Il nuovo Djokovic: "Ho ritrovato il feeling con la natura"

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Il nuovo Djokovic: “Ho ritrovato il feeling con la natura”

Djokovic tra filosofia e spiritualità: “Continuo la mia evoluzione come essere umano. Amo il tennis ma non ti porti i trofei nella tomba”

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Non c’è dubbio che la storia copertina di questo 2018 tennistico sia il ritorno di Novak Djokovic. Il serbo ha smentito le opinioni di molti ed è riemerso dai meandri nebbiosi nei quali si era impaludato. I prodromi della sua crisi si erano già visti dopo la vittoria al Roland Garros nel 2016, quando era caduto prima a Wimbledon contro Sam Querrey e poi contro il lungodegente del Potro al primo turno delle Olimpiadi di Rio. Da lì un 2017 abulico e un inizio di 2018 preoccupante, anzi sconcertante. Nole appariva l’ombra di sé stesso, non riusciva e anzi sembrava non voler reagire. Gli spettatori e gli addetti ai lavori osservavano esterrefatti il sorriso noncurante dopo le imbarazzanti performance contro Daniel e Paire. In fondo al tunnel non si intravedeva nessuna luce. Lo stesso Djokovic ha confermato, nel corso di un’intervista rilasciata a Matt Blake e uscita su Shortilist, di aver meditato addirittura il ritiro.Ero in una sorta di posto oscuro. Ho perso al primo turno in due tornei e mi sono chiesto se avessi ancora voglia di giocare a tennis. Mi sentivo come se le pareti si stessero stringendo attorno a me e io stessi soffocando.”

La soluzione di questo rebus apparentemente inestricabile è arrivata invece in modo molto semplice e “naturale”, stando alle parole di Novak. “Sentivo di dovermi riconnettere con la natura. Sono andato in vacanza con la mia famiglia e un giorno, mentre facevo un pisolino sulla spiaggia, ho sentito una nuova ondata di energia e ho resettato.” Un nuovo afflato energetico che pare abbia aperto gli occhi di Nole, ridonandogli la serenità perduta e una rinnovata visione del mondo e dell’esistenza. “Dobbiamo capire che siamo connessi a più livelli, non solo fisicamente. Siamo connessi gli uni con gli altri, con la natura, con la Terra, con l’Universo, in un senso energetico e vibrante. In qualunque modo lo si voglia immaginare, io sento che c’è un ordine superiore che ha creato tutto questo e tutti noi.”

Vibrazioni e interconnessione cosmica. Questi gli elementi fondanti del nuovo filosofico Nole, che dopo aver superato sé stesso e gli altri sul campo da tennis, si prepara a trascendere ben altri limiti, anche fuori dal rettangolo di gioco. “Esiste questa cosa chiamata telepatia giusto? O questa chiamata telecinesi o l’istinto, l’intuizione. Penso che siano doni di questo ordine superiore, la sorgente, Dio o come lo volete chiamare, che ci permette di scoprire il potere e l’ordine superiore che sono in noi. Abbiamo il potere di programmare il nostro subconscio. Per me si tratta di passare da un tipo di vibrazione minore e fisica ad una maggiore vibrazione data dalla consapevolezza di chi siamo realmente.”

Una vera e propria rivoluzione interiore che ha investito ogni aspetto della vita di Djokovic, davvero molto serio riguardo alle sue nuove convinzioni. “Credo che ci sia un intero mondo non fisico di cui non conosciamo molto. Non sappiamo di cosa siamo capaci, perché credo davvero che potremmo fare tutta quella roba della telepatia e della telecinesi.”

Nole, non nuovo a questo genere di ricerca spirituale (come dimenticare il guru Pepe Imaz?), ha rivelato di prendersi quotidianamente cura della propria anima con varie pratiche, tra cui un’ora di meditazione al giorno e la redazione di un “diario della gratitudine”. “Sono grato per molte cose, ma soprattutto per avere l’opportunità di continuare la mia evoluzione come essere umano su questo pianeta. Sono grato per tutte le emozioni e le esperienze, sia buone che cattive, perché è tutto parte del viaggio.”

Si ritorna infine al tennis, ma solo per un secondo. Il gioco a cui ha dedicato la vita diventa ora un’espressione della sua nuova spiritualità, una piattaforma da sfruttare per incoraggiare le altre persone, “dando il buon esempio” e spingendole a superare i propri limiti. “Il tennis è il mio amore, ma voglio usarlo come trampolino per fare la differenza in positivo. So che alcune persone potrebbero pensare che, essendo un tennista, non posso sapere molto di cibo, amore, meditazione, spiritualità o scienza, ma io ne sono attratto. Voglio incoraggiare le persone ad agire, a cercare di liberarsi e a esplorare i loro superpoteri. Non importa se hai successo o no agli occhi della società: il potere è nelle tue mani.”

Sotto molti aspetti sono un uomo diverso.” Nole ne è convinto e il suo cambio di prospettiva sembra in effetti evidente. Il tennis è l’amore della sua vita, il fuoco è tornato e la forma anche, ma non è probabilmente più l’unica cosa che conta o quantomeno non è la prima della lista. Basta una frase a riassumere tutto: “Amo il tennis con tutto il mio cuore, ma non ti porti i trofei nella tomba.”

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