Circoli in vista
TC Sinalunga: la favola continua
A distanza di un anno Ubitennis torna a Sinalunga per celebrare la forza di un piccolo circolo capace, ancora una volta, di confermarsi nella massima serie. Dalle parole del Presidente Bernardini la storia di una stagione ricca di soddisfazioni e la continua ricerca di nuovi talenti

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La favola del TC Sinalunga
C’è una legge non scritta che rende lo sport professionistico un meccanismo, se possibile, ancor più diabolico. Nessuno, ma proprio nessuno, ha modo di sottrarsi al fatto che una riconferma ad alto livello sia talvolta più complicata del raggiungimento dell’obiettivo stesso. Il mondo della competizione, infatti, è pieno di exploit, anche eccezionali, ben presto disattesi. Campioni di un solo giorno, vittime designate di un’implacabile prova del nove che funge da spartiacque tra casualità e sostanza. Nei primi anni del terzo millennio il mondo del pallone celebrava, con stupore misto ad ammirazione, quello che sulla bocca di tutti era il Chievo dei miracoli. Una squadra, espressione di un minuscolo quartiere, che grazie alla competenza della classe dirigente seppe assicurarsi i riflettori del massimo campionato nazionale. Non solo. Quella che almeno inizialmente poteva apparire come la più classica delle comparsate mutò rapidamente in una radicata consuetudine, salvezza dopo salvezza. La famigerata prova del nove, appunto, ne legittimò lo status di realtà.
Se è vero che i paragoni trasversali nel mondo dello sport possono essere un esercizio giornalistico scivoloso, considerate le specificità intrinseche che fanno di una disciplina qualcosa di assolutamente unico, è vero altresì che il tennis tricolore, proprio in questi giorni, può gioire per le gesta di un team, piccolo in un contesto animato da titani, le cui vicissitudini sportive tanto somigliano alla favola a lieto fine testé ricordata. Dal Veneto si scende quindi in Toscana, Sinalunga per la precisione. Diecimila anime e poco più, appollaiate sulle colline colme di vigneti che separano la Val di Chiana da quella dell’Ombrone. In mezzo l’omonimo circolo tennistico che ha da poco festeggiato il sessantesimo anno di attività e che può vantare, oltre alla passione di una comunità intera, una squadra maschile capace di ottenere per la seconda volta consecutiva la salvezza in serie A1. Con quattro spiccioli in tasca a far da contraltare ad un cuore grande.
Sinalunga, un anno dopo. Potrebbe dunque essere questo il titolo del sequel di un film che, già dodici mesi or sono, abbiamo avuto il piacere di raccontare. E anche in questa circostanza, noi di Ubitennis, abbiamo incontrato il Presidente Marzio Bernardini – il Campedelli della racchetta – per sapere da lui come, nonostante una serie infinita di infortuni abbia perseguitato i suoi ragazzi nel corso di tutta la stagione, il TC Sinalunga sia riuscito a superare a pieni voti l’esame improbo della riconferma.
A distanza di un anno siamo ancora qui a celebrare la permanenza della tua squadra nella massima serie. Complimenti. Se raggiungere un traguardo è complicato, lo è ancor di più la riconferma. Qual è il segreto del TC Sinalunga per sopravvivere in un mondo di giganti?
La ricetta è composta da vari ingredienti tutti indispensabili: un piccolo gruppo di dirigenti affiatati e disposti ad impegnarsi fortemente, dei collaboratori su cui puoi sempre contare, il senso di appartenenza e del dovere dei vari giocatori che hanno sempre difeso sul campo, con grande determinazione ed orgoglio, i nostri colori.
Nella scorsa stagione l’apporto di Luca Vanni risultò per diversi fattori decisivo ed era lecito pensare che la sua assenza quest’anno vi avrebbe messo in seria difficoltà. Invece il risultato finale non è cambiato di una virgola. Come è stato possibile? Chi ne ha ereditato la leadership in campo e fuori?
Luca lo scorso anno ci ha fatto uno scherzetto mica da ridere, essendo oltretutto del vivaio ci ha messo in grande difficoltà. Abbiamo però dovuto fare di necessità virtù. Con la consapevolezza della grande difficoltà che avremmo dovuto affrontare abbiamo confidato sullo spirito di gruppo composto dai vari Licciardi, Galuppo, Fracassi, Olejniczak, Tenconi, tutti protagonisti delle stagioni precedenti. Su questo zoccolo duro abbiamo inserito un giovane del territorio, Christian Perinti, oltre al gradito ritorno di Alessandro La Cognata, atleta del vivaio e di fatto sostituto di Luca Vanni. A questi abbiamo poi affiancato due nomi prestigiosi: Kubot e Daniele Bracciali, al rientro nella attività agonistica dopo un periodo di fermo. Bracciali si è inserito molto bene nel gruppo ed è stato schierato quasi sempre risultando determinante per il risultato finale. È chiaro che Daniele, forte del suo grande passato, ha ricoperto un ruolo di riferimento all’interno della squadra.
In qualità di Presidente hai voglia di presentarci i tuoi ragazzi e, per ciascuno, scegliere un piccolo inciso che meglio li rappresenti come tennisti?
Ci provo, nella speranza di non suscitare il risentimento di nessuno… Giovanni Galuppo: il fedelissimo; Nahuel Fracassi: non solo talento; Dawid Olejniczak: il professore; Tomas Tenconi: equilibrio e saggezza; Alessandro La Cognata: passione pura; Pietro Licciardi: niente è impossibile; Daniele Bracciali: genio e sregolatezza; Christian Perinti: la potenza.
Dopo un girone per voi difficile anche a causa di qualche infortunio di troppo e chiuso in quarta piazza, il sorteggio dei play-out via ha messo di fronte Pavia, team, tra gli altri, di Skugor e Heinrich. Ci racconti in qualche battuta come è andata una sfida entusiasmante che sulla carta vi vedeva piuttosto sfavoriti?
Il risultato finale del play-out a noi favorevole è senza ombra di dubbio merito esclusivo dei nostri ragazzi e di quello che hanno fatto in campo. In effetti sulla carta sembravamo destinati a soccombere, visto anche quanto racimolato nel girone. Non so quanto abbia inciso sull’esito finale ma credo che gli avversari ci abbiamo forse un attimo sottovalutati, ho avuto la sensazione che siano stati un po’ presuntuosi. Dopo avere perso 4-2 a Sinalunga – con il loro miglior giocatore, Collarini, sconfitto da Licciardi – secondo me a Pavia loro avrebbero dovuto schierare Skugor e comunque, una volta recuperato il 4-2 dell’andata grazie al temporaneo 3-1 in loro favore al termine dei singolari, io avrei mirato al doppio di spareggio schierando due doppi “equivalenti” al posto del doppio “forte” Hernych-Collarini come invece hanno deciso di fare. Il raggiungimento del doppio di spareggio – sempre a mio parere – avrebbe dato loro il 90% di probabilità di vittoria, viste anche le precarie condizioni fisiche dei nostri atleti. Insomma, questione di strategia.
Se dovessi individuare due immagini – la più bella e la più brutta – legate al 2016 del TC Sinalunga quale sceglieresti?
Sempre riferendomi al campionato di A1, sicuramente la più bella immagine che ho impressa nella mente è la sofferta conquista della salvezza sul campo di Pavia, con la vittoria del tie-break per 10 a 8 che ha chiuso il secondo doppio con in campo Galuppo e Fracassi, dopo che Bracciali e Olejniczak avevano superato la coppia avversaria composta da Hernych e Collarini. La più brutta, purtroppo, è legata alla trasferta a Roma in casa del TC Due Ponti, con i gravi infortuni occorsi a Galuppo e Fracassi.
Sinalunga immagino non possa contare sul bilancio e sulla forza economica di circoli contro i quali poi vi trovate a competere. Quanto pesa nella gestione tecnica la questione, appunto, economica e, se posso domandartelo, qual è il costo per una realtà come la tua per affrontare una stagione da protagonisti? Avete in tal senso un aiuto dalla federazione o da qualche sponsor?
Immagini bene. Il nostro bilancio è proporzionale alle nostre dimensioni. Siamo un minuscolo circolo con una piccolissima forza economica. L’unico aiuto che abbiamo, fondamentale, ci è dato dai nostri sponsor che voglio ringraziare per la fedeltà che hanno dimostrato in tutti questi anni. Alcuni di essi, doveroso ricordarlo, ci hanno accompagnato già a partire dai primi passi in serie B. Noi, ovviamente, cerchiamo di utilizzare al meglio le risorse che ci vengono messe a disposizione, ottimizziamo ogni voce di spesa coinvolgendo in questo, è inevitabile, anche i giocatori che decidono di partecipare a questa entusiasmante sfida. Per i numeri che sento in giro diciamo che il nostro budget è pari indicativamente ad un terzo della media degli altri. Un nostro vanto sta anche nel fatto che noi facciamo tutto ciò senza distogliere un solo euro dalle voci di spesa destinate alle attività di base del circolo, su tutto la nostra scuola tennis.
1956-2016, 60 anni di vita per il circolo. Raggiunto questo importante traguardo avete ora qualche progetto in cantiere o un sogno nel cassetto per migliorare i servizi da offrire ai soci? Oggi qual è il vostro punto di forza?
È vero abbiamo raggiunto questo traguardo senza quasi rendercene conto, presi, come siamo sempre stati, dalle mille cosa da fare per seguire passo passo le vicende del circolo. 60 anni fa un gruppo di appassionati si è rimboccato le maniche ed ha realizzato in sordina il primo campo da tennis. Da lì in poi tanti altri volenterosi hanno proseguito con lo stesso spirito, fatto di passione e sacrificio, per arrivare ai nostri giorni. La nostra strada è questa ed è tracciata. Come dicono i tibetani: “Kalipè, passi corti, lenti ma costanti”. È questo il nostro punto di forza. Oggi il nostro circolo è in grado di offrire una scuola tennis di ottimo livello, organizza corsi per adulti che riscuotono un grande successo, offre agli appassionati la possibilità di vedere da vicino alcuni tra i migliori giocatori italiani e non solo. Cosa possiamo desiderare di più? In realtà un sogno ci sarebbe. Realizzare quanto prima una sede adeguata che possa essere un dignitoso luogo di ritrovo e di socializzazione per i nostri soci.
Uno dei vostri fiori all’occhiello è il settore giovanile al quale storicamente prestate una grossa attenzione. Senza fare nomi per non scontentare nessuno, a tuo avviso avete in casa qualche ragazzo che, fatti i debiti scongiuri, pare abbia i mezzi per emergere tra i Pro? Sai, ne avremmo tutti un gran bisogno…
Il prodotto del settore giovanile dei ragazzi nati negli anni ‘80 è quello che ci ha permesso di arrivare con la squadra maschile ai massimi livelli. Luca Vanni è l’esempio più eclatante. Abbiamo avuto la fortuna e l’onore di farlo prima crescere nel vivaio e poi di accompagnarlo nel fantastico periodo in cui è approdato tra i migliori 100 al mondo. Gli anni ‘90 non sono stati purtroppo altrettanto prolifici. Adesso però si incomincia ad intravedere qualcosa di buono all’orizzonte. Abbiamo Gaia Bandini, una ragazza del 2000, osservata e seguita dalla Federazione a cui auguriamo ogni bene. Con lei anche Diana Vinerbi, altra giovane dalle grandi potenzialità. Nel settore maschile, fra i tesserati, abbiamo un gruppo di giovanissimi che fa ben sperare. Già a partire dal prossimo anno dovranno inserirsi e provare a diventare la nostra spina dorsale.
Veniamo al tennis-mercato. Ho saputo che per la prossima stagione ti sei assicurato un ottimo giocatore come Kovalik. Sinalunga, dunque, pensa in grande o l’obiettivo dichiarato resta sempre quello della salvezza in A1?
La salvezza è il nostro vero ed unico obiettivo. Speriamo possa essere meno sofferta dell’ultima. Bisogna anche considerare che le nuove regole in vigore già dal 2017 ci penalizzano molto. Venendo al mercato, non potendo fare nulla sul discorso del vivaio e dovendo a malincuore rinunciare ad alcuni protagonisti della stagione passata come Bracciali e, forse, all’amico Fracassi e a Olejniczak, non ci restava che provare ad intervenire sulla parte alta della squadra. Per questo abbiamo tesserato lo slovacco Kovalik, oltre a confermare il polacco Majchrzak. Confidiamo dunque sull’apporto tecnico di questi due giocatori per provare ad essere ancora competitivi.
Da uomo del settore, come vedi la salute del nostro tennis? Le donne, dopo anni di vacche grasse, sembrano essere giunte al capolinea per sopraggiunti limiti di età e, in campo maschile, il nostro uomo di punta è un encomiabile giovanotto di 36 anni. Questo ricambio generazionale che ancora non c’è ti preoccupa? Hai un consiglio da far recapitare al Presidente Binaghi?
In effetti la situazione non sembra molto confortante. Per le donne sembra essersi concluso un ciclo che ci ha dato grande lustro. Per gli uomini, invece, sono anni che attendiamo l’apertura di un ciclo. Non è facile dare consigli. La materia è troppo complicata e le variabili sono troppe e non sempre facilmente definibili. La strada potrebbe essere quella di favorire l’avvicinamento al tennis di un maggior numero di ragazzi. Credo che la promozione nelle scuole e il loro coinvolgimento possa essere un’operazione fondamentale. Un suggerimento al Presidente Binaghi però lo vorrei dare. Di aiutare i piccoli circoli come il nostro, trovando il modo di sostenerli anche economicamente nella attività di promozione e di avvicinamento alla pratica sportiva dei più giovani. Solo così si fa sviluppo e si genera un movimento dove si spera di poter trovare il futuro campione. I grandi circoli non hanno bisogno degli aiuti e del supporto della federazione e, forse, nemmeno li vogliono, mentre per le piccole strutture possono essere vitali. Io personalmente trasformerei la parola “affiliazione” in “partecipazione”. Ecco, bisogna partecipare e condividere un progetto superando il concetto di tesseramento. Mi chiedo se alla nostra federazione interessi davvero che venga fatta opera di promozione e divulgazione, fra l’altro a costo zero, del tennis sul territorio oppure no. Specialmente fuori dalle aree metropolitane, nelle zone dove minori sono le opportunità di seguirlo e, comunque, ricche di appassionati…
In conclusione, oltre a strapparti la promessa di ritrovarci qui tra 365 giorni a festeggiare l’ennesimo miracolo del TC Sinalunga, ti senti di voler ringraziare qualcuno?
Da parte mia la promessa è di ritrovarci qui fra un anno comunque vada. Relativamente ai ringraziamenti l’elenco da fare sarebbe lunghissimo e rischierei di scordarmi qualcuno, perché è vero che siamo piccoli ma rispetto alla nostra dimensione siamo comunque in tanti a darci da fare. Senza fare nomi, dunque, grazie al Consiglio direttivo in toto, all’Amministrazione Comunale di Sinalunga, allo staff tecnico, ai giocatori, agli sponsor e a tutti i nostri soci. Insomma, il mio grazie più sentito a tutti coloro che ci sono veramente amici e che hanno a cuore le sorti del TC Sinalunga.
Al prossimo anno, Presidente.
Challenger
Garibaldi (pres. Circolo Stampa-Sporting Torino): “Il Piemonte Open può crescere nel corso degli anni” [ESCLUSIVA]
Intervista al presidente del Circolo Stampa-Sporting di Torino che tira le somme sul torneo Challenger175 appena concluso

E’ tempo di tirare le somme al Circolo della Stampa-Sporting di Torino dove è terminata la prima edizione del Challenger 175, il Piemonte Open Intesa Sanpaolo, una novità preziosa nel panorama tennistico.
Federico Gaio, partendo dalle qualificazioni, è riuscito a centrare la finalissima, dove si è dovuto arrendere alla consistenza del tedesco Dominik Koepfer. Dopo un primo set vinto al tie break, l’azzurro ha subito la rimonta del tedesco per il 6-7(5), 6-2, 6-0.
Ai microfoni di Ubitennis il presidente del Circolo, Pietro Garibaldi, traccia un piccolo bilancio: “Siamo assolutamente soddisfatti per quanto abbiamo visto sui campi in queste lunghe giornate. Felici per Federico Gaio che con grande sacrificio ha saputo centrare la finale. Abbiamo avuto tanti italiani pronti a dir la loro in questo torneo, lui ci ha messo qualcosina in più ed è arrivato in finale. Lo ha fatto partendo dalle pre-qualificazioni, un torneo che abbiamo organizzato per dare una possibilità in più ai giocatori locali. Lui ci ha messo umiltà ed è arrivato fino alla finale. E’ davvero una storia sportiva che merita di essere raccontata la sua”. Gaio si allena da qualche anno al Circolo della Stampa-Sporting: Torino è diventata la sua città adottiva, e arrivare in finale a questo Challenger è motivo di grande soddisfazione.
Torino sempre più protagonista nel tennis che conta, non solo con le ATP Finals, torneo in cui il Circolo della Stampa-Sporting viene utilizzato come training center. “Dobbiamo ringraziare le istituzioni e questa nuova formula di Challenger che ci consente di essere protagonisti nel mondo del tennis e non legati solo all’ATP. E’ sicuramente una manifestazione che potrà crescere negli anni e siamo contenti. Noi come circolo vogliamo avere un posto nel panorama del tennis, anche quando le ATP Finals non saranno più a Torino”. Di certo non è stata una settimana facile, con tanta pioggia a condizionare il torneo, che si è concluso su campi indoor: “Non possiamo lamentarci, visto quanto sta accadendo nelle regioni limitrofe. E’ stato uno stress-test non indifferente per il nostro Circolo ma è stato superato in maniera egregia”.
Pietro Garibaldi chiude con un auspicio, quello di vedere Sinner partecipare alle ATP Finals 2023. “Le condizioni per vederlo qui a Torino tra qualche mese ci sono tutte. Teniamo le dita incrociate anzitutto perchè stia bene fisicamente, se ciò succede ha ottime possibilità di qualificarsi”.
Circoli in vista
46° Torneo Internazionale Giovanile “Città di Firenze” giunto agli ottavi di finale
Nel derby azzurro vince la giovanissima under 15 Fabiola Marino sulla numero 3 Ghirardato. Nel maschile l’azzurro De Michele fatica ma prosegue la sua corsa. Continua a stupire la qualificata austriaca Lilli Tagger grazie a un gioco divertente e offensivo

Si posiziona agli ottavi di finale il 46° Torneo Internazionale Under 18 “Città di Firenze”. Dopo la prima giornata che ha visto 8 incontri nel maschile e 8 nel femminile anche nella seconda giornata si sono visti 16 incontri di ottimo livello. Tra gli spettatori di questa seconda giornata anche l’assessore allo sport del Comune di Firenze Cosimo Guccione e tanti appassionati che hanno assiepato i campi delle Cascine.
A Livello femminile dopo la sconfitta della numero uno al femminile ad opera dell’azzurra Diana De Simone arriva la bella affermazione della giovanissima under 15 Fabiola Marino sulla numero tre del seeding l’altra italiana Emma Ottavia Ghirardato per 63 62. Ora sfida per accedere ai quarti con Gaia Greco. Nella stessa striscia da tenere d’occhio un’altra giocatrice che sta facendo divertire il pubblico fiorentino l’austriaca Lilli Tagger, anche lei 15enne, proveniente dalle qualificazioni che gioca un tennis offensivo con rovescio a una mano e cerca sempre la rete. L’austriaca supera 64 75 Noemi Maines ed ora se la vedrà con con la testa di serie numero 7 Ekaterina Perelygina brava a superare 64 63 Lucrezia Musetti. Nella parte bassa la numero due la tedesca Carolina Kuhl va avanti faticando contro la toscana e campionessa italiana under 16 nel 2022 Anastasia Bertacchi 46 64 62 il finale. Ora match con l’austriaca Alexandra Zimmer che in una sfida durata più di tre ore ha avuto la meglio sulla qualificata Lavinia Luciano 64 46 75.
Nel maschile il primo favorito lo statunitense Alexander Frusina sfiderà il giocatore del Match Ball Firenze a cui era stata concessa una wild card: Matteo Sciahbasi. Il giovane atleta, capace quest’anno di conquistare la promozione in A1 a squadre, è stato capace di sconfiggere 76 26 62 il polacco Grzegorzewsk. Bene i colori azzurri con la vittoria del terzo favorito Fabio De Michele che supera il kazako Amir Omaekhanov per 60 26 60 ed ora affronterà il ceco Velik. Nella parte bassa la sorpresa arriva dall’azzurro Jacopo Vasamì che ha sconfitto 62 57 62 il polacco, settimo favorito, Goran Zgola. Molto seguito anche il match che ha visto di fronte il giovane atleta del Ct Firenze Lapo Marianelli contro il giapponese numero 5 del seeding Reiya Hattori (104 del ranking) con vittoria del nipponico per 60 62. “E’ stata un’esperienza unica poter giocare contro un giocatore così forte – spiega Marianelli – per me è un sogno perché in questo torneo ci hanno giocato i futuri campioni del tennis mondiale. Ho dato il massimo per chi mi ha dato questa opportunità”
In tarda serata si sono giocati i primi turni dei tornei di doppio con favoriti nel maschile la coppia americana tedesca composta da Alexander Frusina e Yannik Kelm con i due cechi secondi favoriti Jakub Filip e Lukas Velik mentre nel femminile sono il duo USA Ashton Bowers e GER Carolina Kuhl le prime teste di serie e la coppia azzurra composta da Francesca Gandolfi e Greta Greco Lucchina le numero due.
Gli ottavi di finale vedranno l’inizio delle sfide alle 9:30 di venerdì con ingresso libero al Ct Firenze.
Le finali sono previste nel giorno di Pasquetta come tradizione (lunedì 10 aprile). Il tabellone principale prevede 32 giocatori nel maschile e 32 nel femminile e a questi si aggiungono i tornei di doppio.
Il direttore del torneo è il maestro Giovanni Del Panta mentre come giudice arbitro della manifestazione è stato designato Guido Pezzella.
Durante la manifestazione l’accesso al torneo sarà libero e sarà una grande occasione per i tanti appassionati di poter vedere dal vivo i futuri campioni del tennis mondiale. Il Circolo del Tennis Firenze 1898 si trova nel polmone verde della città, all’interno del Parco delle Cascine, con la sua tradizione centenaria e soprattutto un luogo dove è bello poter seguire incontri divertenti e appassionanti.
Comunicato Stampa
Circoli in vista
Presentato al Match Ball Firenze il Torneo Open di Pre-qualificazioni agli Internazionali d’Italia BNL 2023
Dal 18 marzo al 02 aprile, in palio dei posti per le pre-uqalificazioni agli Internazionali d’Italia. Obiettivo da record con oltre 700 partecipanti

Il Match Ball Firenze Country Club organizza dal 18 marzo al 02 aprile il torneo Open di pre qualificazioni Bnl d’Italia 2023 con montepremi di 25.610 euro valido come 45° edizione dei Campionati Toscani Assoluti.
Il circolo di Bagno a Ripoli ritorna ad essere il cuore pulsante del tennis toscano con la manifestazione clou a livello nazionale che permette di qualificarsi per le pre-qualificazioni degli Internazionali d’Italia. Si giocherà outdoor (all’aperto). I giocatori e le giocatrici potranno giocare sui campi limitrofi alla bellissima area verde del circolo fiorentino che potrà accogliere numerosi spettatori che potranno applaudire gli atleti in gara. Nel maschile favoriti il fiorentino Daniele Capecchi insieme al veneto Marco Speronello e al romagnolo Manuel Mazza, mentre al femminile saranno Viola Turini e l’esperta giocatrice trentina Angelica Moratelli.
“La storia del nostro circolo è quella dell’attività agonistica e sociale – spiega Leonardo Casamonti, vice presidente del Match Ball Firenze – grazie a mio padre Roberto siamo riusciti a mantenere la tradizione di una manifestazione che è il fiore all’occhiello della Toscana e assegna anche i titoli regionali assoluti a un evento che è unico nella nostra regione e che da la possibilità di qualificarsi per il Torneo del Foro Italico a due giocatori e due giocatrici nel singolare oltre ai vincitori del doppio maschile e femminile”.
“Bagno a Ripoli grazie al Match Ball Firenze diventa ancora una volta punto di interesse del mondo tennistico – spiegano il Sindaco Francesco Casini e l’assessore allo sport Enrico Minelli – il Torneo di pre qualificazioni Bnl Ibi 2023 porterà i migliori giocatori da tutta Italia nel nostro Comune a suggello di un’area che vive di sport”.
“La Toscana è ritenuta dalla FITP una delle regioni più importanti e capaci dal lato organizzativo – mette in luce Guido Turi consigliere nazionale della FITP – i numeri lo dimostrano e soprattutto ogni qualvolta la regione è stata chiamata in causa ha risposto sempre al massimo con eventi partecipati e di livello. Proprio il Challenger di Firenze svolto a ottobre 2022 è stato premiato come miglior manifestazione nazionale nei Supertennis Awards. Giocare al Match Ball Firenze per i tanti atleti sarà una bella festa”.
“Sono passati diversi anni ma ricordo ancora adesso la trasformazione di questo torneo da manifestazione regionale con assegnazione dei titoli toscani a torneo di pre qualificazione – dice Luigi Brunetti, presidente FITP della Toscana – una bella sfida che ancora una volta ha innalzato la qualità del torneo e soprattutto ha permesso di dare un sogno a tanti giocatori della nostra regione e non solo: giocare al Foro Italico”.
Presenti alla conferenza stampa anche Nicola Armentano delegato a Promozione sociale e Sport della Città Metropolitana, il vice presidente della FITP Toscana Romeo Tanganelli e la consigliera Raffaella Rebecchi.
Ufficio Comunicazione CRT