Wimbledon: Camila, fai fare più di tre passi a Serena, e puoi sognare
Focus tecnico, day 8. Il sogno Giorgi passa attraverso la capacità di muovere Williams. Grande equilibrio negli altri quarti di finale
Focus tecnico, day 8. Il sogno Giorgi passa attraverso la capacità di muovere Williams. Grande equilibrio negli altri quarti di finale
dal nostro inviato a Londra
Non si scelgono più i match potenzialmente interessanti, siamo rimasti con otto giocatrici, ogni partita, ogni palla pesano una tonnellata. Praticamente impronosticabili i quarti di finale femminili in campo oggi. Potrebbe succedere di tutto, ma proviamo almeno a capire come. Con la speranza di una gioia azzurra che sarebbe storica.
Daria Kasatkina – Angelique Kerber (ore 14 italiane, centrale, precedenti 3-3)
Sarà una partita a scacchi, godibilissima dal punto di vista tattico. A Indian Wells, ammirandola far fuori in sequenza Stephens, Wozniacki, la sua avversaria di oggi Kerber (6-0 6-2!), e Venus Williams, avevo soprannominato “Scacchista” proprio Daria Kasatkina, in omaggio anche alle tradizioni russe. L’amica del cuore dell’altra Daria, Gavrilova, è una delle tenniste più intelligenti e capaci di varietà del circuito femminile, e ha le armi per disinnescare spesso e volentieri le gran bombardiere WTA con tagli, top-spin, slice, palle corte, lob, tutto. Il problema è che oggi si troverà di fronte una tipa altrettanto intelligente, Angelique Kerber, enormemente cresciuta rispetto alla brutta prestazione vista in California. A Easbourne, due settimane fa, si sono incontrate sull’erba, ed è stata una lotta terminata solo al tie-break del terzo set in favore di Angie. Possibilità di vittoria, assolutamente 50% a testa.
Consigliato a chi apprezza veder pensare prima di colpire la palla.
Serena Williams – Camila Giorgi (secondo match, centrale, precedenti 3-0 Wiliams)
Come da titolo, e non ci vuole un genio per capirlo, Williams va spostata. A tutti i costi, compresi gli errori gratuiti, l’importante è starci dentro con le percentuali. Adesso come adesso, sul primo passo Serena è Serena, ti tira la manata in faccia, dritto o rovescio fa lo stesso, e ciao. Sul secondo passo, è sempre competitiva, pericolosa, vede anche il lungolinea, ma la percentuale scende. Dal terzo passo in allungo in poi, Serena ora vale a stento una 50 WTA. Perfino sull’erba, che attutisce il rumore, le sue pedate pesanti e troppo lunghe come falcata contro Rodina si sentivano fino in tribuna. Ne uscivano pallate spesso lunghe, larghe, a volte steccate, praticamente mai incisive. Finora, la miglior avversaria affrontata dalla fuoriclasse statunitense, tutto sommato, è stata Kiki Mladenovic al terzo turno. La francese avrebbe potuto e dovuto metterla in difficoltà ben di più, e lo stesso, anche se ha perso in due set, la sensazione che la partita potesse girare in qualsiasi momento c’era sempre. Camila ha una velocità di braccio e una reattività di piedi che Kiki si sogna. Ed è per questo che, sebbene sia un’impresa difficile, possiamo sognare anche noi.
Consigliato, come al solito, a tutti. Non serve spiegare perché.
Dominika Cibulkova – Jelena Ostapenko (ore 14 italiane, campo 1, precedenti 2-0 Cibulkova)
Una scazzottata senza esclusione di colpi, sia dal punto di vista tecnico che da quello della cattiveria agonistica e della personalità. Questo sarà la partita, anzi la zuffa, tra l’inviperita Dominika (giustamente, il pasticcio della testa di serie negata è stata una porcheria) di questi Championships, e la mitica “belvetta” Jelena, la cui grinta feroce in campo non ha certo bisogno di presentazioni. Personalmente, non ci fosse Camila e la storia del tennis italiano femminile a Wimbledon in ballo, credo che il match del giorno sarebbe decisamente questo. Poca tattica, tante botte, “cipollina” e belvetta se le suoneranno di santa ragione, e chi ci guadagnerà in divertimento saranno gli spettatori del campo 1, tra cui ci sarò sicuramente anch’io, non vedo l’ora.
Consigliato a chi si esalta guardando le battaglie vere.
Kiki Bertens – Julia Goerges (secondo match, campo 1, precedenti 2-0 Bertens)
Partita inaspettata a questi livelli sull’erba, essendo entrambe le contendenti – almeno in teoria – tenniste più adatte alla terra battuta. Kiki, però, sa fare tutto, la cavalcata che l’ha portata fino alla finale di Madrid quest’anno è stata notevolissima. Una volta adattato all’erba il footwork, si vede che sul veloce non si trova affatto male, e sta servendo alla grande (terza nella classifica generale degli ace qui a Wimbledon, con 28 battute imprendibili). Si troverà di fronte, però, quella che la classifica degli ace la comanda: Julia ne ha piazzati ben 41, 9 in più di Serena Williams, per capirci, una prestazione clamorosa. Sono 10 a match. Vedremo quindi un bello scontro di gran servizi, probabilmente il più simile a un incontro maschile che si possa avere ora come ora sull’erba.
Consigliato, ma solo dopo che sarà finita la partita di Camila sul centrale, scherziamo?