Australian Open: Halep, pericolo scampato. Serena stoppa Bouchard

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Australian Open: Halep, pericolo scampato. Serena stoppa Bouchard

MELBOURNE – Williams lascia appena quattro giochi per strada, prossimo turno contro Yastremska. La n.1 soffre tantissimo contro Kenin (avanti di un break nel terzo set). La forma non convince. Muguruza chiude alle 03:12

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Simona Halep - Australian Open 2019 (foto via Twitter, @AustralianOpen)
 

da Melbourne, il nostro inviato

SERENA, BRICIOLE A BOUCHARD – Attualmente, la canadese Eugenie Bouchard è probabilmente il miglior esempio di cosa significhi essere una grandissima colpitrice di palle, ma non abbastanza una giocatrice di tennis. “Genie”, dal punto di vista strettamente tecnico, è un autentico spettacolo: accelerazione della palla perfetta, splendida velocità della testa della racchetta, grande fluidità nel trasferimento del peso, tutto insomma. Però il tennis non è fatto solo di pallate dritto per dritto, e la visione geometrica, in particolare degli angoli stretti, è fondamentale per avere la possibilità di aprirsi gli spazi dove affondare i prediletti lungolinea. Non so se vengano compilate, con la tecnologia Hawk-Eye, statistiche sulle distanze percorse in campo dai giocatori, come spesso si vede fare nelle analisi delle partite di calcio. Ma sarei pronto a scommettere che Bouchard risulterebbe come una tra quelle che alle avversarie fa fare meno metri di tutte.

Lo “strettino”, dritto o rovescio che sia, Genie proprio non lo ha a livello di istinto. Quando davanti hai una come Serena Williams, se vuoi avere una possibilità di salvarti dal bombardamento, devi spostarla, soprattutto con i cross di dritto (che è il modo in cui Naomi Osaka l’ha surclassata in finale a New York). A botte centrali non se ne esce mai. Il 6-2 6-2 con cui la statunitense rimanda a scuola di tattica e strategia la malcapitata Genie, forse, potrebbe essere alla fine molto utile alla canadese, nell’ottica di un futuro salto di qualità che possa riportarla ai grandi livelli del 2014, sempre che la finalista di Wimbledon di quell’anno (più semi qui a Melbourne e al Roland Garros, tanta roba) sappia trarne le indicazioni giuste. L’unica situazione di gioco in cui le super-accelerazioni semipiatte di Bouchard pagano i dividendi giusti rispetto ai rischi corsi è la risposta al servizio, ovviamente alla seconda palla (e nel caso di Serena, nemmeno sempre).

Serena Williams – Australian Open 2019 (foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)

Con l’avversaria alla battuta che necessariamente parte da una posizione fissa, la “finestra” dove piazzare la legnata lungoriga ce l’hai aperta per forza di cose, e Genie è riuscita a fare diversi punti vincenti così all’inizio della partita. Ma se iniziava lo scambio, Williams si prendeva ogni volta il centro del campo, come un pugile, e per la canadese non c’era scampo. I due game conquistati nel primo set da Bouchard sono stati break, infatti, mentre nel secondo la statunitense ha aggiustato le percentuali delle prime palle, e la vicenda si è rapidamente avviata alla conclusione. 10 vincenti, 18 errori Genie, 20-17 Serena, siamo a una categoria abbondante di differenza. Fisicamente, Williams è sempre più vicina alla forma migliore, al terzo turno avrà la giovane ucraina Dayana Yastremska, nessun precedente. Ma tra lei e il 24esimo Slam possono mettersi con concrete possibilità di successo solo una gran Kerber, una giovane “spaccatutto” quale Osaka o Sabalenka, o chissà, magari una Kvitova in stato di grazia. Sarà interessante vedere cosa succederà dai quarti di finale in poi.

RISCHIO HALEP, ORA VENUS – Continua il torneo pieno di insidie per la numero 1 del mondo Simona Halep, costretta a restare in campo per 2 ore e 31 minuti contro una caparbia Sofia Kenin. La 20enne americana, dopo esser rientrata in partita vincendo il secondo set al tie-break, nel terzo è anche passata in vantaggio di un break servendo in vantaggio 4-3. La romena, in difficoltà fisiche evidenti, ha subito i cambi di ritmo della sua avversaria che spesso prendeva il controllo degli scambi con il rovescio, non disdegnando la smorzata, e nel finale una sua vittoria sembrava ormai cosa fatta. Nel momento decisivo tuttavia Kenin ha iniziato a sentire la pressione e il vantaggio faticosamente acquisito è svanito in un attimo, facendole mancare l’appuntamento con la prima vittoria in carriera su una top 5.

Halep ha chiuso con una striscia di quattro game impeccabili limitando l’esuberanza dell’avversaria, al prossimo turno farà un bel balzo generazionale: dopo una classe ’98 troverà una classe ’80, Venus WilliamsPer la quarta volta in carriera Venus Williams ha incrociato Alizé Cornet in uno Slam e per la quarta volta ne è uscita vincitrice. La francese, messa in difficoltà dalla profondità dei colpi di Venus, è riuscita comunque a spingerla fino al terzo set, trasformando il match in una sfida agguerritissima con tanti duelli a rete. Nel set decisivo, nonostante i dieci anni di differenza, ad avere ancora un po’ di energie residue è stata Venus, che è partita subito forte senza farsi più raggiungere da una Cornet che ha dato davvero tutto, non riuscendo tuttavia ad evitare il bagel finale.

PRONOSTICI RISPETTATI – Poche sorprese negli altri match, con le teste di serie che rispettano il pronostico e vanno a incrociarsi al terzo turno. Sul cammino della brillantissima Giorgi di questi giorni ci sarà Karolina Pliskova, protagonista di un inizio di stagione fin qui convincente. La numero otto del mondo risale impetuosamente da un set di svantaggio contro Madison Brangle, lasciando alla statunitense appena un game nei due parziali successivi (spinta da sette ace a zero). Percorso netto anche per Naomi Osaka, che in un’oretta dà un comodo 6-2 6-4 alla coetanea slovena Zidansek (entrambe ventunenni) senza farla mai entrare in partita.

La campionessa in carica dello US Open se la vedrà con Su-Wei Hsieh, avanti in due set su Laura Siegemund e capace un anno fa di spingersi fino agli ottavi (venne eliminata da Kerber). A rinfoltire la pattuglia asiatica al terzo turno ci pensano le cinesi: Qiang Wang (21 del seeding) lascia appena cinque giochi ad Aleksandra Krunic, Shuai Zhang suda invece per quasi un’ora e mezza ma viene a capo di Kristina Pliskova che ha subito il break proprio quando serviva per il secondo set. Prossima avversaria di Wang sarà Anastasia Sevastova, protagonista di uno dei match più combattuti. La lettone è arrivata al terzo set per domare Bianca Andreescu, con la giovanissima canadese che si è sciolta al servizio sui punti decisivi (doppio break nel finale).

Per Zhang il prossimo ostacolo sarà Elina Svitolina, molto convincente nel chiudere i conti in due set su Viktoria Kuzmova già battuta al Roland Garros. Uno dei sedicesimi più interessanti vedrà di fronte Elise Mertens e Madison Keys, che se lo sono conquistato eliminando due russe. La belga ha sofferto solo nel secondo set contro Margarita Gasparyan, mentre la statunitense – ai quarti l’anno scorso – ha domato l’esuberanza di Anastasia Potapova. Continua a convincere anche Timea Bacsinszky che supera in due set Natalia Vikhlyantseva e si spinge per la prima volta così avanti nello Slam di inizio stagione.

Mentre lo scorso anno perdeva al secondo turno di qualificazioni con Dulgheru, adesso Dayana Yastremska è al terzo turno del tabellone principale grazie alla vittoria in tre set Carla Suarez Navarro. La spagnola è stata subissata di vincenti (32 a 12) e solo nel secondo set è riuscita a trovare un po’ di respiro, salvo poi crollare di nuovo sotto le bordate della 18enne ucraina, che per lo stile e per il gioco ricorda molto Sabalenka. Adesso per Yatremska (unica millennial rimasta in gara con Anisimova) ci sarà Serena Williams.

MUGU STENDE KONTA  A mezzanotte e mezza scendono in campo le ultime due tenniste della giornata: per la quarta volta in carriera si affrontano Garbine Muguruza e Johanna Konta e come negli altri precedenti, è stato necessario ricorrere al terzo set. Per tutto l’incontro si è tenuto un livello di gioco elevatissimo dove il servizio è stato a dir poco dominante; ci sono stati infatti solamente due break, entrambi in favore di Muguruza, nel primo e nell’ultimo game del match. Le due giocatrici sono estremamente intelligenti tatticamente, con la spagnola che ha una maggior propensione al gioco offensivo. Proprio questo suo atteggiamento, evidente sin dal primo colpo in uscita dal servizio, le ha permesso di vincere il primo set con un solo break conquistato in apertura. La sua ottima prestazione al servizio (2 palle break concesse in tutto il match) le ha permesso di tenere sempre lontana la britannica. Perso il primo parziale per 6-3, Konta tuttavia è sempre rimasta solida, e giunta senza problemi al tie-break, con un paio di ottime risposte ha pareggiato i conti. Nel set decisivo, nonostante l’evidente stanchezza, lo spettacolo non è mancato e Garbine, che tentava l’affondo ad ogni occasione, solo nel dodicesimo game ha regolato l’avversaria per 7-5.

Hanno collaborato Pietro Scognamiglio e Paolo Di Lorito

Risultati:

[13] A. Sevastova b. [Q] B. Andreescu 6-3 3-6 6-2
[27] C. Giorgi b. [Q] I. Swiatek 6-2 6-0
[7] Ka. Pliskova b. M. Brengle 4-6 6-1 6-0
[21] Q. Wang b. A. Krunic 6-2 6-3
[6] E. Svitolina b. V. Kuzmova 6-4 6-1
[17] M. Keys b. A. Potapova 6-3 6-4
[12] E. Mertens b. M. Gasparyan 6-1 7-5
[28] S.W. Hsieh b. L. Siegemund 6-3 6-4
T. Bacsinszky b. [Q] N. Vikhlyantseva 6-2 7-5
[4] N. Osaka b. T. Zidansek 6-2 6-4
S. Zhang b. Kr. Pliskova 6-3 7-5
V. Williams b. A. Cornet 6-3 4-6 6-0
[1] S. Halep b. S. Kenin 6-3 6-7(5) 6-4
D. Yastremska b. [23] C. Suárez Navarro 6-3 3-6 6-1
[16] S. Williams b. E. Bouchard 6-2 6-2
[18] G. Muguruza b. J. Konta 6-4 6-7(3) 7-5

Il tabellone femminile

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