TC Prato: dove Federer e gli altri hanno cominciato

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TC Prato: dove Federer e gli altri hanno cominciato

Intervista a Leonardo Pugi, presidente del Tennis Club Prato. Il circolo dove Federer, Murray e Vinci hanno ottenuto i primi successi

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In via Firenze, a Prato, si cela una piccola oasi verde, dimentica del traffico e dei rumori di una città in fermento. Stiamo parlando del Tennis Club Prato, un circolo che da quarant’anni consente ai propri soci di evadere dalla città per rifugiarsi tra alberi, pace e buon tennis. All’interno di questa splendida cornice, si disputa un importantissimo torneo Under 18, giunto alla sua 35esima edizione e da sempre meta privilegiata di futuri campioni. Nell’elenco dei vincitori si scorgono i nomi di Federer, Haas, Ljubicic, Murray e tra le donne Roberta Vinci e Dinara Safina. Anche Alexander Zverev che adesso spaventa i grandi del tennis mondiale, ha giocato a Prato, raggiungendo la finale. A pochi giorni dall’inizio di questo importante appuntamento (le gare inizieranno il 1° maggio), abbiamo incontrato il presidente Leonardo Pugi per porgli qualche domanda sulla storia e sulla situazione attuale del circolo.

Com’è nato il TC Prato?
Il Tennis Club Prato è nato nei primi anni Settanta. Alcuni soci del Tennis Club Etruria, che era il circolo di via Firenze (tutt’ora presente e operativo, ndr), acquistarono questa casa colonica insieme al terreno antistante. Il circolo è poi cresciuto negli anni e oggi conta nove campi in terra rossa, di cui sei vengono coperti con palloni pressostatici durante i mesi freddi. In più abbiamo un campo da calcio, un altro campo da calcetto in erba sintetica, uno da beach volley e una piscina bellissima, oltre ovviamente a una palestra ben attrezzata. Il TC Prato si è quindi sempre evoluto e migliorato negli anni e il nostro impegno è ovviamente rivolto a mantenere questo stato di eccellenza.

Quanti soci avete attualmente?
Sono circa 600 soci, o meglio 600 quote. Si può avere ad esempio una quota familiare e quindi il numero dei frequentatori del circolo è molto superiore.

Da anni il TC Prato ha squadre di altissimo livello, potrebbe farmi un quadro dell’attività agonistica?
L’attività agonistica è stata seguita con attenzione sin dalla nascita del circolo. Nel 1976 vincemmo la Coppa Croce, un torneo riservato ai tennisti di seconda categoria, in un periodo nel quale però c’erano pochissimi prima categoria e quindi il peso specifico di questa manifestazione era molto alto. Quest’anno la squadra femminile di A1 ha vinto lo scudetto (per il secondo anno consecutivo, ndr) e quella maschile è arrivata alla fase finale. I nostri sforzi e la nostra attenzione ovviamente non sono rivolti solo alla serie A, ma anche ai giovani e alle altre squadre, come ad esempio gli over.

Quali sono gli obiettivi per il 2017?
Mah non saprei. Gli organici delle due squadre sono pressoché identici all’anno scorso e quindi competitivi ai massimi livelli. La nostra volontà è ovviamente sempre quella di vincere, poi vedremo i risultati.

Ci sono prospetti interessanti tra i giovani?
Certamente. Preferirei non fare nomi, ma ce ne sono e sono ben seguiti da tecnici di primo livello.

Su questi campi si allena Federico Iannacone, che è reduce da un ottimo Australian open junior e che l’anno scorso ha esordito in serie A proprio con il TC Prato. Me ne può parlare?
È un ragazzo di grandi prospettive e facciamo il tifo per lui. Questo sarà un anno importantissimo per il prosieguo della sua carriera agonistica e gli faccio una grande in bocca al lupo.

A breve avrà luogo la 35esima edizione del Torneo Internazionale Under 18 Città di Prato, che annovera nel suo albo d’oro nomi pesanti sia tra gli uomini che tra le donne.
Come ogni anno si riuniranno qui a Prato i campioni del domani per partecipare a un torneo prestigioso sia per il nostro circolo che per la città. Il fatto poi che non solo gli atleti, ma anche i tecnici federali di tutto il mondo vengano qui da noi per partecipare a questa manifestazione, ci riempie di orgoglio. I ragazzi e le ragazze che prenderanno parte al torneo sono tutti giovani di belle speranze e molti di essi diventeranno probabilmente professionisti. Qui ha vinto Federer, ma ha partecipato anche Flavia Pennetta, che se non ricordo male perse al secondo o terzo turno. Quindi non solo chi vince può diventare un domani una star internazionale e un top ten. Come sempre ci saranno rappresentanti del TC Prato per i quali avremo un occhio di riguardo.

Il circolo ha anche ospitato due incontri di Coppa Davis.
Ricordo benissimo che nel 1987 ospitammo la Svezia di Wilander e mi ricordo anche una partita straordinaria di Paolo Canè, allora era ancora un giovane emergente, che riuscì a battere proprio Wilander. L’Italia, capitanata da Panatta, uscì purtroppo sconfitta al termine dei tre giorni di gara (3-2, ndr). Nel 1998 abbiamo nuovamente ospitato la Coppa Davis, con Bertolucci capitano (vittoria 5-0 contro lo Zimbawe dei fratelli Black, più avvezzi all’erba che alla terra, ndr).

Lorenzo Colle

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