Il tabellone del Queen's: Murray giocherà, esordio contro Kyrgios

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Il tabellone del Queen’s: Murray giocherà, esordio contro Kyrgios

LONDRA – Sorteggiato il tabellone della 115esima edizione del torneo londinese. Pesca male Murray, al rientro dopo 11 mesi. Va meglio a Djokovic e Wawrinka

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dal nostro inviato a Londra

Il ritorno in campo di Andy Murray dopo undici mesi, quello di Novak Djokovic al Queen’s Club dopo otto anni. Il primo pesca subito Nick Kyrgios, a dimostrazione di come i Championships di Palliser Road – quest’anno ricolorati di azzurro e crema dalla nuova sponsorizzazione dell’acqua tonica per cocktail Fever-Tree – siano uno dei tornei più intensi del circuito. Già da prima del momento di svelare il tabellone, considerato che tutti i giocatori appena nominati non facevano parte del gruppo delle teste di serie.

(clicca per ingrandire)

La forza del campo di partecipazione di questo torneo non sta soltanto nei primi 8” ha infatti sottolineato il direttore Stephen Farrow, “ma anche e soprattutto in chi rimane fuori dal seeding. Murray, Djokovic, Kyrgios, Denis Shapovalov…” Proprio il canadese è stato chiamato a sostituire il campione in carica Feliciano Lopez alla cerimonia del sorteggio, nella President’s Room del club, un elegante salone finestrato affacciato sul campo centrale nel quale la sua maglietta arancio fluo risalta in modo quasi dissacrante. In sottofondo, dall’esterno, si possono sentire i tosaerba accarezzare il prato mentre ad una ad una le medagliette con i numeri dei vari giocatori vengono estratte. Shapovalov, tra i primi a venire pescato, ride amaro: è finito nell’ottavo di tabellone con Gilles Muller, il suo avversario all’esordio, la prima testa di serie Marin Cilic e Fernando Verdasco, estratti per sfidarsi anche loro al primo turno.

 

Non vedevo l’ora di tornare sull’erba” dice Denis, che lo scorso anno mostrò qui per la prima volta ciò che davvero era in grado di fare, superando le qualificazioni e spingendosi fino in fondo al terzo set degli ottavi di finale contro Tomas Berdych. Passato l’ottavo di fuoco va un soffio meglio a Stan Wawrinka, che di rientri soft ha decisamente bisogno. Lo svizzero numero tre – persi i punti della finale al Roland Garros è piombato oltre la 250esima posizione mondiale, venendo scavalcato anche dal connazionale Henri Laaksonen – esordirà contro la wild card Cameron Norrie. Il britannico è un giocatore in crescita e senza dubbio da non sottovalutare, specialmente con il pubblico a favore, ma di fronte a tante alternative possibili sembra di certo meno pericoloso. Lopez, tanto per dirne una, inizierà la sua non semplice difesa del titolo contro David Goffin e potrebbe proseguire, in caso di successo, contro Milos Raonic.

Djokovic ha avuto più fortuna di altri, considerato che a un certo punto erano rimasti soltanto lui e Dzumhur a dover essere estratti e le chance di esordire contro Grigor Dimitrov erano 50-50. La sorte ha rimandato l’incontro di fuoco ad un eventuale secondo turno, così Novak esordirà contro un qualificato (ma attenzione, perché ci sono nomi pericolosi nel draw cadetto: Mahut, Herbert, Kokkinakis, oltre ai nostri Bolelli e Sonego). Wild card a Daniel Evans, che torna a giocare un incontro del circuito maggiore per la prima volta dalla sospensione per cocaina – “In un contesto del tutto estraneo al tennis” confessò, ma questo non gli risparmiò nessuno dei dodici mesi di sospensione. La Lawn Tennis Association aveva promesso di tendergli una mano se lui si fosse dimostrato professionale e generoso nell’impegno, e quando ha visto segni di redenzione del bad boy nei tornei Challenger di casa ha mantenuto la parola data. Per Wimbledon se ne parlerà poi.

Feliciano Lopez – Queen’s 2017 © Alberto Pezzali per Ubitennis

La mano che è stata tesa a Andy Murray, purtroppo per lui e anche un po’ per lo stesso torneo, è stata invece quella dell’assassino. “Grazie per il suo aiuto, ora la prego di riconsegnare il suo accredito e lasciare l’impianto” scherza il cerimoniere con la donna che ha involontariamente messo Kyrgios di fronte al cinque volte campione al Queen’s Club (un record). Fermo dallo scorso Wimbledon, dopo aver rinviato un paio di rientri e lasciato il pubblico di Londra in dubbio fino all’ultimo, Murray ritorna sulla sua erba per cercare di decifrare i messaggi di un’anca malandata. Quello contro l’aussie non sarà un test semplice, sebbene anche quest’ultimo venga da mesi sfortunati dal punto di vista fisico, ma potrebbe trasformarsi in uno splendido boost per il morale nel caso venisse superato. I precedenti, forse l’unica nota positiva, dicono 5-0 per Andy. Del resto, il Queen’s non ammette sbavature. Con trentadue giocatori di alto livello, e niente bye, ci si dovrà dare fa dare fin da subito per poter sollevare la grossa coppa argentata la prossima domenica.

E pazienza per gli acciacchi di Juan Martin del Potro e Rafael Nadal, due dei nomi di punta sui quali quest’anno il Queen’s ha potuto contare solo in fase di prevendita dei biglietti. Del Potro ha accusato il sommarsi delle fatiche di Parigi ai problemi fisici che mettevano in dubbio addirittura la sua partecipazione, mentre il maiorchino ha deciso di chiamarsi fuori pochi giorni fa, citando la giusta necessità di prendersi una pausa dopo la cavalcata trionfale sul rosso. Le statistiche non stimolano tuttavia molto ottimismo nei confronti della scelta conservativa di Nadal: le sue cinque finali raggiunte a Wimbledon furono tutte anticipate da una presenza al Queen’s Club, mentre i migliori risultati ai Championships senza preparazione londinese risultano essere appena un paio di quarti turni…

Prendendo in prestito una frase un pizzico superba, e per questo presa in giro forse oltre misura, “i grandi tornei sopravvivono all’assenza di un grande giocatore”. Tra i mattoni rossi della club house viene da credere che la verità non sia troppo lontana. La coda di questa mattina fuori dall’impianto ci ricorda che anche senza Nadal, senza Federer, con gli altri tre fab a mezzo servizio e la pioggia che trama dietro i nuvoloni, vale la pena di venire a scoprire cosa succede al Queen’s. Perché le domande sono davvero tante, quasi una per ogni filo d’erba. E le risposte, alla fine della settimana, arriveranno tutte.

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Roland Garros: cuore Paolini! Batte Cirstea in tre set

L’azzurra batte Sorana Cirstea in tre set. Bene col servizio, toglie il ritmo alla sua avversaria nel parziale decisivo. Adesso Danilovic

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Jasmine Paolini - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

J. Paolini b. [30] S. Cirstea 7-5, 2-6, 6-2

Avvio strepitoso di Roland Garros per Jasmine Paolini che batte in tre set Sorana Cirstea con il punteggio di 7-5, 2-6, 6-2 in 2ore e 14′. Il match ha cambiato padrona svariate volte, ma ha trovato nell’azzurra l’interprete migliore. La Grande Italia di questo avvio di Slam (altri due vittorie notevoli nel set decisivo da parte di Zeppieri e Vavassori) parigino parla anche dell’impresa di Jasmine che batte la n. 32 del ranking dopo aver rischiato di consegnarle le chiavi del match. Paolini approda per la terza volta in carriera al secondo turno del Roland Garros e ora affronterà la serba Olga Danilovic.

IL MATCH – Gara molto equilibrata in avvio, con l’azzurra che deve risalire da 0-40 nel sesto gioco prima di portarsi sul 3-3. Fioccano le palle break: stavolta è Paolini a sprecarne due nel settimo gioco. Stesso copione anche nel nono gioco: stavolta sono consecutive le palle break, ma ugualmente l’azzurra le spreca. L’italiana allunga sul 6-5 dopo aver annullato un setpoint e chiude 7-5 tra gli applausi del pubblico.

 

Nel secondo set arriva la reazione della rumena che sale 5-1 con grande temperamento. Col servizio accusa qualche rallentamento di troppo l’azzurra che, malgrado un controbreak nel settimo gioco, perde il parziale 6-2.

Sale d’intensità Paolini nel terzo set con Cirstea che non si aspetta una reazione dell’azzurra e si fa subito sorprendere. Si parte con una serie di break e controbreak, l’ultimo dei quali manda l’azzurra avanti 2-1. Cirstea subisce un parziale di 13-1 e si ritrova sotto 5-1. La n. 30 del seeding smarrisce la precisione nei colpi e soffre la profondità della sua avversaria. Paolini è estremamente regolare e porta a casa una straordinaria qualificazione al secondo turno.

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ATP

Roland Garros: ribaltone Zeppieri! Bublik sconfitto al quinto set

Il romano Giulio Zeppieri vince per la prima volta in un tabellone Slam, venendo dalle qualificazioni. Eliminato al quinto kazako: ora sfida a Ruud

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G. Zeppieri [Q] b. A. Bublik 6-0 4-6 4-6 6-3 7-5

Giulio Zeppieri vince il primo match in carriera nel tabellone principale di uno Slam! Alexander Bublik si arrende in cinque set dopo 3 ore e 20 di battaglia: bravissimo il romano a rimanere agganciato al match quando è stato sotto 2 set a 1 e a ribaltare tutto nel quarto e nel quinto set, tornando a giocare un tennis aggressivo e coraggioso. “Zeppo” che non si è fatto condizionare dalla pazzia del suo avversario, ma è rimasto concentrato sul suo tennis: adesso sfida nel secondo turno a Casper Ruud.

Approccio al match decisamente rivedibile da parte di Bublik che quasi prende come uno scherzo il match tra risposte con i piedi vicino alla linea del servizio, palle corte sconclusionate, doppi falli e qualche servizio da sotto. Dal canto suo Zeppieri non si fa distrarre, sul suo servizio non concede praticamente nulla e quando lo scambio si allunga in risposta arriva generalmente un errore da parte del suo avversario. Il primo set scorre via velocissimo con pochissimo spazio di riflessione tra un punto e l’altro e il tennista romano se lo aggiudica per 6-0 in poco meno di 20 minuti.

 

Il kazako pone un po’ più di attenzione a inizio secondo set, Zeppieri si distrae un attimo e paga subito subendo il break in apertura di parziale con un paio di errori con il dritto. Il giocatore italiano recupera solidità con il servizio e sul 3-2 arriva il contro-break con un bel recupero di rovescio sulla palla corta, un errore di dritto di Bublik e una splendida risposta bassa che non permette al giocatore di origini russe di giocare una demi-volée competitiva. L’azzurro continua a giocare in modo troppo contratto e poco sciolto, cerca di uscire frettolosamente dallo scambio con la palla corta, ma il kazako gioca due punti con grande attenzione e si riprende il break di vantaggio, andando avanti 4-3. Un break che basta al numero 51 del mondo per vincere per 6-4 il secondo set: la smorzata funziona sempre meglio e sorprende sempre più spesso Zeppieri che ha perso sicurezze e tranquillità rispetto alla prima parte di match.

Terzo set che comincia sui binari nell’equilibrio: nessuno dei due prende il sopravvento dopo due set andati via rapidamente. Le prime possibilità ce le ha Zeppieri in risposta nel quarto gioco, andando sullo 0-40 con un doppio fallo e un errore a rete banale di Bublik, ma il kazako serve benissimo per annullare tutte e tre le palle break, compresa una seconda di servizio sulla riga. Il tennista romano commette qualche imperfezione sul 3-3, non viene aiutato dalla prima e concede una palla break, ma Bublik risponde con i piedi dentro al campo e non riesce a far partire lo scambio. Zeppieri incappa in un brutto game sul 4-4: sbaglia un comodo rovescio e una volée di rovescio sopra la rete e concede il break al giocatore di Gatcina che chiude senza problemi con la battuta il set sul 6-4.

Nel terzo gioco del quarto set, Zeppieri si ritrova in una situazione difficile, concedendo una palla break, ma gioca con coraggio, buttandosi avanti sulla prima di servizio e nei successivi due punti si prende rischi che pagano con il pressing di dritto. L’azzurro concede due palle break anche sul 3-3, ma le annulla aggrappandosi ancora al servizio e spingendo con i colpi di inizio gioco, riuscendo a far giocare Bublik in posizioni scomode e con i piedi fuori dal campo. Il ragazzo di Roma, dopo aver scampato il pericolo, ottiene il break che lo porta sul 5-3: una gran risposta e un dritto lungolinea e poi un brutto dritto in chop dell’avversario. Il kazako perde la pazienza, fracassa la racchetta Zeppieri trascina tutto al quinto set tenendo la battuta senza alcun problema a zero.

Anche nel quinto set Zeppieri inizia all’insegna del coraggio: una palla break da affrontare sotto 0-1 e un dritto all’incrocio delle righe dal centro del campo per annullarlo. In questa fase equilibrata della partita è proprio il dritto a dare soddisfazioni al giocatore romano anche in risposta, nel terzo game si ritrova 15-30, ma non riesce ad arrivare a palla break. Bublik ha un’altra palla break sul 2-1, ma ancora l’azzurro spinge con coraggio e spregiudicatezza sin dal primo colpo con il dritto e annulla la seconda chance del 3-1 con un errore di dritto del kazako che gioca con maggiore tensione rispetto agli altri momenti del match. I turni di battuta di servizio vanno via in maniera più rapida. La pressione si fa ancora sentire per il numero 51 del mondo: un errore di rovescio e un doppio fallo sul 5-5 per concedere due palle break all’azzurro che si prende l’occasione di andare a servire per il match con un altro errore dalla parte sinistra dell’istrionico kazako. Zeppo scaglia un ace, arriva benissimo sulla palla corta e Bublik affossa la risposta: l’italiano vince per la prima volta una partita nel tabellone principale di uno Slam.

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ATP

Roland Garros: il ritorno di Zverev è vincente, batte Harris in tre set. Avanzano Ruud e Paul

Il tedesco ha la meglio sul sudafricano n. 294 che non riesce a sfruttare le occasioni in due tiebreak. Vittorie anche del numero 4 del mondo e dell’americano, entrambe in 3 set

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Non la miglior versione di Alexander Zverev ma è quanto basta per aver la meglio su LLoyd Harris con il punteggio di 7-6(6), 7-6(0), 6-1 in 2ore e 40′. Chissà cosa avrà pensato nel tornare in campo al Roland Garros da dove l’anno scorso uscì maledettamente sulla sedia a rotelle mentre era in lotta con Nadal per un posto in finale. Questo è ovviamente uno Zverev differente, ma vincere aiuta a vincere, anche se i sette doppi falli sono un dato su cui riflettere. Per continuare a essere protagonista nel torneo dovrà trovare più continuità con il servizio. Harris, da n. 294 del ranking, recrimina per le sette palle break non sfruttate che gli avrebbero dato un’altra prospettiva di gara.

IL MATCH – Primo set estremamente equilibrato, nel quale il tedesco va in sofferenza concedendo al suo avversario le uniche palle brek del parziale. Harris non riesce a concretizzare le occasioni avute con Zverev che si aggrappa alla sua prima di servizio ricavando anche 7 aces. Il sudafricano serve il 55% di prime di servizio ma con esse riesce a portare a casa l’88% dei punti. I brividi per Zverev arrivano nell’undicesimo gioco quando deve fronteggiare due palle break non consecutive. L’avversario gli dà una mano, ma riesce comunque a giocarsi le sue carte al tiebreak. Harris scappa via, ma commette un errore di rovescio che rimette in partita il suo avversario. Il tedesco ha due palle set consecutive, ma entrambe sorridono al sudafricano. Si gira 6-6, prima che Zverev cambi marcia e porti a casa il parziale.

Secondo set sulla scia del primo, con il grande rammarico per Harris di non aver sfruttato due setpoint consecutivi nel decimo gioco. Recrimina per un pizzico di sfortuna sul secondo punto set, con il nastro che rimette nello scambio Zverev e lascia di sasso Harris. Il pensiero del sudafricano rimane a quella grande occasione con la testa di serie n. 22 che riesce a recuperare da 40-15 e a portare a casa il break. Poi disfa tutto nel dodicesimo gioco, quando commette due doppi falli che rimettono in pista l’avversario. Grande scuola tedesca nel tiebreak con Zverev che infila un pesante 7-0 che vale il doppio vantaggio nei set conquistati. A cavallo tra la fine del secondo parziale e l’inizio del terzo, un Medical Time Out serve al sudafricano per farsi sciogliere tensione e cancellare un pò di stanchezza. Il problema fisico reale è al polpaccio della gamba sinistra che ne limita i suoi movimenti in campo. Molto più agevole il compito del tedesco nel terzo set: al servizio perde un solo punto nei primi suoi tre turni di battuta. Il break decisivo arriva nel corso del quarto gioco, alla seconda opportunità nel set capitata a Zverev: il sudafricano spara in corridoio un dritto non complicato da mettere in campo. E’ il preludio alla discesa del match, con Harris che ricorre al secondo Medical Time Out della gara, ricorrendo alla fasciatura al polpaccio sinistro. Conquistato il break anche nel sesto gioco, al servizio pasticcia un pò col solito doppio fallo e grazie a una palla corta chissà quanto voluta. La palla break in favore del sudafricano è annullata con la prima di servizio, poi basta un solo matchpoint per tornare ad alzare le braccia al cielo al Roland Garros. Per lui, adesso, la sfida con lo sloveno Alex Molcan che ha battuto in tre set Hugo Gaston, 6-1, 7-6(4), 6-4.

 

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