Sembra di essere tornati nel 2016 alla vigilia delle ATP Finals di Londra. Novak Djokovic e Rafael Nadal non lottano solo per il titolo alla O2 Arena (per Nole sarebbe il sesto, al pari di Federer, per Nadal il primo), ma anche per la prima posizione nella classifica mondiale. Allora furono Andy Murray e lo stesso Djokovic a giocarsi il primato, addirittura in finale, nell’ultimo match della stagione (vinto dallo scozzese, che conservò il numero uno).

Rafa ha un buon vantaggio (640 punti) e in caso arrivasse in finale da imbattuto potrebbe impedire al serbo di chiudere l’annata in testa al ranking (qui tutte le altre combinazioni). E Djokovic durante il media day ha sottolineato la complessità della sua situazione: “Dipende dai risultati di entrambi. Questo torneo deciderà tutto. Ovviamente non dipende solo da me, ma anche dai risultati che otterrà lui. Io proverò a concentrarmi sui miei match dall’inizio, devi partire con grande intensità e con un buon livello di tennis perché ci sono i migliori otto del mondo”.

Berrettini è quindi avvisato. Djokovic sfiderà l’azzurro nel match d’esordio (domenica alle 15), poi dovrà vedersela con Federer e Thiem, gli altri due nomi del gruppo Boris Becker. Roger e Novak si ritroveranno faccia a faccia per la prima volta dalla storica finale di Wimbledon di metà luglio e il serbo in questo torneo potrebbe eguagliare il record di successi dello stesso Federer alle Finals.

“È una grande motivazione” ha detto Djokovic. “Amo lo sport. Mi interessa ovviamente rendere al meglio che posso, come chiunque altro, e cercare di scrivere la storia del tennis è un grande onore. Quindi mi trovo in una posizione molto privilegiata quest’anno, in lotta per un sesto titolo al Masters, eguagliando Roger. Ma abbiamo percorsi diversi, tutti abbiamo strade diverse e io cercherò di affrontare il mio viaggio e trarne il meglio“.