Martina, meglio tardi che mai (Vannini). Country, nuovo look per gli Internazionali tornati "a casa" (Pottino)

Rassegna stampa

Martina, meglio tardi che mai (Vannini). Country, nuovo look per gli Internazionali tornati “a casa” (Pottino)

La rassegna stampa di martedì 23 luglio 2019

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Martina, meglio tardi che mai (Paolo Vannini, Corriere dello Sport)

«Vi racconto la mia favola». Martina Di Giuseppe, la ragazza dei Castelli Romani che al primo torneo Wta è arrivata in semifinale, miglior risultato stagionale di una tennista italiana, è stupita di trovarsi addosso tante attenzioni tutte in una volta […] In un colpo con la semifinale di Bucarest ha scalato 62 posizioni, piazzandosi al n.149 del ranking. «Devo ancora realizzare quanto ho ottenuto, oggi per me è tutto nuovo, dal microfono alla stampa che mi segue. Magari, comincerò a capire la prossima settimana quando andrò in vacanza in Spagna…». Una piccola borgata romana, un problema da risolvere alle anche, la necessità di fare sport Martina è partita da là: «Sono dei Castelli, nuotavo a Santa Maria delle Mole e fino a 8 anni ho alternato tennis e nuoto, poi ho scelto l’agonistica. Il mio primo maestro è stato Aldo Vadrucci, poi sono passati per altri tecnici, fra cui Silvano Papi e Francesco Elia, che mi hanno formato particolarmente». Qualcosa è scattato all’improvviso: «Se raggiungo solo ora i miei migliori risultati, a 28 anni compiuti (è nata il 10 febbraio 1991; ndr), è perché sono cresciuta tanto umanamente e ho acquisito più fiducia in me stessa. Ho migliorato certi aspetti del gioco, il rovescio innanzitutto e anche la parte atletica: non sarò mai un fulmine, ma mi muovo meglio. In questi anni sapeste quante volte ho pensato di abbandonare, per vari motivi, fisici ma anche personali. Non mi allenavo bene, non vedevo prospettive. Ma ho avuto costanza e sono stata premiata». Il suo exploit a ben vedere però non arriva esattamente dal nulla: in carriera ha vinto comunque setti tornei a livello Itf e già nel 2018 era entrata fra le prime 200 del mondo, disputando le sue prime qualificazioni Slam, a New York, ribadite poi a gennaio in Australia, dove sprecò un match point nel 1° turno contro la Kalinina. «Superficie preferita? Ovviamente la terra dove sono nata e cresciuta, ma quest’anno mi è piaciuto molto giocare sull’erba. Peccato che ci si facciano poche partite l’anno». Rigetta l’etichetta di quella che corre e ribatte tutto, non a caso indica come suoi modelli Roger Federer, Justine Henin e Roberta Vinci (arrivata ieri a Palermo come ospite del torneo che ha vinto nel 2013). «Non tiro a 400 all’ora, miro ad accorciare gli scambi e mi piace variare il ritmo con le smorzate. Fino ad aprile non avevo mai vinto una partita a livello Wta, la prima è stata nelle qualificazioni di Lugano. Se oggi mi dite che nessuna italiana quest’anno era mai andata così avanti, non posso che essere orgogliosa». E ora la Errani, in un match che più che un derby generazionale, diventa per entrambe l’occasione per emergere (o riemergere): «Mamma mia! Sara è sempre stata un modello da seguire, affrontarla sarà un’emozione. Lei dice che fra italiane potremmo trascinarci a vicenda? Ha ragione, inconsciamente un bel risultato di una di noi sprona a far meglio» […]

Country, nuovo look per gli Internazionali tornati “a casa” (Paola Pottino, Repubblica Palermo)

Duemiladuecento posti a sedere, una tribuna stampa, una cabina radiotelevisiva, quindici palchi, sei file di poltroncine, luci a led di ultima generazione e, nelle partite notturne, persino uno spettacolo nello spettacolo: luci e musica mixate durante le pause e all’ingresso delle giocatrici. È il nuovo look del campo centrale in terra battuta del Country Club di viale dell’Olimpo a Mondello che in questi giorni, fino a domenica, ospita il grande tennis. È tornato infatti in città il 30° Palermo Ladies Open 2019, il torneo del circuito Wta che negli ultimi cinque anni è stato disputato a Kuala Lampur. «Tra la prima vincitrice Karin Kschwendt – dice Oliviero Palma, direttore del torneo – e Roberta Vinci, ultima a trionfare nel 2013, c’è la storia recente del tennis. Il tempo è rimasto fermo all’ultima finale tra la Vinci e Sara Errani e ripartire da lì non era facile». In quel derby azzurro la tarantina Roberta Vinci conquistò il podio, non era così scontato sostituire il talento delle giocatrici italiane, ma la potenza della numero quattro del mondo, Kiki Bertens ha fugato ogni perplessità. Smessi gli abiti sportivi e attaccata la racchetta al chiodo, Roberta Vinci è l’ospite d’onore della competizione: «Questo – dice l’ex tennista – è un torneo al quale sono sempre stata molto legata che mi ha regalato tantissime emozioni. Tornare qui, in una veste diversa, è veramente molto bello. Insieme alle mie colleghe Francesca Schiavone, Flavia Pennetta e Sara Errani abbiamo costruito tanto per il tennis italiano, adesso i talenti ci sono e spero che riescano a emergere. Io tifo per il bel tennis, è ovvio che se dovesse vincere un’italiana sarei contentissima, ma vedere gli spalti pieni e tanta gente che assiste agli incontri, è secondo me la vittoria più bella». Tra le grandi del tennis internazionale, non ce l’hanno fatta a qualificarsi al tabellone principale le siciliane Federica Bilardo e Dalila Spiteri, ma loro si ritengono ugualmente soddisfatte: «Se penso che soltanto sei anni fa – dice Federica, 20 anni – facevo la raccattapalle e il mio sogno era disputare gli internazionali di tennis, adesso che ci sono riuscita, mi ritengo molto, ma molto felice!». Stessa considerazione per Dalila Spiteri, 22 anni di Licata: «Sono felice di avere giocato anche se il mio intervento è stato breve, ma l’importante è di essere arrivata concentrata e preparata». Dall’ultimo torneo ad oggi, molto è cambiato nel mondo del tennis. «Un arbitro con il tablet in mano – conferma Oliviero Palma – è adesso in grado di comunicare al mondo, in tempo reale, i risultati dei match. Sono dodici i paesi che hanno acquistato i diritti televisivi e sei milioni di italiani possono assistere in diretta gli incontri del Palermo Ladies Open». Un’opportunità importante per la città anche sotto il profilo culturale e turistico. Diversi saranno infatti gli eventi collaterali che possono interessare anche chi è estraneo al mondo del tennis […]

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