Kyrgios batte anche Zverev nella settimana delle rivincite e trionfa ad Acapulco

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Kyrgios batte anche Zverev nella settimana delle rivincite e trionfa ad Acapulco

Nick Kyrgios completa la settimana perfetta battendo anche Sascha Zverev: quinto titolo in carriera, secondo ATP 500, e prepotente ritorno in top 40

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Quando le cose si fanno serie, quando c’è da portare a termine le cose, Nick Kyrgios scompare. È spesso questa la vulgata comune attorno al tennista australiano, che in effetti stava facendo di tutto per meritarsi gli strali dei suoi detrattori – e non sono pochi – con un rendimento parecchio approssimativo, privo anche di quelle fiammate che ne hanno caratterizzato sinora la carriera.

Kyrgios si era presentato ad Acapulco con una dotazione piuttosto misera, ovvero la posizione 72 del ranking ATP. Quasi il peggior piazzamento degli ultimi cinque anni: mai infatti, da quando è entrato in top 100 nel luglio 2014 grazie ai quarti di finale raggiunti a Wimbledon, aveva avuto così tanti giocatori davanti a sé in classifica. Ed è successo tutto in pochissimi giorni, complice un tabellone tosto, di quelli che possono far rivivere l’orgoglio più pigro. Prima Seppi, capace una volta di eliminarlo dallo Slam di casa in modo piuttosto doloroso, quindi Nadal e Wawrinka in fila, in semifinale uno dei migliori servitori della storia recente e in finale il rivale della nuova generazione che ha sfidato più volte, Sascha Zverev, dal quale lo separa un abisso di interpretazione del tennis e dedizione alla causa. Messo di fronte a una montagna piuttosto dura da scalare, Nick l’ha scalata tutta d’un fiato e ha vinto il quinto torneo della sua carriera, il secondo della categoria ATP 500, sorpassando nuovamente Zverev negli scontri diretti e recuperando oltre 40 posizioni in classifica.

LA FINALE – Kyrgios non ha lasciato set al suo avversario, ma nel 6-3 6-4 finale c’è stata più concitazione di quanto si possa immaginare. Che la partita sia stata davvero in bilico, però, questa è una sensazione che si è avuta solo pochissime volte. In apertura di quarto game il tedesco ha avuto l’ardire di avventurarsi a rete due volte in modo sciagurato, esponendosi a guai grossi che Kyrgios non ha mancato di trasformare nel primo break dell’incontro. Sussulto d’orgoglio immediato di Zverev, lob vincente a cui seguono due doppi falli australiani che offrono a Sascha due occasioni di immediato riscatto, cancellate entrambe col servizio da Nick. Il tedeschino appare parecchio risentita dell’occasione sciupata e maltratta due racchette, una a game finito – distrutta con l’ausilio del piede perno – e un’altra durante il cambio campo. Dal 4-1 si arriva al 6-3 senza ulteriori emozioni.

È Kyrgios a disporre degli equilibri del match e lo dimostra con un break nel primo gioco del secondo set. Zverev glielo serve con un rovescio lungolinea impreciso, Kyrgios restituisce però immediatamente la cortesia con un doppio fallo. Nel momento di minore lucidità dell’australiano, che sul 2-1 offre altre due occasioni di break al rivale, Zverev non è abbastanza preciso con il passante di dritto né abbastanza reattivo da raccogliere una mortifera palla corta di Nick, che comincia a familiarizzare con uno strumento parecchio utile quando l’avversario sceglie di stare così lontano dalla linea di fondo. E infatti Kyrgios continua sulla stessa strada, ottenendo un altro break a furia di palle corte e passanti, a frustrare un altro paio di tentativi d’offesa molto approssimativi di Zverev. Il tedesco vede l’ultimo treno sfilargli davanti nel game successivo, quando Kyrgios scivola in modo piuttosto goffo eseguendo un rovescio e concede le ultime due palle break dell’incontro: Zverev tocca appena due volta le pallina nei quattro punti successivi, dominati dal servizio di Kyrgios.

E nonostante i tentennamenti di metà parziale, è proprio il colpo principe del repertorio di Kyrgios a regalargli la prima vittoria in terra messicana. Un incredibile kick esterno che scavalca Zverev – 198 centimetri, giova ricordarlo – e una folle seconda centrale valgono partita e titolo, a coronamento di una settimana di tennis spettacolare e, come troppe poche volte gli accade, anche vincente. Abbraccio molto fraterno tra i due, che nonostante le diversità sembrano poter conservare un buon rapporto, e una ineludibile sensazione nell’aria: l’istinto ha battuto il pragmatismo, l’imprevedibile ha battuto il prevedibile, per quanto eseguito ai massimi livelli.

I primi vagiti del Kyrgios 2.0? Il punto di svolta di una carriera monca? Probabilmente niente di tutto questo. Non ci sono elementi per smettere di associare i successi del 23enne di Canberra a incidenti di percorso, per quanto il paradigma di un tennista dovrebbe essere esattamente l’opposto. Ormai persuasi che nulla ci si debba aspettare da Nick, e se qualcosa di davvero grande arriverà beh, arriverà senza poterlo pronosticare, non resta che godersi le settimane in cui decide di fare sul serio. Checché se ne dica, quando gioca così è sempre un piacere per gli occhi.

Risultato:

N. Kyrgios b. [1] A. Zverev 6-3 6-4

Il tabellone completo

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