ATP Dubai: Murray veleggia sereno, finale con Verdasco

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ATP Dubai: Murray veleggia sereno, finale con Verdasco

Due set per avere la meglio su Lucas Pouille. Seconda finale a Dubai, lo spagnolo a contendergli il titolo: 12-1 i precedenti

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I primi a giocarsi un posto nella finale dell’ATP 500 di Dubai sono Fernando Verdasco (35 ATP) e Robin Haase (66 ATP). I due si sono affrontati sei volte, su tutte le superfici, con un bilancio di tre vittorie per parte. Il match entra subito nel vivo, perché Haase è bravissimo a inchiodare lo spagnolo nell’angolo del rovescio con il proprio dritto inside-in e col rovescio lungolinea. Ad aiutarlo nella conquista del break ci si mette anche Verdasco, il quale spedisce goffamente in corridoio un dritto in salto a pochi centimetri dalla rete. Il madrileno reagisce immediatamente e costringe l’olandese a salvare due palle del controbreak, in un game durato diciotto punti. L’appuntamento col break è solo rimandato perché Haase comincia a giocare in maniera poco propositiva e a lasciare il pallino del gioco in mano al proprio avversario. Verdasco può quindi giocare come preferisce e costringe l’olandese a colpire costantemente da dietro la scritta “Dubai”, due metri abbondanti dietro la linea di fondo. Haase viene ripreso sul 4-4, ma nel game successivo ha due palle per andare a servire per il set, non riuscendo a concretizzarle. La questione è quindi rimandata al tiebreak: i due sbagliano tanto e si scambiano vicendevolmente un paio di minibreak, prima che un dritto in rete di Haase sul 5-5 di fatto chiuda la pratica. 7-6 Verdasco in 59 minuti.

Nella pausa tra primo e secondo set, l’olandese si tocca ripetutamente le gambe, forse per un principio di crampi. Paradossalmente la stanchezza si rivela un vantaggio, perché spinge Haase a prendersi più rischi e ad avanzare la posizione in campo. In poco tempo sale prima 3-0 e poi 4-1. Adesso il ragazzone dei Paesi Bassi lascia completamente andare i turni di risposta per difendere la battuta fino alla fine, ma Verdasco inizia a farlo muovere e a costringerlo a sbagliare, impattando sul 4-4. Sembra che il parziale debba risolversi nuovamente con un tiebreak, ma sul 6-5 lo spagnolo spegne la luce e regala break e set al proprio avversario. Nel terzo parziale però il mancino di Madrid torna a spingere e a infierire su un Haase visibilmente a secco di energie. Ottenuto il break in apertura, Verdasco non si abbandona a vistosi cali come nel set precedente e anzi continua mettere pressione sull’olandese. Uno spettacolare pallonetto di Haase evita l’onta del bagel, ma non la sconfitta finale. Lo spagnolo vince 7-6(5) 5-7 6-1 in due ore e quattordici minuti. Per Verdasco si tratta della quarta finale in un ATP 500 dopo le due giocate ad Acapulco(2004 e 2012) e la vittoria a Barcellona (2010), mentre per Haase si conclude un’ottima settimana che lo vede rientrare in top-50.

Nella seconda semifinale si sfidano il numero uno al mondo, Andy Murray, e il giovane talento francese Lucas Pouile (15 ATP). I tre precedenti, tutti giocati nel 2016 e tutti a livello di Masters 1000, sono stati dominati dallo scozzese che ha lasciato in tutto dieci game al proprio avversario. All’inizio della partita, Pouille prova inspiegabilmente a impostare la partita sul braccio di ferro da fondo e si ritrova subito sotto 3-0. Murray però a questo punto inizia a sbagliare tanto con tutti i colpi: dritto, rovescio, volèe, back di contenimento… Pouille risale 3-3 e addirittura si porta avanti di un break, grazie a due errori madornali di Murray e a un super dritto in corsa che bacia la linea. Il vantaggio dura poco perché nel game successivo il numero uno al mondo torna a macinare gioco e alla terza chance riporta la contesa in equilibrio. Lo scozzese ora è decisamente più pimpante e sul 6-5 arriva set point, annullato da una chiusura a rete in controtempo del giovane francese. Pouille avrebbe la palla per andare al tiebreak, ma viene beffato da una demivolèe colpita col telaio da Murray. Il 23enne concede nuovamente set point e tenta di salvarsi col serve&volley, offrendosi però al passante. 7-5 in 1 ora e 10 minuti di partita. Nel secondo set, Pouille è visibilmente scoraggiato e Murray, che invece sente l’odore del sangue, ne approfitta per spegnere definitivamente ogni velleità di rimonta. In 20 minuti sale 5-0, disponendo a piacimento del proprio avversario,e concede il game della bandiera al francese prima di chiudere 6-1 in un’ora e 35 minuti. Andy Murray raggiunge la finale a Dubai per la seconda volta (nel 2012 perse da Roger Federer) e cercherà di conquistare il suo 45esimo titolo in carriera. Nell’ultimo atto se la vedrà con Fernando Verdasco, col quale ha perso una sola volta in tredici confronti.

Risultati:
F. Verdasco b. R. Haase 7-6(5) 5-7 6-1
[1] A. Murray b L. Pouille 7-5 6-1

Lorenzo Colle

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