[1] A. Murray b. [8] K. Nishikori 2-6 6-1 7-6(0) 6-1 (da Parigi, Carlo Carnevale)
Caduto il re dello scorso anno, il principe si salva e continua la sua corsa: Andy Murray, finalista qui la scorsa stagione, riesce infatti a evitare la fine che Djokovic aveva sofferto in mattinata contro Thiem, e reagisce al primo set perso contro Kei Nishikori. Con il primo sole della giornata ad ammorbidire il clima per i numerosi spettatori (molti meno per l’incontro di Nadal) muniti di panama, lo scozzese vince un incontro teso e di qualità non eccelsa, risolto nel tiebreak del terzo parziale. Nishikori si scioglie nonostante un colpo di reni inaspettato, quando Andy era andato a servire per salire due set a uno, restituendo però il break che valeva il tie-break anche a causa di un servizio ballerino (una prima su cinque): il gioco decisivo è però una passerella, Murray lo conquista addirittura a zero e cavalca l’onda anche nella quarta frazione, dominata.
Il match si rivela altalenante, errori in manovra si alternano a scambi da standing ovation: Nishikori è pericolosissimo quando riesce a rimanere nei pressi della riga di fondo, bravo ad anticipare con il rovescio e togliere il tempo all’avversario. Murray dal canto suo arranca e soffre quando aggredito, specialmente nel primo set, ma trova una grande giornata alla risposta, con cui impatta fulmineo per mettere subito pressione. Frequenti le palle corte da parte di entrambi, che danno il via a divertenti scambi sotto rete. Il set su cui gira l’incontro è il terzo, che Nishikori arriva a giocarsi al tredicesimo game solo grazie alla distrazione del britannico, che per due volte va in vantaggio di un break ma perde di precisione, specialmente con il dritto in cross. Superato con lode l’esame del tie-break, Murray perde il servizio in avvio di quarto, ma infila poi sei giochi consecutivi per timbrare il biglietto per la semifinale. Lo aspetta Stan Wawrinka, che ha passeggiato con Marin Cilic e deve ancora perdere un set: 10-7 i precedenti in favore di Murray, che lo scorso anno vinse proprio qui in semifinale. Perse all’ultimo atto contro Djokovic: stavolta è sicuro di non incontrarlo, e può sperare in un finale diverso.
[3] S. Wawrinka b. [7] M. Cilic 6-3 6-3 6-1 (da Parigi, Antonio Garofalo)
Attenzione a Stan. Se Rafa Nadal è il logico favorito del torneo, un solo uomo sembra avere le armi per impensierirlo. Wawrinka, sempre più vicino alla versione Stanimal, strapazza un Marin Cilic arrivato sin qui senza avere perduto un set e raggiunge la sua terza semifinale consecutiva al Roland Garros che è anche la terza consecutiva in uno slam. Lo svizzero, con i suoi 32 anni e 75 giorni è anche il più “anziano” a raggiungere le semifinali a Parigi dai tempi di Connors (1985).
Poca storia nel match odierno, con lo svizzero bravo a rintuzzare le poche chance concesse ad inizio dei primi due set al suo avversario e ad affondare subito dopo i colpi in risposta strappando il sevizio ad uno spuntato Cilic. In quei momenti lì, palla break salvata – palla break sfruttata, c’è tutta la differenza che passa tra un campione (Stan) e un buon giocatore che ha trovato le due settimane da Dio (Marin). Quello che impressiona nel gioco di Wawrinka, più che la solita pesantezza dei colpi da fondocampo, è la ritrovata rapidità nei piedi che gli consente un impatto perfetto anche laddove scelga di girare attorno alla palla con il diritto. Il break nel terzo gioco del primo set è il viatico per un sereno parziale nel quale Cilic non ha nessun sussulto. Nel secondo set, preso il vantaggio in avvio, Stan ha solo un attimo di distrazione che riporta Cilic in parità (3-3). Il tempo che il croato compia tre pasticci uno in fila all’altro e Stan è di nuovo davanti. Quando un bambino invoca il “Serve&Volley Stan!” e lo svizzero lo accontenta immediatamente (fa anche il punto) indicando il suo giovane tifoso sugli spalti, parte un boato e si capisce definitivamente che Wawrinka è on-fire.
Lo svizzero delizia il pubblico con qualche rovescio mostruoso dei suoi alternandolo a drop shot millimetrici e il Lenglen ringrazia inscenando 2-3 giri di Ola: Stan applaude divertito, Marin ha uno sguardo più cupo della notte ed il terzo set scivola via in un amen, mentre Murray e Nishikori stanno ancora battagliando sullo Chatrier: chiunque vincerà (Stan è 4-4 con il giapponese, 7-10 con Andy) fare bene a preoccuparsi. L’ultimo brivido è un capitombolo di Stan nei pressi della rete, ma nessuno si illuda, The Man è in agguato.
[4] R. Nadal b. [20] P. Carreno Busta 6-2 2-0 ritiro (da Parigi, Carlo Carnevale)
Pablo Carreno Busta abandonne. @RafaelNadal en demi-finale.
Carreno Busta forced to retire from his QF match vs. Nadal due to injury. #RG17 pic.twitter.com/Ot3CekdQEO
— Roland-Garros (@rolandgarros) June 7, 2017
In 57 minuti, gli stessi che a Thiem e Djokovic servono per arrivare al tiebreak del primo set, Rafael Nadal raggiunge la sua decima semifinale al Roland Garros (record assoluto), la venticinquesima in uno Slam (sesto di sempre, a una lunghezza da Agassi). Ci mancava dal 2014, anno del suo ultimo trionfo. Dieci game giocati, otto dei quali vinti, prima di vedere Pablo Carreno Busta gesticolare un “no mas”, a causa di problemi agli addominali che lo avevano costretto a ricorrere ad un medical time out. L’asturiano chiude tristemente un torneo di altissimo livello, che lo aveva visto battere Milos Raonic in ottavi e ottenere il suo best ranking di carriera: da lunedì sarà 17 del mondo, ottavo della Race to London.
L’unico set concluso è comunque un assolo di Nadal, che crea e distrugge con il dritto, in ottima condizione come per tutto il torneo: è con quello che si distrae quando restituisce il break di vantaggio, in due distinte occasioni, comunque ininfluenti. Rafa è sempre in controllo, risponde con continuità e fa ripartire lo scambio, consapevole di essere superiore quando il palleggio si allunga. Quando Carreno abbandona il campo per ricevere il trattamento, Nadal indossa la felpa e prova i servizi per tenersi caldo, nella gelida mattinata parigina (nuvoloni neri in agguato) a dimostrazione della solidissima concentrazione con cui sta affrontando il torneo: è la centesima vittoria in match al meglio dei cinque set su terra rossa. Ventidue game persi finora: Borg ne lasciò per strada 32 nel ’78 quando vinse il titolo, e stabilì un record, che adesso è decisamente in pericolo.
Risultati:
[1] A. Murray b. [8] K. Nishikori 2-6 6-1 7-6(0) 6-1
[3] S. Wawrinka b. [7] M. Cilic] 6-3 6-3 6-1
[4] R. Nadal b. [20] P. Carreno Busta 6-2 2-0 rit.
[6] D. Thiem b. [2] N. Djokovic 7-6(5) 6-3 6-0