Tutto in un tie-break: Fognini sciupa, Tomic lo punisce e vince

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Tutto in un tie-break: Fognini sciupa, Tomic lo punisce e vince

La finale di Chengdu si conclude in modo rocambolesco: Fognini fallisce quattro match point e manca l’appuntamento con la storia. Tomic ringrazia il nastro torna a sorridere

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[Q] B. Tomic b. [1] F. Fognini 6-1 3-6 7-6(7)

Fabio Fognini manca un appuntamento con la storia del tennis italiano. Per il momento non sarà il giocatore azzurro a vincere più titoli nella stessa stagione, ovvero quattro, ma rimarrà fermo a quota tre assieme a Paolo Bertolucci e all’attuale capitano di Davis Corrado Barazzutti, che nel 1977 portarono complessivamente sei titoli all’Italia. E proprio Barazzutti era presente sulle tribune del centrale di Chengdu, durante la finale, a sostenere Fabio. Ma nella città dei Panda, a prevalere in tre set e sollevare il titolo è stato il “micione” australiano Bernard Tomic, coronando una splendida cavalcata iniziata dalle qualificazioni. In una giornata infelice per il tennis azzurro c’è almeno una buona notizia per il tennis mondiale: forse Tomic ha di nuovo voglia voglia di giocare a tennis, divertendosi e facendo divertire. Intanto ha vinto il suo primo titolo dopo tre anni e dalla prossima settimana sarà di nuovo in Top 100, precisamente alla posizione n.76. A decidere l’incontro è un folle tie-break nel quale Fognini fallisce quattro match point prima di arrendersi all’ultimo dritto vincente dell’australiano.

LA RETE DI TOMIC – Dal punto di vista tecnico, in un certo senso, i due giocatori si somigliano: giocano a ritmi lenti e poi hanno la capacità di accelerare improvvisamente. Dunque il match si apre subito con scambi piuttosto lunghi e tante variazioni, soprattutto da parte di Tomic. Nel game d’apertura Fognini ottiene subito due palle break ma le spreca con la risposta. Fatto ancor più grave, l’azzurro cede successivamente il suo di servizio con un doppio fallo. Sotto 2 a 0, si conquista altre quattro palle break. Ma l’australiano serve bene e prende subito il largo. Il suo vantaggio incrementa nel quinto gioco in cui Fabio con un rovescio sotterrato malamente in rete concede di nuovo la battuta. Tomic, grazie ad una ottima percentuale di prime (69%) e ad un sostanziale controllo degli scambi da fondo, chiude il set per 6-1 in suo favore in meno di mezz’ora.

IL CARATTERE DI FABIO – Il secondo parziale comincia dove era finito il primo. Il tennista di Arma di Taggia è intrappolato nella rete abilmente intessuta dal suo avversario. Nel secondo gioco, regala un’altra palla break. A salvarlo ci pensa prima il giudice di sedia con un overrule, confermato poi da occhio di falco. Rinfrancato dallo scampato pericolo, Fabio alza il ritmo e strappa il servizio a Tomic per la prima volta nel match, salendo sul 3 a 1. Nel game successivo, il n.1 d’Italia incappa in uno dei suoi passaggi a vuoto, restituendo immediatamente il break appena guadagnato. A pagarne le conseguenze è la sua innocente racchetta che viene schiantata al suolo e demolita. Il warning è inevitabile. Da parte sua, l’imprevedibile aussie gioca bene e soprattutto dimostra una inusuale determinazione per i suoi standard. La tela però si sta sciogliendo con il ritmo degli scambi che si è alzato. Ne trae benefici Fognini che di voglia ottiene un altro break sul 4 a 3 e va servire per il set. Nonostante due palle break concesse, Fabio stringe i denti e tiene il servizio, portando a casa il set per 6-3 in 49 minuti. 

OCCASIONI SCIUPATE – Nonostante al grande talento di Tomic non corrisponda un adeguato valore dal punto di vista atletico, e per questo si poteva ipotizzare un vantaggio ormai decisivo per Fognini, l’inizio del terzo set sorride a Tomic. Il primo ad avvantaggiarsi di un break è in realtà l’italiano in avvio, appena prima di subire un parziale di tre giochi a zero che sembrano lanciare l’australiano. Fognini non si lascia intimidire dalla facilità di gioco del suo avversario, soprattutto sul lato del rovescio, lo aggredisce e fa 3-3. A quel punto entrambi i giocatori percepiscono il momento e alzano la soglia d’attenzione nei successivi sei turni di servizio in cui nessuno dei due riesce a superare quota 30 in risposta. Si arriva al tie-break e la sensazione è che sia impossibile determinare chi dei due abbia maggiore possibilità di imporsi.

Quando sono da poco superate le due ore di gioco il maggiore dinamismo di Fognini gli permette di scavare un piccolo solco tra sé e l’avversario. Sotto di un mini-break, l’italiano riesce ad allungare lo scambio e si porta sul 6-3 con tre match point consecutivi a disposizione. Qui comincia un’altra partita, che durerà una manciata di scambi e regalerà più emozioni di quanto abbia saputo fare il resto dell’incontro. Fognini fallisce la prima occasione a causa di un doppio fallo mentre è decisamente sfortunato su un dritto di Tomic che pizzica il nastro e finisce dall’altra parte della rete; l’australiano si merita il gran colpo di fortuna annullando anche il terzo match point con un ace. Lo scambio successivo, quello che concederà a Fognini un quarto match point, è un saggio delle qualità difensive dell’azzurro che porta Tomic allo stremo e lo costringe all’errore di rovescio. Si tratterà però dell’ultimo punto messo a segno dal ligure. Tomic approfitta di altre due imprecisioni di Fognini – la seconda è un sanguinoso dritto inside-in che sfugge in lunghezza – e guadagna il primo match point che sfrutta senza esitazione, concludendo lo scambio con un dritto vincente che prende Fognini in contropiede. Esausto e al colmo della gioia Tomic si lascia cadere sul cemento del Sichuan International Tennis Center. Dopo tre anni di digiuno tornerà a sollevare un trofeo.

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