Roma: Nadal rimanda Shapovalov, Djokovic senza brillare

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Roma: Nadal rimanda Shapovalov, Djokovic senza brillare

ROMA – Rafa domina e pareggia il conto degli scontri diretti. Ai quarti Fognini: “Mi preparerò come ogni giorno”. Si ritira del Potro (Parigi a rischio?), Zverev supera Edmund

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da Roma, i nostri inviati Francesca Marino e Stefano Tarantino

SHAPO, È ANCORA PRESTO – La sfida a braccio di ferro tra i mancini più blasonati del momento è da subito fonte di entusiasmo e prodezze da highlights. Shapovalov vanta un primato di prestigio: è uno dei tre giocatori (gli altri sono Djokovic e Dustin Brown) in attività ad avere un bilancio positivo contro Nadal, il precedente terzo turno che lo ha reso noto a Montreal 2017 come il più giovane tennista a giocare semi in un Master 1000 (La differenza più grande dal nostro ultimo incontro è la superficie”, dirà Nadal in conferenza stampa), stesso obiettivo raggiunto la settimana scorsa a Madrid, perdendo contro Zverev, vincitore del torneo. Qui a Roma ha impressionato contro Berdych e convinto contro Haase in una partita interminabile. Shapo sfodera un servizio da bombardiere (208km/h piazzati sulla riga) con il suo solito trick sotto le gambe, ma Nadal attacca senza pietà da tre metri dietro la linea di fondo, motivo per cui Shapo è costretto agli straordinari: salva 8 palle break nei primi sei game, break che arriva nel settimo gioco. Mancini si, ma con tattiche di gioco opposte: Denis crea e disfa,  rovesci a tutto braccio si stampano sulle linee così come fuori dai corridoi. Rafa, invece, pazienta, accelera con il dritto gancio cielo all’occorrenza. Fischi nel bel mezzo del match lasciano perplessi i tennisti in campo: vengono inquadrati alcuni giocatori della Lazio. Denis si sta affermando, già porta il gravoso nome del “predestinato” al successo,  il suo tennis infiamma l’arena, trasmette un’aura di genuina spontaneità che tanto piace al pubblico, ma ha ancora troppa fretta di chiudere i punti.

Il canadese, resta nel match fino al 4-4, poi conclude la prima frazione di gioco prendendosela con la racchetta e il suo asciugamano. Rafa non si scompone: la striscia di 50 set vinti sul rosso, interrotta da Thiem a Madrid, non ha scalfito di un millimetro la tempra agonistica del maiorchino. Il tennis del 19enne è brillante, esplosivo (anche troppo), perfetta base per costruire un mosaico di colori vivaci. Dall’altra parte della rete, però, c’è il campione indiscusso della terra battuta, il quale si limita a svolgere i compiti a casa: macina drittoni di manovra da fondo campo, in attesa che il 19enne cada nella rete tessuta magistralmente. Prof Rafa rinvia l’esame per Denis. Ad attendere Nadal ai quarti è il nostro Fognini: “Fabio è un giocatore talentuoso, sarà una partita difficile”. Le premesse per un big match ci sono tutte, le speranze per un miracolo vestito d’azzurro anche.

DELPO, ALTRO INFORTUNIO – Si ferma contro David Goffin la marcia di Juan Martin del Potro.  Il tennista argentino dopo aver perso nettamente il primo set 6-2 (molti errori, soprattutto di rovescio, e poca continuità) aveva accusato nel terzo game del secondo parziale un fastidio all’adduttore della coscia sinistra. Costretto ad un intervento medico negli spogliatoi, il tennista argentino era rientrato in campo ed era sembrato addirittura rinfrancato, mettendo in mostra i suoi tipici vincenti di diritto uniti ad una buona costanza con il rovescio. Del Potro andava due volte avanti di un break (4-2 prima e 5-3 poi) ma non riusciva a chiudere il set. Sul 5-4 e servizio Goffin l’argentino arrivava due volte a set point, prontamente annullati dal suo avversario, prima di ritirarsi all’improvviso sempre per lo stesso problema accusato ad inizio parziale. L’infortunio sembra abbastanza serio, l’argentino rischia di saltare il Roland Garros (3° turno l’anno scorso).

Goffin ha giocato un buon incontro una condizione atletica invidiabile ed una buona profondità di colpi. Nei quarti di finale affronterà il vincente del match tra Zverev ed il britannico Edmund. Goffin aveva raggiunto i quarti a Roma già 2 volte, nel 2015 e nel 2016 (battuto rispettivamente da David Ferrer e da Andy Murray). Queste le dichiarazioni del belga nel post-partita: ”Ho giocato un buon primo set adottando una buona tattica, cercando di muoverlo su entrambi i lati del campo, sia sul diritto che sul rovescio. Nel secondo set quando lui è rientrato dopo il trattamento medico ha giocato molto meglio. Si sa che con il diritto è molto pericoloso, è diventato più costante. Io ho cercato di stare lì, di rimanere concentrato. Mi ha sorpreso quando ha deciso di ritirarsi, credo abbia sentito un nuovo fastidio ed abbia preferito fermarsi. Ritengo di aver giocato un buon match, mi sento in forma e fisicamente a posto”.

SASCHA CHE FATICA – Arranca non poco il campione in carica Alexander Zverev, testa di serie nr.2 al Foro Italico. Il tedesco impiega circa 2 ore per superare il britannico Kyle Edmund al termine di una partita piena zeppa di errori e con un finale al cardiopalma. Nel primo set Zverev impone i suoi colpi, va subito avanti di un break e sembra dirigersi senza problemi verso la conquista del primo set. Ma sul 5-4 in suo favore e con il servizio a disposizione il nr.3 del mondo perde inopinatamente il servizio (cosa che non gli accadeva dalla finale di Amburgo) e rimette in corsa il suo avversario. Edmund però cede nuovamente la battuta e stavolta non la passa liscia perché Zverev chiude nel game successivo con il punteggio di 7-5. Nel secondo parziale fioccano i gratuiti da una parte e dall’altra. Zverev sembra avere il match in pugno ma appare anche molto stanco e non riesce mai a produrre l’allungo decisivo. Il tedesco va sul 3-1 ma viene raggiunto sul 4-4 e deve anche annullare un set point sul 4-5. Si va al tie break, infinito e denso di emozioni. Edmund non si risparmia ma all’ottavo match point Zverev chiude 13-11 dopo aver dilapidato dal 6-3 ed aver annullato un set point sull’8-9. Domani gli toccherà Goffin, servirà ben altra prova.

NOLE BELLO A METÀ  Nessun problema per Nole Djokovic nel primo incontro del programma serale del Centrale. Il tennista serbo si sbarazza in due set (con qualche patema nel finale) dello spagnolo Albert Ramos-Vinolas, nr. 41 ATP. Un Nole scintillante quello del primo set, chiuso 6-1 in 31 minuti con autorità e tanta sicurezza (si sono rivisti alcuni automatismi nei colpi dei tempi d’oro). Un po’ più balbettante il Djokovic del secondo set, spentosi sulla distanza e raggiunto, dopo l’allungo sul 4-2, sul 5 pari da un Ramos-Vinolas sicuramente più battagliero rispetto al primo parziale (nel quale aveva vestito troppo rapidamente i panni della vittima sacrificale). Bravo comunque il quattro volte vincitore degli Internazionali a non complicarsi troppo la vita, altro break sul 6-5 e ace per chiudere la contesa nel game successivo.

Queste le dichiarazioni di Djokovic nel post-partita: “E’ stata sicuramente la mia miglior partita degli ultimi due mesi. Roma è un posto speciale dove il pubblico mi dà tanta energia e di conseguenza io cerco di dare il meglio”. Sulla sfida con Nishikori nei quarti: “E’ stato strano giocare contro di lui al 1° turno a Madrid. Tra di noi ci sono state partite epiche. Comunque a Madrid è stato un match equilibrato, dovrò iniziare con la giusta intensità e cercare di imporre il mio gioco.”

Risultati:

[1] R. Nadal b. D. Shapovalov 6-4 6-1
[9] D. Goffin b. J. M. del Potro [5] 6-2 4-5 rit.
[2] A. Zverev b. K. Edmund 7-5 7-6(11)
[11] N. Djokovic b. A. Ramos-Vinolas 6-1 7-5
F. Fognini b. P. Gojowczyk 6-4 6-4
K. Nishikori b. P. Kohlschreiber 6-1 6-2
[10] P. Carreno Busta b. A. Bedene 6-4 6-7(3) 6-2
[4] M. Cilic b. B. Paire 6-3 6-4

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