo in Toscana senza nemmeno convocare gli stranieri visto che il risultato è già scritto. Noi, seguendo un filo logico, ci giochiamo il terzo/quarto posto per poi combattere per la sopravvivenza in quel salto nel buio che sono i Play-Out”.

La squadra dell’Associazione Motonautica Pavia sarà composta per la maggior parte dagli eroi che hanno realizzato il miracolo la scorsa estate: Hernych Jan, Skugor Franko, Collarino Andrea, Maiga Riccardo, Vico Uros, Livraghi Mattia, Giorgio De Rossi, Comasco Alberto e Chiesa Federico.

La chiacchierata è piacevole e scorre velocemente. Carlo giunto alla fine ci tiene a precisare “Vorrei ringraziare soprattutto i soci perché senza il loro contributo tutto questo non sarebbe possibile. Sono circa 300 e poiché il nostro campo coperto può ospitare al massimo una cinquantina di spettatori i posti per assistere alla gare del campionato di A1 verranno estratti a sorte, un po’ come a Wimbledon” conclude ridendo il vicepresidente.

Sulle rive del Ticino quindi lasciamo un’isola felice che pur essendosi affacciata da poco al panorama tennistico italiano è riuscita ad arrivare lassù dove osano solamente i più coraggiosi, suscitando chissà forse un pochino di cordiale invidia tra i Tennis Club rivali.

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