Wimbledon sceglie il rigore: niente wild card per Daniel Evans

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Wimbledon sceglie il rigore: niente wild card per Daniel Evans

Assegnate le prime wild card per l’edizione 2018 dei Championships. Il britannico non riceverà un invito: “scelta di principio” fa sapere l’All England Club. Dovrà passare dalle pre-qualificazioni

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Daniel Evans ci ha provato ad andare a Wimbledon a giusto una manciata di giorni dal ritorno. Scontati i dodici mesi di sospensione per positività alla cocaina, nelle ultime settimane ha messo in campo il suo miglior tennis nei Challenger inglesi. Le dieci vittorie su erba – finora record stagionale, condiviso con Jeremy Chardy – non sono però bastate, e la wild card per Wimbledon non arriverà. Alle 10 di mattina di mercoledì l’All England Club ha annunciato i primi nomi degli “invitati” ai Championships: quello di Evans non compare, né nella lista per il tabellone principale, né in quella per le qualificazioni. Sebbene rimangano ancora cinque wild card su otto da assegnare per il main draw, la buca delle lettere del ventottenne di Birmingham è destinata a rimanere vuota in ogni caso. L’All England Club ha motivato la propria decisione con un “principio morale”, aggiungendo che Evans è tornato regolarmente eleggibile per i tornei del circuito professionistico appena ad aprile.

Una scelta rigida che però lascia perplessi da più di un punto di vista. In primo luogo, considerati i recenti risultati, Evans avrebbe indubbiamente avuto più chance di ottenere almeno una vittoria a Wimbledon di giocatori come Liam Broady e il diciannovenne Jay Clarke, i suoi due connazionali già sicuri di un posto nel tabellone principale tramite wild card (il terzo invitato è il Next Gen australiano Alex De Minaur, al terzo invito Slam stagionale, che qualche giorno fa ha conquistato il suo primo titolo Challenger sull’erba di Nottingham sconfiggendo in finale proprio Evans). Inoltre, rispetto a numerose altre sostanze, la cocaina – che Evans ammise di aver assunto in un contesto “del tutto estraneo al tennis” – non fornisce aiuto nelle prestazioni sportive, né è utilizzata come coprente per agenti dopanti. Lui peraltro non ha fatto nulla per giustificarsi, consapevole che minimizzare un problema relativo non soltanto allo sport sarebbe stata una mossa forse anche più stupida e impopolare dell’illecito stesso.

Dopo la sconfitta in rimonta contro Adrian Mannarino al primo turno del Queen’s, in quella che era allo stesso tempo la sua prima apparizione a livello ATP dopo la squalifica e la sua ultima occasione per dimostrarsi meritevole del pass per Church Road, Evans non ha cambiato versione. “Ho di gran lunga il peggior passato tra tutti i giocatori britannici. E Wimbledon ha i suoi criteri: se non ci rientro, non ci rientro“. Forse era già consapevole che i suoi risultati in campo non avrebbero cambiato di molto la situazione. I sei turni di pre-qualificazioni a Aorangi Park, chiuse al pubblico, sono ora l’unica via per lui di rimettere piede sul campo più celebre del tennis, quel Centre Court dove nel 2016 venne sconfitto da Roger Federer nella sua ultima apparizione ai Championships. “È pur sempre un’opportunità di giocare il torneo” ha detto lui, “se qualcuno un anno fa mi ha detto che avrei giocato le pre-qualificazioni mi sarebbe andato benissimo“.

Sembra che attorno alle wild card per Wimbledon sia destinato ad esserci un certo dibattito, considerata anche la situazione dello scorso anno. Maria Sharapova, all’epoca anche da poco rientrata da una lunga squalifica per uso di sostanze illecite, tolse l’All England Club dall’impaccio di dover compiere una scelta tra (presunta) integrità morale e business e annunciò che non avrebbe richiesto il pass per il tabellone principale, accettando di disputare le pre-qualificazioni come il suo ranking le consentiva di fare. Per l’arrivo della stella russa l’impianto di Roehampton venne potenziato, dotandolo di tribune e telecamere, e per la prima volta nella storia si decise di far pagare un biglietto d’ingresso (sarà così anche quest’anno, con tagliandi da 10£). Non servì a nulla, perché qualche giorno prima uno stiramento muscolare costrinse Sharapova al forfait. Tornerà quest’anno, da testa di serie. Un balzo difficile da immaginare per Evans nel 2019, ma mai dire mai.

LE ALTRE WILD CARD

Intanto sono stati assegnati sette degli otto inviti previsti nel tabellone femminile. L’unico nome non britannico è quello della tunisina Ons Jabeur (n.133 WTA), capace di superare le qualificazioni nell’ultima edizione dei Championships:

  • K. Boulter (GBR)
  • N. Broady (GBR)
  • H. Dart (GBR)
  • K. Dunne (GBR)
  • O. Jabeur (TUN)
  • K. Swan (GBR)
  • G. Taylor (GBR)
  • Da annunciare

L’All England Club ha selezionato anche sette delle nove wild card per il tabellone di qualificazione maschile e cinque delle otto femminili; un solo ulteriore slot verrà riempito a discrezione degli organizzatori, gli altri quattro inviti (due maschili e due femminili) andranno ai vincitori delle pre-qualificazioni.

Wild Card Qualificazioni maschili

  • A. Davidovich Fokina (ESP)
  • J. Draper (GBR)
  • G. Loffhagen (GBR)
  • A. Matusevich (GBR)
  • A. Mchugh (GBR)
  • A. Ward (GBR)
  • J. Ward (GBR)
  • Play-off
  • Play-off

Wild Card Qualificazioni femminili

  • H. Fischer (GBR)
  • F. Jones (GBR)
  • C. Liu (USA)
  • M. Lumsden (GBR)
  • E. Raducanu (GBR)
  • Da annunciare
  • Play-off
  • Play-off

Wimbledon 2018: tutte le entry list e le wild card

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