Caroline Wozniacki, solidità al potere. Pechino è sua

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Caroline Wozniacki, solidità al potere. Pechino è sua

Torna al successo Caroline Wozniacki dopo un lungo digiuno al termine di una finale condotta senza troppe sbavature. Per Sevastova da lunedì sarà best ranking ma senza in tasca il biglietto per Singapore

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Sui campi dell’Olympic Green Tennis Center di Pechino si è disputata questa settimana l’edizione numero 22 del ricco China Open, ultimo torneo di categoria Premier Mandatory della stagione WTA. Ricco il campo delle partecipanti con Simona Halep e Caroline Wozniacki, rispettivamente, prima e seconda testa di serie del seeding.

Con la rumena acciaccata, ma che ha recentemente dichiarato di non necessitare di alcun intervento chirurgico alla schiena, già fuori all’esordio, a fare strada nella parte alta del tabellone fino alla finale è stata la ventottenne Anastasija Sevastova, per lei tre tornei all’attivo in carriera ma mai così avanti in una manifestazione di questa importanza. Nella parte bassa, invece, pronostico del computer rispettato alla lettera grazie a una Wozniacki tornata in palla dopo un periodo di appannamento piuttosto lungo.

Per entrambe le finaliste da segnalare il percorso fin qui netto nel torneo: cinque partite, infatti, e nessun set lasciato per strada. Non si è trattato di uno scontro inedito, la danese conduceva infatti per 5 successi a 0 prima della sfida odierna. L’ultimo confronto diretto, chiuso dalla tennista di Odense in tre set, risale alla scorsa primavera sulla terra di Roma. Interessante il confronto di stili: regolarità e competenza difensiva per la tennista numero due del ranking mondiale e campionessa degli ultimi Australian Open, mano, completezza e fantasia per la lettone alla miglior stagione da quando è professionista. Al termine di una partita combattuta solo a tratti ad aggiudicarsi il trofeo, il terzo del suo 2018, è stata dunque Caroline Wozniacki che succede nell’albo d’oro alla transalpina Garcia, vincitrice dodici mesi or sono.

LA CRONACA – Si parte con Wozniacki al servizio. Sevastova ha un compito per nulla banale: non fare match di corsa, binario più congeniale all’avversaria, e, allo stesso tempo, non farsi prendere dalla fretta azzardando soluzioni a bassa percentuale. Equilibrio, insomma. Due esecuzioni non felici in rapida successione costano però alla lettone, nel corso del sesto game, il primo break di giornata. Troppi gli errori gratuiti concessi fin qui, una decina, a una Wozniacki che senza strafare allunga sul 5 a 2. Dopo un game interlocutorio chiuso da Sevastova con una smorzata di diritto in contropiede di una bellezza abbacinante, per la danese è già tempo di servire per il parziale. Detto e fatto, in un’eloquente dimostrazione di solidità esibita senza sbavature dalla figlia di dell’onnipresente Piotr.

Alla ripresa delle ostilità, per la lettone – in un gioco di risposta costellato di lob come purtroppo se ne vedono sempre di meno nel circus – sono due le opportunità per fare da lepre ma Wozniacki è brava a levarsi dagli impicci con il servizio, una costante di questa settimana cinese. Come spesso accade, all’occasione mancata fa seguito un repentino cambio di inerzia, così è Caroline, come nel set appena concluso, a mettere la freccia grazie al secondo break dell’incontro. Un break subito capitalizzato a cui ne fa seguito un secondo col punteggio fissato sul 4 a 1 pesante. Anastasija, non lo si scopre certo oggi, è in grado di esibire un tennis di assoluta qualità ma la reattività di Wozniacki, unita alla capacità di giocare con maggiore attenzione i punti importanti, è tale da vanificarne ogni tentativo di opposizione.

Un mini-parziale di due game incamerati da una Sevastova che procede a sprazzi fa sperare che la partita continui a mantenersi viva. E, almeno per qualche minuto, è ciò che si verifica. La tennista di Liepaja ha infatti sulla racchetta anche tre palle del possibile aggancio che tuttavia, un po’ per demerito e un po’ per altrui bravura, non riesce a capitalizzare. Match in ghiaccio. La lettone, al servizio per allungare l’incontro, non ha ora più molto da offrire con Wozniacki che rapidamente si procura tre championships point. Il terzo, chiuso da Sevastova con un diritto malamente sparacchiato oltre la riga di fondo, è quello buono e così, in virtù di un periodico 6-3, Caroline fa suo il trofeo, il trentesimo – ventiduesimo sul cemento, meglio di lei in attività le sole sorelle Williams, e undicesimo in Asia – di una bacheca sempre più ricca.

Sevastova, dalla quale per quanto visto nell’arco della settimana era forse lecito aspettarsi qualcosa di più, può comunque consolarsi per il best ranking raggiunto: da lunedì, infatti, sarà la nuova numero undici del ranking mondiale. Nulla da fare, invece, per quanto concerne la sua partecipazione alle WTA Finals di Singapore dove, al contrario, Wozniacki partirà tra le favorite. Chiave di lettura importante di questo match, sono sette le palle break, su otto, cancellate da una chirurgica Wozniacki. Troppi i treni persi, dunque, da una Sevastova che, nonostante la battuta d’arresto, si conferma una delle giocatrici maggiormente salite di livello in questo 2018.

[2] C. Wozniacki b. A. Sevastova 6-3 6-3

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