Fed Cup, WG: Bielorussia, Svizzera, R.Ceca e USA in semifinale

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Fed Cup, WG: Bielorussia, Svizzera, R.Ceca e USA in semifinale

A Minsk Sasnovich supera Bertens e Sabalenka sconfigge Krajicek. Le bielorusse ospiteranno la Svizzera che supera la Francia a Ginevra. A Ostrava Pliskova travolge Muguruza poi Strycova supera Arruabarrena. A Maui prima Goerges si ritira, poi Vandeweghe rimonta un set a Petkovic

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FED CUP, quarti di finale

USA-GERMANIA 3-0 (Michelangelo Sottili)

C. Vandeweghe b. J. Goerges 6-3 3-1 rit.

 

La seconda giornata non si apre nel migliore dei modi. Dopo le polemiche per l’imbarazzante errore durante la cerimonia di apertura di ieri, subito ribattezzato “Hymnen-Gate”, arriva purtroppo la notizia del ritiro di Julia Goerges a causa dell’infortunio al ginocchio causato dalla caduta nell’ultimo punto giocato ieri. Il capitano Barbara Rittner ha tempo per comunicare chi prenderà il posto di Julia contro Alison Riske fino a10 minuti prima dell’inizio del match, il quarto del tie, che seguirà quello tra Vandeweghe e Petkovic.

C. Vandeweghe b. A. Petkovic 3-6 6-4 6-0

In condizioni meteo decisamente migliori rispetto a ieri, Coco Vandeweghe affronta Andrea Petkovic. La tedesca, avanti 3-0 nei precedenti, dimostra subito di non voler ripetere la prestazione troppo passiva del match contro Riske, consapevole di non poter lasciare alla potente americana il tempo per colpire con gli appoggi ben stabili. Al contrario, Coco si aggira per il campo senza un piano preciso, perplessa e infastidita non capendo perché dalla racchetta le escano errori e non i vincenti a cui si era abituata all’Australian Open; anche mettere in campo una prima su tre non aiuta e arriva così il 6-3 per Petkovic. Niente di nuovo in apertura di secondo set, con Vandeweghe che cede subito il servizio e Petkovic che va 2-0. Dopo essere rimasta in scia grazie a un paio di estemporanei ma ben eseguiti serve&volley, Vandeweghe recupera il break accennando timidamente a voler ragionare almeno su qualche palla. Sul 40 pari del game successivo, però, l’americana lamenta un problema al polpaccio sinistro cedendo sei punti consecutivi praticamente senza giocare. Dopo l’inevitabile MTO sotto 2-4, torna in campo cercando di chiudere il punto entro i primi tre scambi. Andrea inizia a pensare, dimentica com’è arrivata fin lì e perde quattro giochi di fila: 6-4 Stati Uniti e la tedesca che distrugge la racchetta e urla ripetutamente al Giudice Arbitro. Con queste premesse e con Coco che a ogni cambio campo si fa trattare quelli che sembrano crampi per poi ricominciare a tirare vincenti senza far respirare l’avversaria, non deve sorprendere più di tanto quello che accade nel terzo set: sei a zero per Vandeweghe e Stati Uniti in semifinale contro la Cechia.

BIELORUSSIA-OLANDA 3-1 (Matteo Polimanti)

Al primo anno nel World Group e senza Vika Azarenka, la Bielorussia a sorpresa centra subito la semifinale battendo a sorpresa l’Olanda, a sua volta rivelazione della scorsa stagione. Decisiva la vittoria della Sasnovich contro un’irriconoscibile  Bertens mentre il 3-1 definitivo è stato siglato dalla giovane Sabalenka che in due set ha sconfitto Michaella Krajicek. La Bielorussia affronterà la Svizzera in casa o la Francia in trasferta nelle semifinali di aprile. Purtroppo non ci sarà ancora la Azarenka che ha annunciato il suo ritorno per giugno.

A. Sasnovich b. K. Bertens 6-3 6-4

Le due vincitrici dei match di ieri, Kiki Bertens e Aliaksandra Sasnovich si affrontano nel terzo singolare della sfida tra Bielorussia e Olanda in programma a Minsk; la venticinquenne olandese precede la sua avversaria nel ranking di ben 104 posizioni e si è aggiudicata l’unico precedente, tuttavia la sfida si preannunciava equilibrata in quanto la numero 24 del mondo in questo 2017 non sembra ancora aver trovato il tennis che lo scorso anno le aveva permesso di scalare la classifica e raggiungere le semifinali al Roland Garros. La giocatrice di casa parte fortissimo, strappa due volte la battuta a Bertens e si porta rapidamente sul 3-0 “pesante”, le due tenniste giocano un tennis speculare, entrambe puntano sulla solidità e sul ritmo da fondo ma Kiki quest’oggi è lontana parente della giocatrice che abbiamo apprezzato lo scorso anno e commette una quantità spropositata di errori non forzati (saranno ben 35 alla fine della partita). Dopo 40 minuti Sasnovich archivia il primo set senza patemi con il punteggio di 6-3. Nel secondo parziale la musica non cambia, una Bertens sempre più frustrata non riesce a trovare le contromisure alla bielorussa, che al contrario, sembra avere buona fiducia nei propri colpi dando l’impressione di essere in assoluto controllo del match; dopo una serie di break e contro break sul 5-4 Sasnovich, l’olandese serve per rimanere nel match e al primo match point si arrende con il punteggio di 6-3 6-4.

A. Sabalenka b. M. Krajicek 7-6(5) 6-4

La posta in palio nel match tra Sabalenka e Krajicek è altissima, da una parte la diciottenne potrebbe regalare una semifinale storica alla Bielorussia mentre dall’altra l’olandese ha l’obbligo di vincere per portare la sfida al doppio decisivo. Nel primo set Krajicek interpreta perfettamente la gara dal punto di vista tattico e sale 4-2, riuscendo a neutralizzare i colpi penetranti di Sabalenka grazie al rovescio tagliato, marchio di fabbrica dell’olandese. Tuttavia la sua avversaria comincia lentamente a prenderle le misure, torna a far vedere il tennis brillante esibito nel match contro Bertens e impatta sul 4-4; Sabalenka non sfrutta due set point sul 6-5 a suo favore e si arriva così al tie break, dove la bielorussa sempre più aggressiva e propositiva chiude per 7-5 al quarto set point dopo 50 minuti di partita. Nel secondo parziale Krajicek non sembra più avere le armi per arginare la potenza della bielorussa. Sabalenka sale 4-1 con doppio break ipotecando la partita, tuttavia un passaggio a vuoto prolungato rimette in partita Krajicek che senza fare gli straordinari si ritrova sul 4-4. Il pubblico capisce le difficoltà della connazionale chiamata a un match così importante all’età di 18 anni, facendole sentire il proprio sostegno. Sabalenka, rinfrancata dal supporto, ricomincia a spingere con efficacia e infila un nuovo parziale di due game consecutivi, regalando alla propria nazionale il punto decisivo. La Bielorussia sconfigge a sorpresa 3-1 l’Olanda e si qualifica per la semifinale alla prima apparizione della storia nel World Group, dove affronterà il weekend del 22-23 aprile la vincente della sfida tra Francia e Svizzera.

R.CECA-SPAGNA 3-1 (Paolo Di Lorito)

La Repubblica Ceca, numero 1 nel ranking per nazioni e vincitrice delle ultime 3 edizioni, raggiunge la sua nona semifinale consecutiva in Fed Cup, e lo fa con un match di anticipo.

K. Pliskova b. G. Muguruza 6-2 6-2

Dopo l’uno pari di ieri, le migliori tenniste di Spagna e Repubblica Ceca si affrontano sul cemento indoor di Ostrava. Due top 10 per una sfida di altissimo livello: la sesta in carriera tra Pliskova e Muguruza, con quest’ultima che ha vinto solo il primo match 3 anni fa sulla terra del Roland Garros. Le successive cinque sfide giocate sul cemento, compresa quella di oggi, sono state tutte vinte da Karolina. La ceca nel primo set ha sempre tenuto il controllo dello scambio ma, come le era accaduto ieri, certe volte ha peccato di imprecisione e non sono mancati errori nella fase conclusiva del punto, specialmente col dritto. L’aiuto arrivato dal servizio non è stato indifferente e più di una volta l’ha tolta dai guai. Muguruza comunque, incerottata alla gamba e al braccio, ha mostrato un gioco aggressivo solo a tratti e probabilmente è stata anche influenzata da qualche problema fisico. Col passare dei game il volto di Conchita Martinez, che la scorsa settimana aveva condotto la squadra maschile alla vittoria con la Croazia, si fa sempre più mesto e due break per set condannano la sua giocatrice di punta alla sconfitta, in un match durato 62 minuti

B. Strycova b. L. Arrubarrena 6-4 6-4

Il secondo singolare di oggi vede faccia a faccia, per la prima volta, Strycova e Arrubarrena. Nonostante le oltre cinquanta posizioni in classifica che la separano da Strycova, la spagnola ha venduto cara la pelle e l’unica cosa che l’è mancata è stata un po’ di cattiveria. Il fatto che l’intero palazzetto abbia supportato la sua avversaria non sembra averla influenzata più di tanto ed è riuscita a giocare al meglio per gran parte del match. I game sono stati quasi sempre combattuti e gli scambi lunghi e lottati. Barbora si è recata a rete molto più spesso del solito, preferendo l’attacco a sventaglio di dritto, e i risultati le hanno dato ragione. Nel primo set, dopo un break con immediato contro-break, il game che ha fatto pendere la bilancia verso la giocatrice ceca è stato il settimo.
Mentre nel secondo parziale i ritmi si sono alzati ancora di più, e due game in risposta di altissimo livello da parte di Strycova le hanno consegnato i break che sembravano essere decisivi. Andando a servire sul 5-2 però si è vista dimezzare il vantaggio e l’incontro si è prolungato per un altro po’. Solo al quinto match point Barbora riuscirà a portare il punto decisivo alla sua nazione. La durata del match, 1 ora e 55 minuti, fa capire quanto sia stata equilibrata la partita più di quanto dica il punteggio finale.

SVIZZERA-FRANCIA 3-1 (Tommaso Voto)

T. Bacsinszky b. K. Mladenovic 7-6(4) 4-6 7-5

La Svizzera si porta avanti 2-1 nella sfida di Fed Cup contro la Francia, infatti Timea Bacsinszky piega Kristina Mladenovic al termine di un match molto equilibrato, che è girato praticamente su pochissimi punti. Nei primi minuti la tensione è stata evidente, infatti entrambe sono consapevoli del fatto che conquistare questo punto può spostare gli equilibri della sfida. Timea ha più “tennis”, ma la francese sta vivendo uno stato di grazia, infatti viene da sei vittorie consecutive che hanno fortificato convinzioni un tempo fragili. Il pubblico del PalaExpo di Ginevra è stato decisivo per Bacsinszky, che, nei momenti di difficoltà, ha saputo trascinare la tennista di casa. Kiki ha provato a verticalizzare il gioco con maggiore continuità, mentre l’elvetica ha mosso meglio con i suoi fondamentali da fondo campo. Mladenovic prova a forzare, del resto più lo scambio si prolunga e maggiori sono le chance per la sua avversaria di fare il punto. Il primo parziale è “on serve” ( anche se entrambe sono costrette ad affrontare palle break), quindi la conclusione naturale è il tiebreak, che vede la transalpina complessivamente più fallosa. Timea, pur senza fare cose strabilianti, si aggiudica il primo set e, soprattutto, dimostra di saper elevare il suo standard qualitativo nei momenti cruciali. Le difficoltà per la tennista di casa arrivano tutte nel quinto game del secondo atto, infatti Timea subisce il break a zero e rimette in partita Kristina. Questa situazione non fa altro che rivitalizzare la nizzarda, che senza particolari problemi, fortifica il vantaggio acquisito e porta la sfida al set decisivo. Qualche rimpianto per Timea c’è, ma la palla break avuta nel nono game è stata annullata con autorità dalla francese. Il match è godibile, ci si muove su una linea sottile. L’elvetica è la prima a dover annullare una palla break nel terzo set, ma con “mestiere” e tenacia sventa il pericolo. La tensione è palpabile, tanto che le decisioni arbitrali (qualche out sbagliato c’è) vengono spesso contestate da entrambe le “panchine”. Timea strappa improvvisamente il servizio alla sua avversaria e conquista il 3-1, ma Kristina ha un sussulto d’orgoglio straordinario ed ottiene l’immediato controbreak. Un peccato per l’elvetica che sembra sempre sul punto di poter far valere la sua maggior qualità complessiva, ma poi pecca dal punto di vista strategico. Nel sesto game, Bacsinszky nel tentativo di coprire un passante della francese ha una torsione innaturale del ginocchio sinistro ed è costretta ad un medical time out sul 3-2 30-40 servizio Mladenovic. Si riprende, Kiki torna sotto attacco, infatti Timea si fa minacciosa e costringe la francese ad una difficile volée di rovescio che atterra in corridoio. Altro break svizzero, che nemmeno stavolta è decisivo, perché Timea si incarta, recupera dallo 0-40, ma capitola con un errore banale in rete. Adesso è tutta una questione di testa e di nervi, sbagliare non è più un verbo consentito, perché si rischia di consegnare la partita agli avversari. Timea diventa finalmente aggressiva in risposta e chiude sul definitivo 7-5. Ora la Svizzera ha la concreta possibilità di superare il turno in una manifestazione che la vide sconfitta in finale con la Spagna nel 1998, proprio a Ginevra, con Hingis in campo.

B. Bencic b. P. Parmentier 6-3 6-4

Con la prima vittoria ufficiale del 2017, se si esclude Hopman Cup, Belinda Bencic conquista il punto decisivo per la Svizzera ed elimina così la Francia. All’ultimo minuto Noah rinuncia alla Cornet e schiera a sorpresa Parmentier, che tuttavia non ha il gioco ed i mezzi per impensierire la sua avversaria. Belinda ha dominato, ma l’esito dell’incontro era abbastanza prevedibile anche perché la differenza tecnica tra le due è notevole. Si è assistito ad un monologo svizzero, con la transalpina del tutto frastornata e del tutto inerme dal punto di vista tattico. Sulla partita c’è poco da dire, perché il primo set è stato in mano a Belinda già dai primi minuti, mentre nel secondo parziale c’è stato un po’ più di equilibrio, che si spezza nel nono game, quando un nastro beffardo diventa vincente e “regala” il break alla padrona di casa. La mancanza della Garcia è stata un elemento decisivo che ha spostato gli equilibri a favore della squadra elvetica, che, pur con qualche balbettio, ha saputo capitalizzare al meglio la vena della Bacsinszky. Questo match è stato importante per “BB”, perché può rappresentare il primo tassello della sua ricostruzione psicologica.

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Fed Cup

Le Finals della Billie Jean King Cup 2022 si giocheranno a Glasgow

La nazionale azzurra di Tathiana Garbin sarà impegnata dall’8 al 13 novembre nella Emirates Arena scozzese che ospiterà anche un girone delle Finals di Coppa Davis

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La nazionale italiana di BJK Cup: da sinistra Camila Giorgi, Jasmine Paolini, Elisabetta Cocciaretto, Martina Trevisan, Tathiana Garbin, Lucia Bronzetti - Alghero 2022 (foto ITF/Ray Giubilo)

La ITF ha comunicato che la sede prescelta per le Finals della Billie Jean King Cup 2022 sarà Glasgow, con l’organizzazione della federazione britannica, la LTA. La fase finale della massima competizione a squadre del tennis femminile andrà in scena dall’8 al 13 novembre sul campo indoor della Emirates Arena, che a settembre ospiterà pure un girone delle Finals di Coppa Davis: sarà la quarta volta in quasi sessant’anni di storia (la prima edizione fu nel 1963) in cui la Gran Bretagna ospiterà le finali di questa competizione, originariamente chiamata Fed Cup. Ci sarà anche l’Italia della capitana Tathiana Garbin, grazie alla vittoria sulla Francia nel turno eliminatorio di aprile; le altre contendenti per il titolo di campionesse del mondo di tennis saranno le giocatrici di Gran Bretagna, il paese ospitante, Australia, Belgio, Canada, Cechia, Kazakistan, Polonia, Spagna, Slovacchia, Svizzera e USA. Il formato prevede quattro gironi da tre squadre, con le vincitrici di ogni girone che approderanno nelle semifinali. “La LTA ha presentato una candidatura molto consistente nel contesto di una gara molto competitiva – ha detto il presidente ITF, David Haggerty -. Hanno ospitato già con successo delle gare di Coppa Davis e non vediamo l’ora di portare la più grande competizione a squadre del tennis femminile davanti all’appassionato pubblico scozzese”.

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Billie Jean King Cup

Coppa Davis e Billie Jean King Cup: ecco chi sostituirà Russia e Bielorussia

Walkover, bye, wild card e ripescaggi in un turbinio di emozioni regolamentari da cui sono scaturiti i nomi delle nazioni che beneficiano dell’esclusione delle squadre russe e bielorusse

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Coppa Davis, il trofeo (foto via Twitter @DavisCup)

Avevamo lasciato la Coppa Davis ai Qualifiers, i tie di qualificazione per il primo atto delle Finals, quello a gironi in programma a settembre. Come per la Billie Jean King Cup, i cui “preliminari” si disputeranno il 14-15 aprile, si poneva innanzitutto il problema di sostituire la nazione già ammessa alla fase finale in quanto campione in carica dopo la decisione da parte dell’ITF in seguito all’invasione dell’Ucraina. Nel 2021, infatti, entrambe le manifestazioni sono state vinte dalla Russian Tennis Federation, che sarebbe la Russia ma non si può dire per via della sanzione per il doping di Stato, per quanto il titolo vinto come RTF sia comunque finito insieme agli altri nella bacheca russa. Vediamo allora su quali criteri la Federazione Internazionale si è basata per decidere chi sostituirà le squadre escluse, quindi anche quelle bielorusse.

Per quanto riguarda la Billie Jean Cup, il Board dell’ITF conferma che il posto della RTF sarà preso dalla semifinalista con classifica più alta tra le due sconfitte nel 2021, vale a dire l’Australia. Gli aussie vantano infatti il primo posto del ranking, mentre gli Usa, battuti nell’altra semifinale, sono quarti. Come ovvia conseguenza, l’Australia non giocherà i Qualifiers del prossimo aprile, mentre la nazione avversaria, la Slovacchia, beneficerà di un bye e si ritrova anch’essa direttamente alle Finals. Un walkover anche per il Belgio che avrebbe dovuto giocarsi la qualificazione contro la Bielorussia.

Se qualcuno cantava le donne come “dolcemente complicate”, per i maschi la faccenda è inutilmente complicata. Anche in Coppa Davis, il posto della RTF alle Finals è preso dalla semifinalista 2021 meglio classificata, la Serbia, undicesima. In realtà, l’altra semifinalista – la Germania – è piazzata molto meglio, quinta, ma la squadra che a sorpresa ha schierato Sascha Zverev si è qualificata sul campo (del Brasile). Dunque, il diritto della Serbia alle Finals non deriva dall’essere l’unica candidata, bensì dal fatto che, delle due, è la semifinalista con ranking più alto una volta esclusa la Germania. Ma non finisce qui.

 

Già, perché alla squadra di Novak Djokovic e compagni era stata offerta una wild card, quindi a settembre sarebbe stata presente in ogni caso; così, però, si libera un invito che andrà a una delle 12 perdenti dei recenti tie di qualificazione. L’annuncio del nome della fortunata sarà dato a tempo debito.

Ricapitolando, nelle quattro sedi che ospiteranno i gironi e che non sappiamo quali saranno ma speriamo che una sia Casalecchio di Reno (da non confondere con Reno, Nevada), gareggeranno la Croazia finalista 2021, la semifinalista Serbia, l’invitata Gran Bretagna, le 12 vincitrici di inizio marzo (Argentina, Australia, Belgio, Corea, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Olanda, Spagna, Svezia, Stati Uniti) e, appunto, la wild card misteriosa. Metà di queste si guadagneranno la fase finale davvero finale di fine novembre in un posto che l’ITF rivelerà in seguito. Le cose, l’importante è spiegarle bene evitando gli anacoluti.

Per concludere, la Bielorussia avrebbe dovuto disputare i playoff del World Group I del 4-5 marzo; la nazione avversaria, il Messico, ha ricevuto un walkover e a settembre competerà nel WG I. Rimane il problema di assicurare che nei World Group I e II ci sia il numero corretto di squadre. Quindi, l’Uzbekistan gareggerà nel WG I in quanto miglior classificata tra le perdenti dei playoff, mentre la Cina e la Tailandia in forza del loro ranking giocheranno nel WG II nonostante la sconfitta nei relativi playoff.

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Coppa Davis

La Federazione Tennis Ucraina chiede all’ITF l’espulsione delle federtennis russa e bielorussa

Così la lettera pubblicata su Facebook: “La Russia e la Bielorussia non solo non devono ospitare competizioni sul proprio territorio, ma nemmeno devono partecipare a tornei”

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Sono da poco iniziati i negoziati tra le delegazioni ucraina e russa, ma si combatte ancora, mentre sullo sfondo c’è lo spettro della minaccia nucleare evocato da Putin. E continuano anche le reazioni del mondo sportivo all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Al recente annuncio di Elina Svitolina che devolverà i suoi prossimi prize money per sostenere i propri connazionali, si aggiunge ora la Federazione Tennis Ucraina che pubblica sul proprio account Facebook la lettera indirizzata a David Haggerty e Ivo Kaderka, presidenti rispettivamente dell’ITF e di Tennis Europe. Nella lettera viene chiesto di espellere le federtennis russa e bielorussa dai due organismi. Ecco il testo indirizzato alla International Tennis Federation:

“La Federazione Tennis Ucraina esprime la sua richiesta per l’espulsione immediata della Federazione Tennis Russa e della Federazione Tennis Bielorussa dalla ITF.

Le ragioni non hanno probabilmente bisogno di essere spiegate, ma ecco alcuni fatti.

 

Il cinico e sanguinoso attacco senza precedenti di Russia e Bielorussia all’Ucraina è in atto da ormai quattro giorni. Civili stanno morendo, anche donne e bambini; l’infrastruttura civile sta crollando.

È una guerra su vasta scala che riporterà il nostro Paese indietro di decenni. Tutto questo sta accadendo nel centro geografico dell’Europa. Il mondo non vedeva niente di simile dalla Seconda Guerra Mondiale. È in corso una spietata guerra di annientamento.

La Russia e la Bielorussia non solo non hanno il diritto di ospitare competizioni sul proprio territorio, ma nemmeno di partecipare in ogni torneo a squadre e individuale all’estero.

Il Consiglio direttivo della Federazione Tennis Ucraina spera in una Vostra forte posizione in considerazione di questa richiesta.”

Una richiesta assolutamente decisa, ma altrettanto comprensibile, quella della federtennis ucraina a firma del proprio presidente Sergiy Lagur. Lascia un po’ incerti il significato del passaggio sulla partecipazione ai tornei individuali, ma immaginiamo che, più che un’esclusione tout court dei tennisti di Russia e Bielorussia, si chieda di non mostrare bandiere e simboli di quelle due nazioni. In ogni caso, in attesa delle decisioni dei due organi interpellati, ricordiamo che restano fuori dalla loro competenza i tornei dello Slam, oltre naturalmente quelli dei circuiti ATP e WTA. Non dimentichiamo neanche le prese di posizione dei tennisti russi: da Daniil Medvedev ad Andrey Rublev, che già a Dubai ha avuto modo di pronunciarsi contro la guerra. Con loro si è espresso con gli stessi toni Karen Khachanov.

Questa la posizione di Ubitennis sul tema della Guerra in Ucraina
Questa la posizione di Ubitennis sul tema della Guerra in Ucraina

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