Favoloso Sonego, quarto re azzurro. È la prima volta (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
L’Italia non rimane al verde. Che annata, ragazzi: non era mai successo nell’Era Open che quattro azzurri diversi vincessero almeno un torneo nella stessa stagione. Una statistica già di per sé straordinaria, e sintomatica del livello attuale del nostro tennis maschile, è impreziosita dai due successi ottenuti sull’erba, storicamente la superficie più ostica per i nostri. Dopo Berrettini a Stoccarda, tocca a Sonego in Turchia, sul prato assai spelacchiato di Antalya, mentre sulla terra avevano esultato Cecchinato a Baires, Fognini a Montecarlo e ancora Berrettini a Budapest.
(…). L’apoteosi di un ragazzo serio, consapevole di un cammino in continua evoluzione, perché i 24 anni anagrafici non corrispondono alla completa maturità tennistica: sotto la guida sapiente di Gipo Arbino, un secondo padre più che un coach, il tennis è stato anzitutto divertimento e apprendimento, in attesa che la testa e soprattutto il fisico si consolidassero. Per dire: dopo l’exploit dei quarti a Montecarlo, che l’ha messo definitivamente sulla mappa del tennis che conta, Sonny ha collezionato sei eliminazioni al primo turno. A testa bassa e con etica sabauda, ha continuato a lavorare attendendo di nuovo il momento giusto.
(…) Lorenzo non sfrutta quattro set point nel primo parziale e sul 5-4 per l’avversario nel secondo fronteggia addirittura un match point, annullato con una prima palla pesantissima. È la scintilla che accende definitivamente Sonego, perfetto nel tie break e poi in un terzo set scoppiettante, in cui dall’1-1 concede appena tre punti complessivi, togliendo due volte il servizio a un rivale che in 61 game di battuta ne aveva perso appena uno. E così il primo obiettivo è raggiunto, insieme ai 76.840 euro del prize money: Lorenzo puntava in questa stagione ai primi 50 e lunedì sarà 46. Un bel viatico in vista di Wimbledon (primo turno abbordabile con Granollers), che adesso non è più soltanto un bel premio da prendere come viene: «Sono felice per la mia famiglia, per Gipo, per chi mi ha sempre sostenuto. Mi piace molto giocare sull’erba, mi diverte: sono pronto, voglio cogliere la mia occasione». Ma sempre con l’aplomb dell’antica capitale.
L’Italia scopre l’erba e sbarca a Wimbledon per il test di maturità (Angelo Mancuso, Il Messaggero)
L’erba italiana è sempre più verde. Fino a un paio di settimane fa l’unico titolo vinto da un tennista azzurro sui prati risaliva al 2011, quando Andreas Seppi trionfò a Eastbourne. Sono passati 8 anni e i trofei sono diventati 3. Dopo Matteo Berrettini a Stoccarda (per il 23enne romano anche la semifinale ad Halle), è arrivato il momento di Lorenzo Sonego ad Antalya. Il 24enne torinese ha conquistato in Turchia il suo primo torneo Atp battendo in finale il 19enne serbo Miomir Kecmanovic: 6-7 (5) 7-6 (5) 6-1 con un match point annullato.
(…) Il piemontese ha servito in maniera eccellente: 25 ace, 76% di prime con l’86% dei punti vinti e ha saputo far girare un match che sembrava stregato. Nel primo set aveva avuto 6 palle break, di cui 4 erano set point. Nel terzo Kecmanovic si è consegnato a Sonego, che solo qualche ora prima aveva chiuso per 6-3 7-6 (2) la semifinale contro lo spagnolo Carreno Busta ripresa in mattinata dopo che l’incontro era stato sospeso 2 giorni fa sul 6-3 5-5.
(…) La storia di Sonego è nota: giocava soprattutto sulla terra rossa (quest’anno quarti a Monte Carlo), vinceva con i polmoni ancor prima che con la tecnica. Accanto a lui c’è Gipo Arbino, il coach con la pipa che ha rinunciato allo stipendio sicuro alla VagnoneeBoeri Abrasivi per inseguire un sogno: aveva visto nel braccio di Lorenzo qualcosa di speciale ed era convinto che quel ragazzo alto e magro, ma dal cuore gigante (“cuore Toro”, ripete sempre), gli avrebbe regalato grandi soddisfazioni. Comincia Wimbledon e c’è un entusiasmo contagioso: l’Italia s’è desta sull’erba e sempre questa settimana Thomas Fabbiano ha raggiunto le semifinali a Eastbourne. Sono trascorsi 21 anni dall’ultimo azzurro tra i “last eight” dei Championships: Sanguinetti nel 1998. E prima di lui Panatta 40 anni fa, mentre Pietrangeli vanta la semifinale addirittura nel 1960. Che sia la volta buona?
Erba di casa nostra, Sonego che festa! (Massimo Grilli, Corriere dello Sport)
Nel clamoroso 2019 del nostro tennis maschile – già 5 tornei vinti, con 4 atleti diversi, e non succedeva da quel magico 1976, con le imprese dei vari Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli – mancava l’acuto di Lorenzo Sonego da Torino, 24 anni e numero 75 del mondo (da domani però occuperà il numero 46), dritto e servizio i suoi colpi migliori. Quest’anno era stato già protagonista a Montecarlo, dove si era issato fino ai quarti di finale battendo Khachanov, ma sull’erba di Antalya – torneo ATP 250 – si è davvero superato, lui che finora nel circuito non era mai arrivato nemmeno in semifinale e che su questa superficie aveva vinto in carriera solo due incontri (…). E invece, nella cittadina turca (…) ha battuto nell’ordine il portoghese Sousa (testa di serie numero 8), l’indiano Gunneswaran, il velenoso francese Mannarino (numero 2 del seeding e 34 del mondo), mentre ieri ha chiuso contro l’ex Top Ten Carreno Busta un match che stava diventando complicato (…) e poi ha domato alla distanza l’arrembante Kekmanovic (…).
Ieri Sonego (…) ha retto la pressione di un incontro partito in salita, con il primo set andato di misura al serbo dopo troppe occasioni non sfruttate. Sul 4-5 della seconda partita ha annullato con un ace (uno dei 25 che ha sparato nel match, mai perso il servizio ieri) un match point poi, vinto il tie break, ha dominato il terzo set (…). Sarà curioso vederlo adesso in azione a Wimbledon, dove un anno fa, ripescato come lucky loser, perse in quattro set contro Taylor Fritz. Il sorteggio gli ha riservato un veterano spagnolo, Marcel Granollers, numero 105, che ha passato i tre turni delle qualificazioni senza perdere un set. (…)