Cecchinato sbatte su Garin (Grilli). Sinner, under 18 da record (Cocchi). Il grande tennis torna a Roma con un torneo da 100 milioni (Pikler)

Rassegna stampa

Cecchinato sbatte su Garin (Grilli). Sinner, under 18 da record (Cocchi). Il grande tennis torna a Roma con un torneo da 100 milioni (Pikler)

La rassegna stampa di domenica 5 maggio 2019

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Cecchinato sbatte su Garin (Massimo Grilli, Corriere dello Sport)

Questa volta nemmeno la pioggia l’ha salvato. Venerdì Cecchinato era riuscito a invertire la rotta del match contro l’ungherese Fucsovic, sfruttando anche l’interruzione sul 6-1 5-3 per il suo avversario. Ieri invece, sull’umido campo centrale di Monaco di Baviera, non ha mai trovato le giuste contromisure per battere l’arrembante cileno Garin. Che il palermitano, 19° Atp e testa di serie numero 3, non fosse nella sua giornata migliore, si era capito già dalle prime battute. Subito indietro nel punteggio, in 72 minuti di partita Cecchinato non ha trasformato le due sole palle break avute a disposizione e non ha mai dato l’impressione di potersi impadronire del palleggio. Merito anche di Garin, ventiduenne di Santiago del Cile, che aveva chiuso il 2017 al 305° posto in classifica e un anno fa era ancora fuori dai primi 200. Poi tre vittorie in tornei Challenger l’hanno portato a finire il 2018 in 85^ posizione dandogli la spinta per affrontare alla grande la stagione sulla terra battuta. Diciassette successi in 21 partite, tre finali raggiunte, compresa quella di Monaco e una a Houston, la prima per il Cile a dieci anni dall’ultimo successo di “Mano de Piedra” Gonzalez. Robusto nei fondamentali, ottimo sangue freddo, il numero 47 del ranking (ma dopo la vittoria di ieri è sicuro di entrare tra i primi quaranta) ha condito questa scalata con una serie di scalpi preziosi, tra i quali quelli di Shapovalov e Zverev superato venerdì dopo aver annullato due match point. Oggi potrebbe ritrovarsi a sfidare in finale un altro italiano, Matteo Berrettini, che per prima cosa dovrà recuperare questa mattina (alle 11) la semifinale non disputata ieri per la pioggia. Avversario del romano è Bautista Agut, numero 21 del mondo, capace quest’anno di battere due volte Djokovic. Nei precedenti è 1-1 con Berrettini, che è reduce dal successo di Budapest ed è imbattuto da otto partite. Oggi è chiamato a una doppia impresa, chissà…

Sinner, under 18 da record. Mai così in alto un italiano (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Jannik non si ferma più. Testa, cuore, braccio, una miscela esplosiva che a Ostrava lo ha portato dritto alla seconda finale Challenger della sua giovane carriera. Jannik ha appena 17 anni e 8 mesi e da oggi è numero 262 al mondo, il miglior ranking per un italiano a 18 anni, e ha firmato la 24esima vittoria sugli ultimi 28 match disputati. Sulla strada per giocarsi il titolo ha anche superato un ostacolo impegnativo come il 25enne Jiri Vesely, ora numero 91 al mondo, che a metà aprile aveva battuto Fabio Fognini in Marocco dopo averlo già eliminato da Wimbledon nel 2018. Oggi affronta Kamil Majchrzak, polacco numero 129. Dopo la vittoria del Challenger di Bergamo a febbraio, Sinner è andato avanti senza perdersi, facendo scorta di esperienza. Perché Jannik da San Candido, ha lasciato le montagne dell’Alto Adige e la famiglia per trasferirsi a 13 anni sul mare di Bordighera, per allenarsi all’accademia di Riccardo Piatti, il tecnico che ha aiutato a crescere tra gli altri Ljubicic, Djokovic, Raonic e che in questi giorni è a Madrid per seguire da vicino il suo ultimo protetto, il croato Borna Coric. «L’ho visto la prima volta quando aveva 13 anni — ci racconta al telefono dalla Spagna —, me lo portò Massimo Sartori. Appena vidi Jannik mi resi conto che il potenziale era ottimo. E non parlo soltanto della tecnica, ma anche e soprattutto della persona». I genitori, che gestiscono una baita in Val Pusteria, non hanno avuto problemi a lasciare andare Jannik a Bordighera, purché fosse ben seguito: «Il ragazzo si è dimostrato subito molto maturo, ma non volevo che rimanesse da solo in un albergo o in appartamento — continua Piatti —, per questo ha vissuto con uno dei nostri coach, che ha due figli della sua età. Ora abita in una casa con altri ragazzi dell’Accademia, fa la quarta superiore in una scuola privata. Un ragazzo semplice, normale, un grande lavoratore». Nessun obiettivo di ranking per l’altoatesino, che è seguito oltre che da Andrea Volpini anche da Dalibor Sirola e Claudio Zimaglia nella preparazione atletica e fisioterapia. Un team da top player: «Ma vogliamo che faccia esperienza. Deve incontrare più rivali possibili, giocare su tutte le superfici. Vorrei che quest’anno provasse anche a giocare sull’erba. Fa sempre parte dell’esperienza di crescita. Spostarsi, viaggiare, imparare a prendere decisioni. Queste sono le cose che fanno diventare un buon giocatore di tennis un professionista». Il progetto prevede che entro quest’anno il 17enne partecipi anche alle qualificazioni di uno Slam, oltre che frequentare sempre di più il circuito dei «grandi»: «Tecnicamente ha tutti i colpi, non ha punti deboli — conclude il tecnico —. Naturalmente è giovane, deve crescere e migliorare su molti aspetti, anche perché nella parte alta del corpo è ancora un po’ leggero. Il servizio è acerbo, ma con la sua determinazione potrà fare grandi passi avanti. A Montecarlo si è allenato con Shapovalov e Djokovic. Noi gli diamo le ali, lui deve imparare a volare».

Il grande tennis torna a Roma con un torneo da 100 milioni (Tiziana Pikler, Il Sole 24 Ore)

Una presentazione nella Sala dei Galeoni, a Palazzo Chigi, una nella location storica del Parco del Foro italico. La 76esima edizione degli Internazionali Bnl d’Italia, in programma dal 6 al 19 maggio a Roma, prende il via così. Organizzato dal 2006 in joint-venture dalla Federazione italiana tennis e da Coni Servizi, con Bnl Gruppo Bnp Paribas title sponsor per il 13esimo anno consecutivo, il torneo ha raggiunto un valore economico complessivo di oltre 100 milioni di euro. In termini di ticketing, l’edizione da battere rimane quella del 2017, quando si sono registrati 222.425 spettatori con un incasso dalla sola biglietteria di 12.007.165 euro. Nell’ultimo triennio, l’appuntamento ha sempre superato le 200mila presenze: la prima volta nel 2016, lo scorso anno in leggero calo, probabilmente dovuto al maltempo. Di buon auspicio la prevendita dei biglietti dell’edizione 2019 che ha fruttato al 30 aprile scorso un incasso di 8.538.216 euro (ticket giornalieri venduti sono oltre 82mila, mentre gli abbonamenti circa 1400) con un incremento del 9% rispetto al 2018. «Gli indicatori delle principali voci di ricavo oltre alla biglietteria, quali sponsorship, hospitality e vendita dei diritti televisivi – dichiara Diego Nepi Molineris, direttore operativo degli Internazionali -, prevedono un incremento del fatturato rispetto al 2018, mantenendo quindi il trend positivo delle passate edizioni. Il fatturato generato dal torneo per quest’anno supererà i 33 milioni di euro, con importanti ricadute sia in termini di occupazione (circa 3.000 persone prestano i loro servizi nel corso delle due settimane), sia di indotto sul territorio». La grande novità di questa edizione però è infrastrutturale. Non la tanto attesa copertura del Campo centrale, ma un nuovo stadio. «Si tratta – spiega ancora Nepi Molineris – di un’arena modulare con una capienza di circa 7.000 posti, progettata e realizzata per essere montata e smontata in pochi giorni grazie alla flessibilità della tecnologia costruttiva e sarà dotata delle più avanzate tecnologie che ne fanno un prototipo unico nel suo genere, in grado di poter ospitare ogni tipo di evento, sportivo e non. Il progetto prevede infatti la possibilità di trasformare lo stadio anche in un’arena per i concerti. Tutto il lavoro, dalla realizzazione delle strutture fino all’assemblaggio, è stato realizzato da aziende italiane che hanno consentito la realizzazione di un impianto all’avanguardia dal punto di vista ingegneristico e architettonico». Ormai consolidata, invece, l’area commerciale. «Anche quest’anno – prosegue il direttore operativo degli Internazionali – si svilupperà, secondo uno schema collaudato, lungo l’asse di Viale delle Olimpiadi, tra l’ingresso di Via Canevaro e la Sala delle Armi dove saranno presenti come tradizione i più importanti brand del mondo del tennis, oltre ai principali sponsor del torneo, una vetrina unica per gli oltre 400mila frequentatori del Foro italico nelle due settimane del torneo. […] Il torneo ha confermato anche per i prossimi anni gli sponsor e i partner più importanti. Di grande rilevanza la storica partnership con Bnl, da quest’anno molto focalizzata su ambiente ed economia circolare». Invariato il montepremi del torneo, 4.872.105 euro per gli uomini e poco meno di tre milioni di euro per le donne. […]

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