Pagelle: il Maestro greco e il vento del cambiamento

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Pagelle: il Maestro greco e il vento del cambiamento

Per il terzo anno di fila il Masters non è preda dei fab four. Tsitsipas pronto per la vetta, Berrettini tra i grandi con merito. L’occasione persa da Federer e un Djokovic assente ingiustificato

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Stefanos Tsitsipas - ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)
 

Matteo Berrettini 7
Sarà vero che Thiem era “distratto” dal primo posto raggiunto, ma la prima vittoria italiana alle Finals ha un sapore storico così come l’impresa di Matteo di trovarsi tra i migliori otto del mondo. Ora viene il difficile, confermarsi a questi livelli, ma Matteo ha spalle larghe, tennis solido e una testa pensante. E magari il pungolo di un certo Jannik Sinner (8) farà il resto…

Daniil Medvedev 5
È arrivato con il fiato corto dopo una seconda parte di stagione in apnea. Il ko con Rafa con annesso suicidio ha fatto il resto privandolo di quel briciolo di energie residue. Eh no, tirare fuori fino all’ultima goccia di sudore proprio per salvare Rafa no…

Rafael Nadal 7,5
Numero uno di fine anno più vecchio di sempre, fuori dalle semifinali nonostante due rimonte pazzesche. Paga l’esordio amaro contro Zverev ma cosa vuoi di più da Rafa, per giunta in un torneo maledetto? E con le finali di Davis in casa alle porte. Magari il matrimonio non lo ha proprio fiaccato nel fisico ma ha cominciato a produrre i suoi effetti sulla tenuta nervosa… alle domande di Scanagatta!

Novak Djokovic 4,5
Favorito numero 1, “doveva” vincere il torneo. È la maledizione che colpisce il più forte anche se non il più amato dalle folle. Roger lo ha spazzato via e a lui non è restato che abbozzare. Tutto carburante per Melbourne dove vorrà alimentare il vento di restaurazione.

Roger Federer 7
Il gruppo di ragazzi cui la 02 Arena ha dedicato un tributo – Youzhny, Ferrer, Berdych, Baghdatis e Almagro – hanno iniziato dopo di lui, sono più giovani di lui, mentre lui ha appena giocato la sedicesima semifinale del Masters contro un ragazzo di diciassette anni più giovane. Il torneo ha confermato quanto già sapevamo: quando è in giornata anche a 40 anni è una delizia, il mondo lo adora più di ogni altra divinità, trasformare una palla break è più difficile che avere ragione in una discussione con Mirka.

Alexander Zverev 7
Considerando la stagione che ha avuto, la pressione e i punti da difendere, tutto sommato è stato un buon torneo. Tenendo presente altresì che il nostro prode inviato Canevazzi lo aveva dato come favorito per la vittoria finale, non poteva certamente fare di più…

Dominic Thiem 9
Complimenti a lui e a Massu che lo ha trasformato in un giocatore da veloce. Ogni tanto ha ancora il morbo Gasquet che lo attanaglia spingendolo dalle parte dei giudici di linea. Ha spazzato via Federer e battuto Nole sul suo terreno, si è arreso al rush finale solo allo scatenato greco. Ma se saprà trasformare la delusione in voglia di riscatto, sarà da corsa in tutti gli Slam e non solo a Parigi.

Stefanos Tsitsipas 10
Il Dio greco dai capelli al vento è finalmente arrivato sulla terra. Aspettavamo il nuovo Messia e il Messia è arrivato, portando con sé anche la buona Novella per la nostra amata patria: Stefanos campione Next Gen nel 2018, campione delle Finals 2019, Jannik campione Next Gen nel 2019… si scherza su, ma non troppo. Tsitsi ha coronato la sua prima stagione “da grande” con il titolo di Maestro ma il percorso del suo predecessore Sascha insegna che l’anno prossimo sarà quello della verità. Ma insomma, con Tsitsipas e i suoi fratelli sappiamo già che il tennis sopravviverà al ritiro dei tre fenomeni e noi continueremo a divertirci.

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