Djokovic cade, oggi Murray nr.1? (Marianantoni). Djokovic ko, oggi Murray nuovo nr.1? (Semeraro). Bercy, Djokovic fuori e Murray vede il nr.1 (Tuttosport)

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Djokovic cade, oggi Murray nr.1? (Marianantoni). Djokovic ko, oggi Murray nuovo nr.1? (Semeraro). Bercy, Djokovic fuori e Murray vede il nr.1 (Tuttosport)

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Djokovic cade, oggi Murray nr. 1? (Luca Marianantoni, La Gazzetta dello Sport)

Il regno di Novak Djokovic è arrivato al capolinea e oggi Andy Murray potrebbe diventare il 26 numero 1 nella storia dell’Atp. E’ questo il responso dei quarti di finale di Bercy, con la clamorosa sconfitta del serbo, battuto per la prima volta da Marin Cilic e con il sofferto successo dello scozzese su Tomas Berdych, incapace di concretizzare 7 set point – 5 consecutivi – avuti nel tie break del primo set. La resa di Djokovic era nell’aria, nell’aria di quella Parigi che appena 5 mesi fa lo aveva visto trionfare al Roland Garros. Le incertezze che avevano accompagnato il serbo nella titubante prestazione di giovedì contro Dimitrov, si sono ingigantite al cospetto di Cilic che sognava uno scherzetto del genere dopo 14 ko consecutivi. LA CRISI DI NOLE Djokovic c’è, ma non graffia. Va sotto un break (0-2), lo recupera subito (2-2) e nel settimo game ha la chance per allungare. Dirà di aver avuto dolore al braccio destro che gli impediva di servire, ma i problemi sono altri, come l’incapacità di aggredire o di mantenere la concentrazione nei momenti chiave. Cilic spinge sul rovescio del serbo che arranca senza trovare le contromisure adeguate per impedire il break del decimo game che manda Cilic avanti un set. Il match sale di livello, Nole prende la ruota del croato e nel nono game lo sorpassa, per la prima volta nel match, andando a servire per il set. Sembra il momento giusto per mettere paura a Cilic e invece Nole si spaventa da solo commettendo due doppi falli per il controbreak. Sul 6-5 altra fiammata d’orgoglio per il serbo che annulla due match point acciuffando il tie break. E’ l’ultimo sussulto di un Djokovic irriconoscibile che Cilic prende a sberle fino al 7-2 conclusivo. LA PAURA DI ANDY Non deve essere stato facile per Murray scendere in campo dopo la sconfitta di Djokovic, gestire la pressione di un match che valeva una così alta posta in palio e frenare le velleità di un Berdych desideroso di andare per la 7° volta al Masters. Alla fine lo scozzese è riuscito a portare a casa la partita, ma di fatica mentale e fisica ne ha sprecata veramente tanta. Un primo set dominato dai turni di battuta, senza palle break, con un Berdych sufficientemente propositivo e un Murray con il freno a mano tirato. La svolta arriva al tie break che Andy gioca male, come svogliato, quasi fuori ritmo. Berdych invece fa sul serio, vola avanti 6-1 per giocarsi cinque set point consecutivi. Murray annulla i primi due con il servizio, poi il ceco se ne mangia tre sbagliando con il dritto. Andy non chiude il set sul 7-6 e Berdych arriva a giocarsi altri due set point, il sesto sull’8-7 e il settimo sul 9-8. Ma non c’è niente da fare e dopo 16 minuti di tie break, Murray lo chiude per 11 punti a 9. Lo scozzese ora è più tranquillo, gioca meglio, è fortunato con i nastri, va avanti un break e arriva a servire per il match sul 5-4. Non basta, perde la battuta, piazza un nuovo break e questa volta, dopo essersi fatto recuperare da 40-0, chiude al quarto match point. LA SEMFINALE Oggi lo scozzese tornerà in campo contro Milos Raonic. E largamente avanti nei precedenti: 8-3. Una vittoria porterebbe Murray a 10.785 punti (5 in più di Djokovic) e un britannico al primo posto del ranking mondiale ottant’anni dopo Fred Perry. L’altra semifinale se la giocheranno Marin Cilic e il bombardiere John Isner.

 

Djokovic ko, oggi Murray nuovo nr.1? (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Sembrava impossibile a inizio anno, oggi può diventare realtà: grazie alla sconfitta di Novak Djokovic contro Marin Cilic (6-4 7-6) nei quarti di Parigi-Bercy, Andy Murray stasera in semifinale (contro Tsonga o Raonic) si gioca il primo match-point per sorpassarlo e diventare il 26esimo numero 1 del mondo dell’era del computer (1973). E la stampa di Oltremanica si è già scatenata iniziando a chiedersi se non sia lui – più di Bobby Charlton, Lewis Hamilton, Steve Redgrave e il mito del cricket vittoriano W.G. Grace – il più grande sportivo britannico di sempre. Lo scozzese ieri si è sbarazzato a fatica di Tomas Berdych (7-6 7-5) e ora a separarlo dal trono restano una manciata di punti e una vittoria. E dire che a fine 2015 il divario a favore del serbo era enorme: 7640 punti. Quest’anno il Djoker è stato inavvicinabile fino a primavera – vittoria agli Australian Open, doppietta americana a Indian Wells e Miami – mentre a Montecarlo e a Roma, dove ha perso in finale proprio da Murray, erano arrivati i primi scricchiolii, occultati dalla prima vittoria al Roland Garros. Paradossalmente proprio a Parigi sono cominciati i guai veri di Nole, che ha confessato di essersi sentito “svuotato” dopo quel successo. A Wimbledon – dove Murray ha trionfato per la seconda volta – e ai Giochi di Rio sono poi arrivati due brutti flop, complici i problemi personali (si è parlato di un rischio divorzio) e l’infortunio al polso. Nella seconda parte di stagione è andato a segno solo a Toronto, perdendo poi la finale degli US Open da Wawrinka, e anche il Djokovic di ieri, nonostante la presenza al suo fianco del “guru” Pepe Imaz, è sembrato a secco di energie mentali e fisiche. A Murray che, primo dai tempi di Fred Perry (1936), ha già riportato in patria la coppa di Wimbledon e la Davis, ora resta da abbattere l’ultimo tabù.

 

Bercy, Djokovic fuori e Murray vede il nr.1 (Tuttosport)

Finisce ai quarti di finale l’avventura di Novak Djokovic a Parigi-Bercy. Il numero uno del mondo è stato battuto per 6-4 7-6, dal croato Marin Cilic ed ora il suo trono è a rischio. Andy Murray ha battuto Berdych 7-6 (9) 7-5 e già pregusta il sorpasso sul serbo. Se l’inglese dovesse arrivare in finale, infatti, il tennis mondiale incoronerebbe un nuovo re. Djokovic nell’ultima classifica è primo con 12.900 punti, Murray secondo con 10.985. Se perde la semifinale aggiunge 360 punti (totale 10.545): in questo caso resterà al secondo posto. Se perde in finale e aggiunge 600 punti (totale 10785) sarà il nuovo numero uno per soli 5 punti. Se vince il torneo, aggiunge 1000 punti e sale a 11.185 punti. Primo con un vantaggio di 405 punti. Cilic in semifinale troverà dall’altra parte della rete John Isner che si è aggiudicato per 7-6, 4-6, 6-4 il derby a stelle e strisce contro Jack Sock. Masters B, le semifinali Definite le semifinaliste del torneo di Zhuhai, in Cina, meglio noto come Master B. Saranno Kvitova, Konta, Svitolina. La quarta semifinalista è la cinese Shuai Zhang

 

 

 

 

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