Un Federer così così basta a battere Berrettini: Matteo è fuori dalle Finals

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Un Federer così così basta a battere Berrettini: Matteo è fuori dalle Finals

LONDRA – Il primo set è lottato, nel secondo Matteo non converte tre palle break per riequilibrare la partita. La vittoria di Thiem lo estromette dal torneo

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Roger Federer - ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)
 

[3] R. Federer b. [8] M. Berrettini 7-6(2) 6-3 (da Londra, il nostro inviato)

Chissà per quante notte Berrettini sognerà di essere ancora alle Finals contro un Federer imperfetto e non essere riuscito a gestire la situazione. Al degli errori commessi, è questa la sconfitta peggiore del suo torneo, per certi versi ancora meno accettabile del 6-1 6-2 6-2 degli ottavi a Wimbledon. Perché perdere da una delle versioni peggiori di Roger con un doppio fallo decisivo nel punto più importante del tie-break del primo set è molto negativo. Ma lo è ancora di più aver fallito il contro-break sul 4-3 servizio Roger nel secondo parziale, quando lo svizzero ha commesso quattro errori che erano quattro regali enormi e Matteo ha gestito piuttosto male almeno una delle tre palle break, sfuggitagli a seguito di una risposta regalata. Ora con Thiem dovrà cercare di mostrare che può rialzarsi anche da un match così deludente, sebbene l’esito della sfida tra Djokovic e l’austriaco l’abbia già condannato all’eliminazione. Contro Thiem lotterà soltanto per i 200 punti e per il montepremi in palio.

INGRESSO IN CAMPO – Alle 14:11 di un pomeriggio londinese piovoso (ma questo non passa per la mente di nessuno comodamente seduto, riscaldato e riparato dal tetto dello stadio), il match comincia in uno scenario cinematografico e un pubblico pronto alla battaglia. Ad ogni punto di Roger parte il collaudatissimo “Lets’s go Roger, let’s go!”, ma il contingente italiaco è presente con molte truppe, sebbene non in un unico settore ma divisi qua è là per l’Arena. Ad un’esortazione per Roger ne segue subito dopo una per Matteo. Il pubblico londinese naturalmente è per il Re di Basilea, ma il romano non gioca del tutto in trasferta.

PRIMO SET: DECIDE IL TIE-BREAK – Federer sembra molto affezionato agli errori, specie col dritto spesso fuori misura, ma Matteo non fa meglio col rovescio, molto, troppo deficitario. Il match prosegue quindi all’insegna dei servizi e poco altro, perché appena comincia uno scambio, quasi sempre termina rapidamente con un errore. Si seguono fedelmente le battute, la partita è abbastanza brutta. Sembra tutto quello che serve all’azzurro in un match in cui parte nettamente sfavorito, ma c’è anche il rischio che un Federer così falloso metta ulteriore pressione a Berrettini, che non può non pensare al rischio di gettare l’occasione della vittoria più importante della sua carriera.

Il match arriva al tie-break. Berrettini si ritrova sotto 4-1, con due vincenti svizzeri e l’unico punto azzurro gentile omaggio del Re di Basilea, che stecca un dritto sull’1-0. Matteo non può fallire i due punti con la battuta. Accorcia 4-2, ma al momento della verità non trova la prima e poi incappa in un doppio fallo sciagurato e mortale. Sul 5-2 il primatista Slam non si fa pregare e chiude la pratica. Federer avanti di un set senza particolari prodezze, massimo risultato col minimo sforzo.

EPILOGO – Dopo un set giocato maluccio ma comunque alla pari con Federer, perderlo al tie-break per un doppio fallo figlio di una gran paura in un punto decisivo è una bella botta al morale. L’otto volte campione di Wimbledon lo sa bene e nel game d’apertura è deciso a strappare la battuta all’avversario. Sotto 0-15, il semifinalista US Open imposta uno schema eccellente che lo porta a chiudere con uno smash a rete poco più che elementare; l’assistito di Santopadre lo affossa in rete. Se prima lo scoraggiamento era temuto, ora è inevitabile, tanto più che dall’altra parte della rete non si fanno sconti (già è dura con qualsiasi svizzero, figurarsi alle Finals con Federer). Berrettini sotto di un set e un break, non sembrano esserci vie d’uscita.

Il top 10 italiano però non ci sta e reagisce al ruolo di comparsa. Resta aggrappato al match, pronto a sfruttare l’occasione che prima un Roger così gli concederà. A metà set gioca il punto più bello dell’incontro. Lob di Roger che costringe Matteo a rincorrere la palla, ma trova un contro lob al bacio ed è lo svizzero che rincorre a sua volta, giocando il contro contro lob, ma Matteo colpisce forte col dritto che Roger non contiene. Pugno alzato e poi gioco portato a casa. “Credici Matteo”, si leva un grido dalla tribuna del secondo anello. Berrettini ci crede e l’occasione arriva sul 4-3 servizio Federer, dove Matteo con grande determinazione non molla niente e si procura tre palle break, ma ancora una volta fallisce il momento più importante. Giovedì contro Thiem speriamo di vedere un Berrettini completamente trasformato, perché quello di oggi ha profondamente deluso, in primis di sicuro se stesso.

Matteo Berrettini – ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)

ROGER IN CONFERENZA – “Berrettini ha giocato meglio di Wimbledon, al servizio ha mostrato variazioni con lo slice, a rete era efficace” ha commentato Federer in conferenza stampa. “Il rovescio di Matteo può certamente migliorare, non è pessimo ora, semmai dipende molto dalle superfici in cui gioca. Per migliorare un colpo la base è il gioco di gambe” ha spiegato con saggezza lo svizzero. Che ha poi detto la sua sul futuro di Matteo: “Può solo migliorare, chi avrebbe mai pensato di trovarlo qui quando aveva iniziato l’anno fuori dalla top 50? Difficile dire oggi chi ‘ce la farà’ e chi no. Una volta era solo questione di tecnica, oggi non è più così“.

Tornando a parlare di sé, invece: “Per me è importante poter programmare gli allenamenti avendo più tempo a disposizione tra un torneo e l’altro. Non conta nulla il ranking per me adesso, certo, puoi affrontare i più forti alla fine, ma conta molto di più la forma fisica e mentale“.

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