Federer cade con Kokkinakis e perde pure il n. 1 (Cocchi). Wozniacki urla: "Basta insulti" (Tuttosport). Black out (Zanni). Il lato oscuro di Djokovic: "Non so che cosa mi succede" (Rossi)

Rassegna stampa

Federer cade con Kokkinakis e perde pure il n. 1 (Cocchi). Wozniacki urla: “Basta insulti” (Tuttosport). Black out (Zanni). Il lato oscuro di Djokovic: “Non so che cosa mi succede” (Rossi)

Pubblicato

il

 

Federer cade con Kokkinakis e perde pure il n. 1 (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Nervoso, frettoloso. Quasi insofferente, Roger Federer si ferma contro Thanasi Kokkinakis, il giovane australiano che sembra finalmente uscito dal tunnel dei mille infortuni subiti. Alla fine non basta l’esperienza, la classe che è in grado di toglierlo d’impiccio anche nelle situazioni più complicate. Nel primo set fila tutto liscio per lo svizzero che chiude agevolmente 6-3, ma nel secondo parziale cala paurosamente al servizio e Kokkinakis si ritrova avanti 4-1 in un attimo grazie al break nel quarto game. Roger continua a non incidere e il giovane australiano ne approfitta per pareggiare il conto dei set. Terzo set combattutissimo con Kokkinakis che proprio non ci sta a lasciare strada al più grande e lo porta al tie break, che ancora una volta è fatale al Re. Come la settimana scorsa contro Del Potro. Il primo ostacolo del torneo è stato dunque insormontabile e costa il numero 1 a Federer, che aveva bisogno dei quarti di finale per mantenere saldo il posto sul trono mondiale, che da lunedì torna a Nadal. Il 36enne svizzero che nella finale di Indian Wells ha visto interrompersi la striscia di imbattibilità del 2018 contro Del Potro, si è fermato di nuovo, inaspettatamente: «In molte occasioni avrei dovuto avere la meglio — ha commentato scuro in volto — sia nel secondo che nel terzo set. Ho avuto molti problemi in difesa, sia per le palle che per la superficie e per merito del gioco del mio avversario». A Miami era arrivato per difendere il titolo ed è finita ancora peggio che a Indian Wells dove è stato sconfitto in finale. Nel 2017 il Sunshine Double, a un anno di distanza il Re si è inceppato: «Ora analizzerò con il mio team le mosse da fare. Di sicuro mi prenderò un lungo periodo di riposo. La stagione sulla terra? Forse non è la scelta migliore, meglio concentrarsi solo su due superfici piuttosto che su tre». Fabio Fognini conferma il suo buon momento e si sbarazza facilmente in due set dello spagnolo Nicola Kuhn, 18 anni, numero 211 del mondo. Fognini partiva dal secondo turno e spera di ripetere la fantastica cavalcata dello scorso anno quando si arrese soltanto a Nadal in semifinale. La città della Florida è la seconda casa del ligure che nella off season si allena proprio a Miami con coach Davin. Non c’è solo Kokkinakis a festeggiare la Next Gen con la più importante vittoria della carriera. Esordio positivo anche per Sascha Zverev che ha dovuto comunque soffrire per battere in tre set Daniil Medvedev. Avanza anche Denis Shapovalov, il mancino canadese, che al primo turno aveva annullato un match-point a Troicki, stavolta se l’è sbrigata alla svelta contro il bosniaco Damir Dzumhur, liquidato in due set. Avanti anche Frances Tiafoe, il vincitore di Delray Beach ha liquidato in tre set Edmund. Largo ai giovani.

———————————————

Wozniacki urla «Basta insulti» (Tuttosport)

Caroline Wozniacki non ci sta e sbotta sui suoi social. Non è tanto la sconfitta contro l’olimpionica di Rio Monica Puig, quanto il comportamento sugli spalti del torneo di Indian Wells. E il suo è un grido d’allarme per il mondo del tennis. «Durante il match le persone tra la folla hanno minacciato la mia famiglia, augurato la morte ai miei genitori, mi hanno chiamato con nomi che non posso ripetere in questa sede e hanno detto ai nipotini del mio fidanzato (che hanno 10 anni) di sedersi e chiudere quella… di bocca. Gli addetti alla sicurezza e lo staff non hanno fatto niente per evitarlo e hanno invece permesso che ciò accadesse…. In questo modo il tennis diventa orribile. Spero che gli organizzatori prendano sul serio la vicenda»… Ecco, il tifo nel tennis di solito superava qualche limite in Davis, magari in Fed Cup, mai nei tornei. E’ un segnale, negativo, da seguire con attenzione. Nel frattempo Djokovic ammette dopo la seconda eliminazione al primo turno: «Non sono ai livelli che mi aspettavo e non mi piace per nulla». Nel torneo femminile intanto, eliminata la n. 1 Halep dalla ritrovata Radwanska.

———————————————

Black out (Roberto Zanni, Corriere dello Sport)

Se Serena Williams chiude la porta in faccia ai media dopo il ko al primo turno con Naomi Osaka, rifugiandosi dietro a un breve comunicato, Novak Djokovic alla terza sconfitta consecutiva, seconda al debutto in un torneo (Indian Wells e ora Miami Open) invece si apre. «Ci sto provando – le sue prime parole dopo il 6-3, 6-4 subito venerdì da Benoit Paire – ma non funziona. Questo è tutto. Ovviamente non mi sento bene giocando in questa maniera, vorrei farlo il meglio possibile, solo che attualmente mi è impossibile». Frustrato e sincero, e non deve essere stato facile per chi a Miami dal 2007 al 2016 ha vinto sei titoli. Il problema al gomito destro, la lunga inattività cominciata dopo Wimbledon ’17, la ripresa in Australia, poi il piccolo intervento chirurgico, ma la crisi continua. A Key Biscayne  Djokovic si era presentato con una striscia vincente in Florida lunga 16 partite; non perdeva dal 2013 (Tommy Haas, ottavi), poi tre trionfi di fila, mentre l’anno scorso aveva saltato il torneo. Così dopo il ko agli ottavi degli Australian Open con il coreano Hyeon Chung (58 del ranking), a Indian Wells è stato sconfitto all’esordio dal giapponese Taro Daniel (109) e ieri è arrivata anche la debacle con il francese Benoit Paire (47). «Ho voluto esserci a Indian Wells e Miami – ha aggiunto l’ex numero 1, ora 12 dell’ATP – per vedere se potevo affrontare un incontro. Adoro il veloce, cercavo un paio di tornei prima della stagione sulla terra. Ma evidentemente non ero pronto». E si vede: come se fosse un altro Djokovic, nei suoi colpi mancano potenza, convinzione a precisione. «So che non puoi essere la persona che eri ieri e nemmeno il giocatore – ha continuato – devi cercare di continuare ad allenarti, crescere, migliorare il gioco. Ovviamente le condizioni in cui mi sono trovato negli ultimi due anni erano complicate. Ma non sono l’unico ad attraversarle, ci sono passati tanti colleghi e non veglio stare a sedere qui e lamentarmi di quello che è successo». E adesso? «Montecarlo è ancora nei piani, ma non posso dare garanzie. Sto cercando di capire le cose e vedere quello che succede».

——————————————–

Il lato oscuro di Djokovic: «Non so che cosa mi succede» (Paolo Rossi, La Repubblica)

Gli spettatori di Miami sono rimasti spiazzati: sul campo c’era Benoit Paire che sembrava Novak Djokovic, e quest’ultimo vittima timida e soggiogata dalla prestazione (normale) del francese. Il serbo, con i suoi colpi senza forza, senza una strategia, ha lasciato tutti senza parole. Anzi: dopo la doccia, altre parole – le sue – hanno ulteriormente peggiorato la situazione. «Ci sto provando, ma non funziona. Vorrei giocare come vorrei, ma al momento è impossibile». Dichiarazioni che hanno accentuato gli interrogativi. “È finito, non è più lui”. Esattamente le stesse perplessità sorte per Nadal e Federer nel 2014 e 2015. Mai il serbo aveva perso due volte, consecutivamente, al primo turno di un torneo Masters 1000. E, va aggiunto, statisticamente non perdeva due volte al primo turno di un torneo di qualsiasi livello dal 2006 (a Montecarlo da Federer, a Barcellona da Gimeno). «Negli ultimi due anni ho vissuto circostanze molto impegnative, ma non sono l’unico che vive certi momenti. Voglio dire, esistono infortuni ben più gravi. Insomma, non mi va di lamentarmi di quello che ho vissuto». Eccolo, il nocciolo: Djokovic si trascina qualche problema da due anni, esattamente dal marzo 2016, quando i paparazzi americani lo fotografarono con Deepika Padukone, l’attrice indiana star di Bollywood. Il punto di non ritorno, il momento in cui si ruppe l’equilibrio perfetto che fin lì aveva consentito al serbo di dominare il tennis. In frantumi l’idillio sentimentale, sono poi arrivati anche i guai fisici, vedi il problema al gomito. E una rimonta che sembra impossibile. Oggi si legge anche una sorta di rassegnazione: «Non so cosa attendermi, non mi aspetto niente. In questo periodo sto affrontando diverse sfide, sia nel mio gioco che nella salute. Vorrei capire il tutto e vedere cosa succede». La crisi è ancora acuta. E perfino un tipo lucido come Djokovic fatica a ragionare. Eppure gli dovrebbe essere sufficiente ripassare la storia recente: Federer e Nadal sono stati dati per spacciati più volte, e si sono divertiti a smentire le profezie, e Murray (e anche Wawrinka) sono ai pit stop per rimettere a posto la carrozzeria. Ognuno ha i suoi problemi, dunque. Il punto è un altro: il serbo compirà trentuno anni a metà maggio, deve decidere davvero chi vuol essere.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement