Meritato riposo per Sinner: sconfitta dopo 16 vittorie. Fuori Musetti dopo il primo hurrà

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Meritato riposo per Sinner: sconfitta dopo 16 vittorie. Fuori Musetti dopo il primo hurrà

Ad Alicante Jannik tira il fiato, ma il quindicenne Carlos Alcaraz Garfia inizia a scrivere la sua storia. Musetti eliminato dopo aver rotto il ghiaccio

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ASi ferma a 16 la striscia di vittorie di Jannik Sinner, il diciassettenne della provincia di Bolzano che ha fatto suoi il Challenger di Bergamo a (enorme) sorpresa, l’M25 di Trento a conferma e l’M25 di Pula da favorito. Un tale tour de force culminato nella finale di domenica in Sardegna non garantiva certezze riguardo alle condizioni fisiche e mentali di Jannik per l’esordio due giorni dopo al “Ferrero Open”, il Challenger 80 di Alicante, omaggiato di una wild card; ne ha infatti approfittato l’avversario, Carlos Alcaraz Garfia, recuperando un break nella partita finale. Anch’egli invitato da Juan Carlos Ferrero, il suo coach, Carlos ha due anni in meno Sinner (ne compirà sedici in maggio) ed è al debutto a questo livello dopo aver partecipato “in carriera” a tre ITF da 15.000 dollari.

Jannik entra in campo come un operaio metalmeccanico in catena di montaggio entra nella 48a ora settimanale alle 21 di sabato sera, a un passo dai 15 giorni di ferie d’agosto: cerca di metterci tutto l’impegno necessario, ma preferirebbe essere in coda alle Poste. Per dirne una, Garfia effettua una smorzata talmente telefonata che l’Isner azzoppato dell’ultimo game della finale di Miami l’avrebbe presa al volo, ma il facile dritto del nostro sorvola il campo aperto atterrando ben oltre la linea di fondo.

Sotto 2-6, Jannik approfitta del toilet break per un cambio di abbigliamento figurato: ritrovati i panni del sé stesso dell’ultimo mese e mezzo, pareggia il conto dei set e si invola 3-0 in quello decisivo. A quel punto, però, finisce la benzina di Sinner e inizia la fuga di Alcaraz, che continua a tirare senza sosta quel drittone arrotato con un movimento piuttosto ampio come uno spagnolo su un campo in terra battuta, quindi perfettamente nella parte; Jannik non ne ha più – e ci mancherebbe altro – e cede il sesto gioco di fila con un doppio fallo, mentre Carlos mette a segno la prima vittoria in Challenger da quindicenne sullo stesso campo dove, un paio di giorni prima, aveva trionfato nel torneo ITF Junior.

Per Sinner, una prevedibile e quasi necessaria battuta d’arresto, con il solo rammarico di non poterlo vedere al prossimo turno contro Lukas Rosol ma, con quanto dimostrato finora, un incontro di quel livello è solo rimandato.

Non si poteva certo chiedere di più a Lorenzo Musetti che, al secondo turno del Challenger 90 di Sophia Antipolis, raccoglie comunque cinque giochi contro il n. 118 ATP Alexei Popyrin, l’australiano classe 1999 che a Melbourne ha superato Mischa Zverev e Thiem. Alto196 com e mai in difficoltà sui propri turni di servizio, il ragazzo di Sydney fa suo il match in poco più di un’ora.

Al primo turno, Musetti aveva superato in rimonta Karim-Mohamed Maamoun, in tabellone grazie agli slot che da quest’anno vengono riservati ai giocatori meglio piazzati nel ranking ITF. Nel primo set, un solo break ha fatto la differenza a favore dell’egiziano. Musetti però è ripartito molto concentrato nel secondo ed è riuscito a imporre il suo ritmo e il suo gioco. Ne è seguito un rapido 6-1, accompagnato poi da un altrettanto comodo 6-2 che gli ha regalato il primo hurrà a livello Challenger.

Risultati:
L. Musetti b. K.M. Maamoun 3-6 6-1 6-2
A. Popyrin b. L. Musetti 6-3 6-2
C. Alcaraz Garfia b. J. Sinner 6-2 3-6 6-3

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