Sprazzi di RoboNole: Djokovic vince la 34esima partita a Shanghai

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Sprazzi di RoboNole: Djokovic vince la 34esima partita a Shanghai

Grande prestazione del numero uno del mondo, che concede appena 8 punti al servizio. Ai quarti contro Tsitsipas per difendere titolo e leadership

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Novak Djokovic - Shanghai 2019 (foto via Twitter, @atptour)
 

[1] N. Djokovic b. [16] J. Isner 7-5 6-3

Ci sono partite in cui Novak Djokovic dà la sensazione di poter battere anche due avversari insieme. Certo, accade sempre più di rado perché dalla transizione del 2011 – quando il serbo ha lasciato il recinto dei campioni per entrare in quello dei fenomeni – sono passati comunque otto anni e ora la carta d’identità recita 32. Però ogni tanto accade ancora, ed è successo quest’oggi sul centrale di Shanghai, circa tra le 15 e le 16:20 (ora locale). Il numero uno del mondo, forse proprio turbato dalla prospettiva di perdere la leadership, ha riversato tutta la sua ferocia agonistica su John Isner per raggiungere i quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai, firmando così la 350esima vittoria in tornei di questa categoria.

Per la terza volta di fila batte lo statunitense (7-5 6-3) senza concedergli neanche un tie-break, come accaduto a Pechino 2015 e lo scorso anno alle Finals; più in generale è la settima vittoria consecutiva nei confronti diretti, la decima complessiva. Isner non vince un set dal 2014 (Indian Wells) e una partita dal 2013 (Cincinnati). Forse il lungo John può consolarsi con i numeri inquietanti di Nole in questo torneo, vinto dal serbo quattro volte: 34esima vittoria, 38esima sul suolo di Shanghai se consideriamo anche i quattro successi che nel 2008 gli hanno fruttato il primo titolo alle ATP Finals in occasione dell’ultima edizione disputata in Cina. Allargando il discorso all’intero continente asiatico, questa è la 72esima vittoria di Djokovic in 80 partite disputate. Le otto sconfitte sono arrivate tutte a Shanghai, perché a Tokyo (5-0) e Pechino (29-0) il serbo non ha conosciuto sconfitta.

LA PARTITA – Ci si dilunga sui numeri, degni di ovazione, perché il match ha offerto ben poca contesa. Eppure nei primi sette game era sembrato che si potesse giungere con relativo agio al tie-break; sembrava, appunto. La ferocia di Djokovic trasuda dall’urlo belluino in occasione di una risposta sbagliata su una prima (!) di servizio di Isner sul 5-4 40-40. Una risposta su due finisce sui lacci di Isner, che non sa più dove cercare i decimi di secondo necessari a impattare per tempo le traiettorie di Djokovic. Nel frattempo il serbo sale 6-5 avendo concesso tre punti sul suo servizio, uno dei quali per doppio fallo. John sa che deve vincere il dodicesimo game, ma forse sa anche che non può riuscirci perdendone i primi tre punti. Finisce sotto 0-40 e capitola alla prima occasione di break concessa, consegnandosi con un rovescio lungolinea di troppe pretese.

Djokovic non attenua la pressione nel secondo set. Appena Isner decide di fare mezzo passo indietro per ritagliarsi un istante di tempo in più, Nole lo fulmina con la palla corta. Nel secondo game Isner sbaglia un altro rovescio lungolinea e uno schiaffo al volo di dritto piuttosto comodo, offrendo la quarta palla break dell’incontro. Costretto ad affrontarla sulla seconda, decide di servire esterno presentarsi a rete, ma per tutta risposta vede recapitarsi un’altra terribile missiva sulle stringhe. La volée non può essere più che goffa e imprecisa: break e partita finita. Isner si accorge che il pianto di un bambino sugli spalti è in grado di disturbare il servizio di Djokovic più delle sue risposte e sorride rassegnato. Non c’è molto altro che possa fare oggi, nonostante le sue scelte di gioco non siano state errate. Lo statunitense ha vinto appena 8 punti in risposta, ma Djokovic ha commesso 3 doppi falli. Significa che a scambio cominciato i suoi ’15’ in risposta sono stati solo 5.

VERSO I QUARTIDjokovic adesso affronterà Stefanos Tsitsipas (1-1 i precedenti), sebbene il suo sguardo sembri proiettato oltre. Alla probabile sfida con Medvedev in semifinale – Fognini permettendo – e ancor di più alla conferma del titolo che lo riporterebbe a meno di 500 punti di distanza da Nadal nella Race. L’infortunio di New York non ha intralciato solo l’inseguimento al record Slam di Federer, ma anche la difesa del numero uno di fine anno. Adesso Nole vuole rimediare, e per farlo ha tirato fuori dall’armadio l’armatura di RoboNole.

Il tabellone completo (con tutti i risultati)
La Race to London aggiornata

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