Australian Open: Tsitsipas splendido, Bautista Agut si arrende con merito

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Australian Open: Tsitsipas splendido, Bautista Agut si arrende con merito

MELBOURNE – Gran partita, bravissimo Stefanos su un ottimo Roberto. Prima semifinale Slam per il greco, bella conferma dopo l’impresa su Federer: “Non l’ho battuto per caso!”

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Stefanos Tsitsipas, Australian Open 2019, foto di Roberto Dell'Olivo
 

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VIDEO – Ubaldo Scanagatta con il giornalista Richard Evans di Radio Tennis Australia: la favola Tsitsipas


Spunti tecnici: Stefanos Tsitsipas

[14] S. Tsitsipas b. [22] R. Bautista Agut 7-5 4-6 6-4 7-6(2)  (da Melbourne, il nostro inviato)

DA SUBITO TESTA A TESTA – Se c’è un luogo comune abusato nel tennis e nello sport in generale, è quello di chiamare l’impegno agonistico successivo a una grande impresa da parte di un atleta come la “prova del nove”. Chi avesse idee per una definizione migliore e più originale è il benvenuto, si accettano suggerimenti, a me non ne viene in mente un’altra, quindi vado con il clichè. Rispetto alla serata per lui indimenticabile di domenica, il giustiziere del campione in carica Roger Federer, il ventenne greco Stefanos Tsitsipas, oggi pomeriggio nell’assolato e bollente catino della Rod Laver Arena si trova ad affrontare una situazione totalmente diversa. A partire dall’avversario, lo spagnolo Roberto Bautista Agut, piccolo fenomeno del gioco pulito, filante, geometrico e intelligente (a mio avviso, uno dei talenti più sottovalutati dagli appassionati), passando per le condizioni ambientali, finendo con il pubblico, meno numeroso rispetto al “prime time” serale, ma molto più rumoroso nel fare il tifo per lui. Chiaramente, i biglietti per la sessione diurna di oggi se li sono potuti permettere in tanti, della numerosa comunità greca di Melbourne, mentre l’altro ieri durante il match con lo svizzero avevano dovuto riunirsi fuori dallo stadio davanti al maxischermo.

Dopo un inizio non proprio sciolto (break subìto in apertura, con smash fallito sopra la rete, probabilmente a causa del sole a picco), Stefanos tenta immediatamente di rimontare, ma Roberto resiste nel quarto game annullando una palla del contro-break, e sale 3-1. Tsitsipas però si è sbloccato, si vede, e spinge appena può: poco dopo, complici un paio di gratuiti non usuali per il regolarissimo spagnolo, rimette tutto in parità, 4-4. Nel dodicesimo game, un paio di begli attacchi del greco, altrettanti errori di Bautista Agut e la zampata di Stefanos gli porta un altro break e soprattutto il primo set , 7-5, sono passati 49 minuti. Tre-quattro attimi di distrazione sono costati a Roberto il parziale, le statistiche sono buone per tutti e due (Tsitsipas 18 vincenti, 12 errori, Bautista 11-10, i rischi che si è preso il greco nei momenti giusti hanno pagato).

Dal punto di vista tecnico i due ci stanno facendo vedere quello che ci aspettavamo. Il match è divertente, l’esplosività e il gioco brillante a tutto campo di Stefanos ormai hanno conquistato una sostanziosa fetta di sostenitori, dall’altra parte vedere dal basso e di lato il modo in cui Roberto fa filare il dritto semi-piatto, aggredendolo con leggerezza e precisione dei passi e degli appoggi, è come una lezione di tennis. Bravi.

Nel terzo game del secondo set, “formichina” Bautista incassa i giusti dividendi dalle sue trame e dalle sue accelerazioni, aiutato da un doppio fallo di “cicala” Tsitsipas, e si prende di nuovo un break di vantaggio. Una percentuale un po’ bassa di prime palle per il greco gli rende a volte la vita difficile (solo il 55% per ora, ci vorrebbe qualcosa di più), dalla tribuna alla nostra destra parte il coro “Hel-las, Tsitsi-pas!”, con bandiere biancazzurre annesse, l’atmosfera è piacevole, bella giornata di tennis. Così come sono belli diversi lungolinea di rovescio del greco, e altrettanti dritti inside-in dello spagnolo. Roberto sta viaggiando solidissimo nei suoi turni di battuta, Stefanos può solo rimanere in scia, senza altri sussulti (salvo un game lungo, sul 5-3, in cui il greco ha bisogno di 12 punti per tenere il servizio) arriviamo al 5-4 e battuta per Bautista. Senza esitazioni né problemi, lo spagnolo chiude 6-4, è passata un’ora e mezza, l’equilibrio è totale, la partita potrebbe prendere qualsiasi direzione. Bene così, l’incertezza del risultato è il sale dello sport. Qualità alta, ora siamo a 35 vincenti e 23 errori per Stefanos, 24-14 per Roberto, abbondantemente in positivo entrambi quindi.

STEFANOS CAMBIA MARCIA – Sul 2-2 nel terzo set Tsitsipas subisce gli attacchi di Bautista, e concede il terzo break del match, potrebbe essere una svolta significativa. Quel dritto, in particolare da tre quarti di campo, oltre a schizzare via sul cemento veloce, è praticamente illeggibile; in un’occasione per esempio lo spagnolo ha letteralmente fintato fuori dalle scarpe l’avversario, con Stefanos che ha dovuto raccattare la sua Adidas finita a tre metri da lui. Gli è andata pure bene di non essersi fatto male impuntando il piede sul terreno. Ora il greco ha migliorato le percentuali con la prima, ma ha solo il 42% di punti fatti con la seconda palla, e la cosa gli sta costando cara. A tratti Tsitsipas sembra anche distratto, sotto rete commette diversi errori banali di volo, prende più di un fallo per “time violation” da parte dell’attentissima “umpire” Maria Cicak, mentre dall’altra parte della rete Roberto gioca come un computer. Stefanos si rende perfettamente conto di essere in pericolo, reagisce.

Nell’ottavo game arriva a due palle del contro-break, se le fa annullare dall’ottimo Bautista, ma dopo un grande scambio a tutto campo, alla terza opportunità, pareggia 4-4. Davvero una bella scossa in positivo, bravo Stefanos, che sullo slancio sale subito 5-4, e di volata nel game successivo si arrampica a palla del secondo break, che è anche un set point. Ma una scelta sbagliata – attacco con dritto facile solo da chiudere messo dalla parte dello spagnolo, che non si fa pregare e spara il passante – vanifica l’occasione. Queste sono palle che pesano, potrebbe pentirsene amaramente Stefanos. Un rovescio di poco fuori di Bautista gli dà una seconda possibilità, ma il dritto gli va in rete, poi sulla terza il greco piazza la zampata (bello scambio, gran smorzata di Roberto, slice vincente in recupero di Stefanos), ed è 6-4 e due set a uno per lui. Notevole il cambio di marcia di Tsitsipas nella seconda parte del parziale, un vero e proprio scatto di reni, il vantaggio è meritato, soprattutto considerando l’ottimo avversario. Mentre esce dal campo nella pausa tra un set e l’altro, Stefanos prende un warning per coaching, essendosi scambiato qualche cenno col suo angolo, dove di fianco a papà Apostolos siede Patrick Mouratoglou, speriamo che non sia stato il francese, ne ha già combinate a sufficienza con Serena direi. Sono passate esattamente due ore e venti minuti.

ZAMPATA FINALE – Il quarto set procede in modo molto regolare, senza occasioni di break per chi risponde, fino al 6-5 per Stefanos. Le statistiche continuano a certificare che stiamo assistendo a una signora partita, un dato su tutti: 63 vincenti e 36 errori Tsitsipas, 47-28 Bautista, che bravi. Si attaccano a vicenda, difendono, vanno a rete a chiudere, si stuzzicano con i drop-shot.

Nel dodicesimo game, la frittata rischia di combinarla Roberto: doppio fallo sul 30-30 e match point Stefanos. Si gioca uno scambio al cardiopalmo, 21 palleggi, chiuso alla grandissima da Bautista con un dritto sulla riga. Classe pura questa. Poco dopo, ecco il tie-break. Va in vantaggio 3-0 il greco, spingendo bene, restituisce due punti alla battuta, ma poi spara un drittone inside out che gli permette di cambiare campo sopra 4-2. Una difesa pazzesca di Tsitsipas, che respinge a fondocampo l’avversario con un pallonetto altissimo e poi contrattacca chiudendo la volée di rovescio, è lo strappo definitivo: due servizi vincenti, 7-2 e prima semifinale Slam per Stefanos, che impresa. E prova del 9, o quello che volete voi, stra-superata. Soprattutto considerando la qualità dell’avversario battuto oggi, a cui vanno rivolti solo complimenti per lo straordinario inizio di stagione. Tsitsipas sfiderà ora in semifinale Nadal (che lo ha sconfitto due volte, sempre in finale, a Barcellona e Toronto l’anno scorso).

LE PAROLE DI STEFANOS –Sembra tutto una favola, sto vivendo un sogno. Mi sento emozionato, ma anche consapevole, ho lavorato tanto per essere qui”, racconta un raggiante Tsitsipas. “Quando mi chiesero a inizio stagione un obiettivo, risposi semifinali Slam, pensavo di essere matto. Il primo match point, che gran scambio, bravo lui. Ma sapevo che se avessi continuato a spingere avrei avuto altre occasioni. Ho iniziato il tie-break alla grande, e alla fine credo di aver meritato. La sfida più grande per preparare la partita di oggi è stata gestire la pressione dei media, dei social, tutti erano come impazziti, è stato difficile rimanere concentrato e stare calmo. Vincere oggi mi ha riempito di orgoglio, perché vuol dire che non avevo battuto Roger per caso. Da quando ho iniziato a girare con il tour, a viaggiare tanto, ho iniziato con il mio canale youtube, a condividere video sulle mie esperienze in giro per il mondo. Mi rilassa, ho sempre amato la fotografia e il cinema. Ragazzi, se non siete ancora iscritti al mio canale, fatelo! (risate). Avere la mia famiglia nel mio box è la cosa più bella di tutte, vorrei fossero sempre con me. Quella piccoletta là, è la mia sorellina, la mascotte! Poi ecco mio fratello, e mio padre, mia mamma, e Patrick Mouratouglou! Ho già giocato con Rafa, e anche con Frances, spero che l’esperienza possa servirmi, sarà una partita interessante da vedere la loro. Chiunque vinca, mi aspetto una battaglia durissima in semi, spero di essere pronto!”.

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