Ci sono dei biglietti per Wimbledon che costano 80000 sterline

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Ci sono dei biglietti per Wimbledon che costano 80000 sterline

Parliamo delle debentures, pass riservati ad acquirenti molto facoltosi che possono ‘bloccare’ un posto sul centrale per 5 anni. Oppure rivenderli e guadagnarci parecchio

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(foto Gianni Ciaccia)
 

Wimbledon ha deciso di rinnovare una delle sue tradizioni più durature, quella delle “debentures”, ovvero i pass per assistere all’intero torneo valido per 5 anni. Questa tradizione, iniziata per finanziare la costruzione del Centrale, ha ormai 99 anni; secondo le aspettative porterà 175 milioni di sterline dalle parti di Church Road per il quinquennio 2021-2025.

La tradizione però non basta. La concorrenza degli altri Slam inizia a farsi sentire, stando soprattutto al punto di vista dei giocatori che lamentano in Wimbledon una certa arretratezza di servizi rispetto agli altri Slam, con l’Australian Open considerato come il top della gamma. E i soldi delle debentures, come 99 anni fa, serviranno a questo scopo; proprio l’anno scorso Wimbledon ha acquistato i vicini terreni del Golf Club, e si prospetta che l’ampliamento sarà completo per il 2023.

Già da questo si può intuire come questi pass quinquennali abbiano ormai un valore più finanziario che tennistico per gli appassionati. Come dei veri e propri titoli in borsa, il loro valore scende e sale in base al livello della competizione del torneo. Infatti questi biglietti hanno una particolarità speciale, sono l’unico tipo di biglietti che oltrepassa il rigido divieto di rivendita del torneo londinese, lasciando spazio per i prezzi ‘umani’ soltanto ai biglietti acquistabili tramite la mitica Queue, la coda più famosa del mondo, che mette a disposizione poco più della metà dei biglietti disponibili per il Centre Court. Il resto è appannaggio dei più facoltosi.

Già, la Queue. La vera alternativa per chi volesse accaparrarsi dei biglietti pur senza avere un budget enorme. Sulla carta è semplice, fai la fila e una comoda biglietteria ti accoglierà, con biglietti che vanno dalle 25 sterline per i posti non riservati dei grounds ai 228 per un posto nel Centrale per la finale. Se non fosse che per arrivare a quei biglietti bisogna accamparsi, nelle giornate più affollate, già dalla sera prima. Niente paura però, l’organizzazione è a perfetta conoscenza delle difficoltà del procurarsi un biglietto, e concede l’area di Wimbledon Park alle tende di chiunque voglia accamparsi, a patto che dalle 6 la zona venga liberata, e circondando l’area di servizi.

La differenza è perlopiù sociale. Se nella Queue si può trovare l’umanità più disparata, ma generalmente appartenente alla middle class, le debentures si presentano come dei biglietti per le classi più elevate, più uno status symbol che dei biglietti.

Per fare un esempio, i pass per il campo centrale del quinquennio 2015-2020 sono stati venduti a 50000 sterline ognuno, un prezzo che alcuni membri dell’All England hanno giudicato troppo basso, dato che già nell’aprile 2018 questi biglietti potevano essere tranquillamente rivenduti per 123000 sterline. Proprio in risposta a queste critiche, le debentures per il campo centrale del quinquennio 2021-25 – l’application period è iniziato il 28 marzo e si concluderà il 10 maggio – verranno vendute a 80000 sterline. Per chi dovesse disporre di una tale cifra senza troppi affanni, può trovare qui i requisiti del processo di selezione; la priorità va a chi è possessore di un pass per il quinquennio precedente, configurando una sorta di ‘criterio dinastico’ seguendo a ritroso il quale è possibile trovare famiglie che possiedono (e si tramandano) questo privilegio da quasi un secolo.

In ogni caso, la prima tranche di pass verrà emessa a fine luglio, la seconda a febbraio 2020 e la terza a febbraio 2021, nell’anno in cui i servizi acquistati potranno essere effettivamente utilizzati per la prima volta. O rivenduti.

La rivendita di questi biglietti è – teoricamente – basata su un regolamento ferreo. I proprietari dei biglietti hanno accesso a un sito speciale, dove la vendita viene gestita da un’agenzia esterna tramite un servizio di aste. Squarciando però il velo di Maia che circonda Wimbledon e tutte le faccende relative, ci si accorge come in realtà il mercato nero dei biglietti sia piuttosto florido, e in realtà nemmeno troppo contrastato dalle autorità inglesi fino ad oggi; basti pensare che è datato 14 marzo 2019 un paper della House of Commons Library che prova a suggerire delle linee guida per regolamentare questo fenomeno.

CHI SPENDE 80000 STERLINE PER ANDARE A WIMBLEDON? – L’alto prezzo dei biglietti apre a una questione tanto banale quanto decisiva: chi compra questi biglietti? Perché una qualsiasi persona agiata inglese (e non) dovrebbe acquistare un biglietto per le successive cinque edizioni di Wimbledon? La risposta è semplice: pubbliche relazioni. Una debenture di Wimbledon non è solo un biglietto di tennis, è un pass esclusivo per l’accesso a zone altrimenti irraggiungibili.

Questa tendenza ad assicurarsi il biglietto più per fare incetta di contatti dell’alta borghesia che per godersi lo spettacolo ha sollevato una questione importante, che ormai sta diventando l’elefante nella stanza di Wimbledon, i posti vuoti. È storia nota negli ambienti di Church Road che molti degli spettatori più facoltosi preferiscano restare nella hospitality a chiacchierare o gustare cibo di alta qualità piuttosto che guardare le partite, lasciando così diversi seggiolini vacanti persino durante le partite importanti. A detta di chi a Wimbledon ci lavora, esibendosi persino in commenti non troppo edificanti; leggende narrano di ricchi buzzurri che si sarebbero lasciati sfuggire dei “perchè mai dovrei vedere delle donne giocare a tennis?” o avrebbero addirittura affermato che odiano il tennis, oppure che conoscevano a malapena Djokovic. Mentre migliaia di coraggiosi, fuori, erano lì a fare la coda più lunga del mondo.

L’All England ha respinto qualsiasi critica, assicurando che solamente una piccolissima parte di coloro che lasciano questi posti vuoti lo fanno per bivaccare nella zona hospitality, e che la colpa sia da imputare più alla scelta di seguire le partite su altri campi, o ai semplici ‘refreshment break‘, ma la questione resta aperta.

Wimbledon è sempre stato il torneo delle élites, e visti i recenti cambiamenti, la distanza sarà sempre più marcata nei prossimi anni. Sempre più a discapito di chi ama il tennis, spesso costretto a vedere le partite sugli schermi della Henman Hill per mancanza di biglietti, al posto di chi invece sarà sul Centrale di Wimbledon più per champagne e caviale che per Roger Federer.

Giorgio Di Maio

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