Pagelle: Berrettini nell’Olimpo, dove Roger Federer è di casa

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Pagelle: Berrettini nell’Olimpo, dove Roger Federer è di casa

Nella settimana che consacra Berrettini tra i top 10 e lancia lo sprint per Londra, Federer centra il decimo successo a Basilea. Anche Thiem profeta in patria, mentre Kyrgios e Ruud…

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Roger Federer - Shanghai 2019 (foto via Twitter, @SH_RolexMasters)
 

Piange Rogerino nostro, davanti al suo pubblico. O meglio davanti ad un pubblico ancor più suo di quanto non sia già suo tutto il pubblico del mondo. Piange Roger Federer (10) come fosse il suo primo titolo e non il numero 103, forse perché tutte le vittorie sono uguali o forse perché l’ultima vittoria è quella più vicina a quella che davvero sarà l’ultima. Anche se a vederlo danzare su quel campo svizzero, a vederlo giocare di controbalzo contro un ragazzino che ha la metà dei suoi anni o contro quello che in Australia lo aveva costretto a sentire per la millesima volta il concetto di “passaggio di consegne”, tutto diresti tranne che la sua carriera volge al termine.

Anche l’ottimo de Minaur (8) ha capito quanto sia diverso giocare contro Federer rispetto a tutti gli altri, ma gli diamo una buona notizia: non ne troverà tanti così sulla sua strada.

Così come Federer nella sua Basilea, anche Dominic Thiem (9) è profeta in patria, respingendo in finale le velleità del mitologico Schwartzman (8), dopo aver fermato la corsa di Matteo Berrettini (9). Nove come il numero che oggi trova accanto al suo nome, con il vago sentore che sia un numero destinato ad abbassarsi. La settimana cruciale è appena iniziata per capire se il sogno Finals può diventare realtà, ma tanto Matteo il Masters lo giocherà di sicuro, se non quest’anno, il prossimo, o quello dopo ancora e così via. La sua strada è segnata e ora che ha trovato in Ajla una sparring partner di livello cui concedere qualche ora di shopping in giro per le capitali europee, non lo ferma più nessuno.

Jannik Sinner (8) ha confermato tutto quello che già sapevamo ed anche se non si è ripetuto contro Monfils, siamo certi che il 2020 sarà l’anno dell’esplosione definitiva. Purtroppo Fabio Fognini (5) è arrivato cotto a fine anno e salvo un miracolo parigino, per rivedere Londra dovrà attendere il prossimo Wimbledon: insomma, questa città tra una bomba e un’altra non gli va proprio a genio…

Intanto Casper Ruud (4), inerme spettatore delle mattane romane di Nick Kyrgios (3), ha pensato bene di dare dello stupido via etere al suo amichetto, il quale da bullo di periferia lo ha invitato a dirgli queste cose a quattro occhi: poi si chiedono perché rimpiangeremo i Fab Four…

Complimenti infine al diciannovenne brasiliano Thiago Seyboth Wild, numero 342 del mondo che ha centrato un’impresa nel Challenger di Lima: ha battuto niente meno che un semifinalista del Roland Garros (2)! Purtroppo non c’è bisogno di ricordare di chi stiamo parlando: sic transit gloria mundi…

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