Mondo Challenger: Cuevas domina in Tunisia. Huesler, primo successo in Messico

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Mondo Challenger: Cuevas domina in Tunisia. Huesler, primo successo in Messico

Cuevas conquista il tredicesimo torneo a livello Challenger, tornando ad alzare un trofeo di singolare dopo quasi due anni. Tommy Paul vince a Sarasota, Jay Clarke ad Anning e Marc Andrea Husler a San Luis Potosi.

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Kunming Open (Anning, terra battuta, montepremi 162.480 dollari)

Jay Clarke sorprende tutti e conquista il secondo titolo Challenger in carriera, il primo su terra battuta, diventando il primo britannico a vincere un torneo sul rosso nel 2019. Sulla terra rapida in altura di Anning, in una settimana contraddistinta dal forte vento, Clarke conferma il buon feeling sul rosso che aveva mostrato nell’estate del 2017 quando aveva partecipato a diversi futures in Italia e in Spagna su questa superficie, mostrando un gioco piuttosto atipico per un tennista britannico. Accreditato della quattordicesima testa di serie ha esordito al secondo turno contro Matteo Viola, unico italiano presente in tabellone, sconfiggendolo col punteggio di 6-4 6-3, per poi ottenere le due vittorie più prestigiose nei due match successivi, battendo prima Jordan Thompson, testa di serie numero uno, e successivamente James Duckworth, tennista di ottimo livello che sembra finalmente libero da problemi fisici. In semifinale Clarke ha lasciato solamente cinque games a Goncalo Oliveira ed in finale ha approfittato della stanchezza di Prajnesh Gunneswaran, che era reduce da una semifinale durata quasi tre ore con Majcharzak, per vincere in scioltezza 6-3 6-4. I 125 punti del ricco Challenger gli valgono un notevole balzo in classifica, dal n211 al n161, best ranking per il classe 1998. 

Finale: J. Clarke b. P. Gunneswaran 6-3 6-4

San Luis Open (San Luis Potosi, terra battuta, montepremi 54.160 dollari)

In un torneo dove i nomi più attesi han deluso, con le premature uscite di Janko Tipsarevic, Dustin Brown e Alexander Bublik, nessuno giunto oltre gli ottavi di finale, la grossa sorpresa è arrivata da Marc Andrea Huesler, giovane tennista svizzero che prima di questo torneo in carriera non aveva mai vinto un match di main draw di un Challenger su terra battuta. Sei vittorie colte tutte assieme mostrando un livello di gioco in continua crescita e riuscendo lungo tutta la settimana a giocare un tennis di attacco, approfittando degli alti rimbalzi della superficie per sfruttare al meglio il servizio in kick e palle cariche di top spin. Nei primi due turni ha eliminato agevolmente Verbeek e Petrovic, mentre successivamente ha vinto due belle battaglie contro Gonzalo Escobar e Lucas Miedler. Arrivato a sorpresa in semifinale ha battuto un altro nome non molto abituato a questi palcoscenici come Pedro Sakamoto, bravo in precedenza a sconfiggere Bublik approfittando di una giornata no del giovane talento kazako: la partita é stata a senso unico, Huesler ha servito benissimo ed è stato incisivo in risposta nelle chance che gli son state concesse vincendo col punteggio di 6-2 6-4. Giunto così all’ultimo atto, non partiva con i favori del pronostico nemmeno contro l’esperto spagnolo Menendez Maceiras, ma è stato molto bravo in una partita equilibrata a far girare in suo favore il primo set, nel quale ha dovuto annullare diverse palle break per poi vincerlo al tie break e non ha mollato neanche nel secondo parziale quando, sotto di un break, è riuscito a riconquistarlo e a vincere anche la seconda frazione col punteggio di 7-5. Lo svizzero, che giá era al best ranking, effettua un ulteriore balzo in avanti di 70 posizioni attestandosi al numero 281, intravedendo così la possibilitá di partecipare in futuro alle qualificazioni Slam, che mediamente si estendono fino al numero 250 del ranking. 

Finale: M.A. Huesler b. A. Menendez Maceiras 7-6(4) 7-5

Tunis Open 2019 (Tunisi, terra battuta, montepremi 54.160 dollari) 

In una settimana dove i grandi giocatori su terra han scelto ovviamente la terra battuta di Monte Carlo ha suscitato un po’ di scalpore la scelta di Pablo Cuevas, che ha rinunciato alle qualificazioni del Master1000 per scendere di livello e partecipare al Challenger di Tunisi; la scelta, peró, si è rivelata vincente in quanto Pablo ha infilato cinque vittorie una dietro l’altra con le quali ha conquistato ottanta punti di grossa importanza per garantirsi una permanenza tra i primi 100 giocatori del ranking mondiale, chiaro obiettivo di un giocatore che ogni volta che sembra sul viale del tramonto trova una settimana di ottimo livello nella quale dimostra di essere ancora molto ostico specialmente su questa superficie. Dopo il bye al primo turno ha sconfitto Pedro Cachin  nettamente, prima di un terzo turno di gran prestigio vinto 7-5 6-4 contro Troicki, apparso comunque in una buona condizione. Il quarto di finale contro Gimeno Traver poteva rappresentare una insidia, vista l’esperienza dell’iberico, ma Pablo è stato bravo a regolarlo in due set: la stessa sorte é toccata a Lorenzo Giustino, bravissimo a spingersi fino alla semifinale, ma che nulla ha potuto racimolando solamente sei giochi contro l’uruguayano. In finale, a sorpresa, ha affrontato Joao Domingues, portoghese specialista della superficie che nell’ultimo anno ha innalzato sensibilmente il livello e che nei quarti di finale era stato giustiziere di Moroni. La partita è stata estremamente equilibrata, ma nei momenti decisivi si è vista la differenza di classe e di esperienza tra i due giocatori: 7-5 6-4 il punteggio finale con Pablo che ha dovuto rimontare nel secondo set un break di svantaggio, infilando una striscia di tre giochi di fila dal 3-4 al 6-4 finale. 

Oltre a Giustino e a Moroni erano presenti anche altri italiani: Vavassori ha superato le qualificazioni ed il primo turno, prima di arrendersi al forte portoghese Pedro Sousa, Federico Gaio invece si è spinto sino agli ottavi di finale, sconfiggendo Bonzi e vincendo successivamente il derby con Travaglia. Male Napolitano e Marcora, sfortunati nel sorteggio che dopo il bye iniziale li ha opposti a Troicki e Coria, avversari duri per un secondo turno challenger. 

Finale: P. Cuevas b. J. Domingues 7-5 6-4

2019 Elizabeth Moore Sarasota Open (Sarasota, terra verde, montepremi 108.320 dollari)

Rientrato la scorsa settimana as Houston dopo tre mesi di infortunio, Tommy Paul trionfa nel Challenger di Sarasota ottenendo il secondo titolo Challenger in carriera. L’esordio del giovane tennista americano é stato più agevole del previsto, ha sconfitto Elias col netto punteggio di 6-2 6-1 mentre al turno successivo ha dovuto rimontare un parziale a Galan, tennista colombiano che la scorsa settimana a Houston si era spinto fino in semifinale. Nei quarti di finale Paul ha sfidato l’unico italiano presente in tabellone, l’eterno Paolo Lorenzi con il quale ha dovuto faticare parecchio riuscendo ad imporsi solamente per 6-4 al terzo set. In semifinale il match con Collarini è stato più rapido del previsto in quanto l’argentino ha risentito della lunga battaglia con Karatsev al turno precedente e Paul è stato bravo a sconfiggerlo rapidamente col punteggio di 6-3 6-1. La finale con Sandgren, che dal punteggio appare essere sempre stata in totale controllo del più giovane tra i due americani, è stata in realtá una battaglia dove la vera differenza tra i due giocatori è stata l’abilitá nel convertire le palle break: 0/14 per Sandgren, 2/2 per Paul, col punteggio finale di 6-3 6-4 che appare parecchio bugiardo. 

Finale: T. Paul b. T. Sandgren 6-3 6-4

Questa settimana – Saranno ancora quattro i tornei che verranno disputati nell’arco di questi sette giorni nei quali si torna in Italia col challenger di Francavilla al Mare con ben diciotto italiani al via

Si continua a giocare anche in Messico, negli USA e in Cina coi tornei di Leon, Tallahassee e Nanchang. 

Andrea Pellegrini Perrone

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