Jack Sock cade sulla neve e si opera: stop di almeno due mesi

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Jack Sock cade sulla neve e si opera: stop di almeno due mesi

Il doppista n.2 del mondo sarebbe scivolato durante una “seduta” di snowboard: lesione a un dito della mano destra e necessità di intervento chirurgico. Non il miglior viatico per dare l’assalto alla top 100 (di singolare) sfuggita

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Jack Sock - Australian Open 2018 (@RDO foto)
 

Ha abituato i propri tifosi a stare sull’altalena e sulle spine, forse più sulle spine che sull’altalena, per essere onesti. Può sparire per mesi senza mettere una palla in campo e poi ricomparire all’improvviso per vincere un Masters 1000 e addirittura qualificarsi per le Finals, sparendo di nuovo, se occorre, subito dopo. Jack Sock è talento tanto grande quanto discontinuo e forse, sarebbe opportuno sottolineare, a ventisei anni suonati non ha ancora apportato al proprio gioco quelle migliorie, specie sul lato sinistro, che lo metterebbero al riparo da lunghi periodi nefasti quando il cannone si dovesse inceppare.

Ultimamente anche le scelte fuori dal campo sembrano dargli torto, ed è probabile che la scelta di andare a sciare proprio all’inizio della stagione non sia stata vincente: secondo quanto riportato dal celebre giornalista statunitense Ben Rothenberg, Jack sarebbe caduto in modo relativamente rovinoso durante una seduta di snowboard, procurandosi una lesione al legamento di un dito della mano destra (non siamo al momento in grado di specificare quale) che necessiterà di un intervento chirurgico per essere ripristinato. Il decorso, a quanto si apprende, non sarebbe proprio semplice: il giocatore da Lincoln, Nebraska, sarà costretto ad almeno due mesi di stop e potrebbe rientrare tra aprile e maggio in tempo per la stagione sulla terra battuta europea. Nell’incertezza circa i precisi tempi di recupero, Sock ha intanto già detto ufficialmente addio agli eventi di New York e Delray Beach, prime tappe di un ipotetico percorso verso il rientro nella top 100 ATP smarrita lo scorso autunno.

IL 2018 DI JACK – Salito addirittura al numero otto ATP nel novembre del 2017 dopo l’inopinata impresa di Bercy, Sock ha disputato un 2018 in singolare da incubo (terrificante il record fatto di nove vittorie e ventidue sconfitte), che lo ha visto lasciare la compagnia dei primi 100 una volta pagata la cambiale parigina. Il disperatissimo Jack si è consolato con un notevole sviluppo della naturale propensione alla specialità del doppio, la cui classifica lo segnala al secondo posto mondiale dopo una stagione sensazionale e impreziosita dalla vittoria delle Finals e di due Slam, Wimbledon e US Open. L’intenzione sarebbe stata quella di tornare a esultare anche in solitudine, ma a quanto pare dovrà attendere non poco per riprovarci.

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