Nadal si scopre umano ma la Spagna va (Cocchi). Nadal, allarme caldo (Semeraro). La Bibbia del tennis per onorare gli assi vincitori negli Slam (Bo)

Rassegna stampa

Nadal si scopre umano ma la Spagna va (Cocchi). Nadal, allarme caldo (Semeraro). La Bibbia del tennis per onorare gli assi vincitori negli Slam (Bo)

La rassegna stampa del 11 gennaio 2020

Pubblicato

il

Nadal si scopre umano ma la Spagna va (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Fermi tutti: Rafa, per un attimo, è tornato mortale. Il dio spagnolo dal mortifero gancio mancino si è fermato contro il folletto Goffin nel quarto di finale tra Spagna e Belgio, ma si è trattato solo di un piccolo rallentamento. Un passo indietro per prendere la rincorsa e chiudere la tenzone nel doppio insieme a Pablo Carreno guadagnando la semifinale della Atp Cup contro i padroni di casa australiani. Dal 2004 Il numero uno al mondo, che cerca di condurre la Spagna alla doppietta Davis-Atp Cup, non perdeva una partita di singolare con la Roja dall’esordio del 2004. Un’onta quasi insopportabile per il gladiatore di Maiorca, che ha subito voluto scendere in campo in doppio per disintossicarsi dal pericoloso virus della sconfitta e cancellare il k.o. dalla memoria: «È stato un incontro molto difficile, un quarto di finale che ha messo tutti noi a dura prova – ha spiegato Rafa dopo il superamento del turno -. Tennis di altissima qualità da parte degli avversari mentre noi eravamo un po’ affaticati. David Goffin ha giocato benissimo, molto meglio di me. Io ero piuttosto stanco». Il fattore climatico, il viaggio da Perth a Sydney e l’adattamento a tre ore di fuso orario hanno fatto la differenza secondo il campione di 19 Slam: «In poche ore ci siamo trovati con un clima molto umido, mentre il Belgio era qui già da 10 giorni. È stato faticoso, ma siamo stati bravi a trovare la soluzione per passare il turno. Ormai abbiamo superato le difficoltà di adattamento e dobbiamo solo concentrarci sulla semifinale. Sarà una grande battaglia, dobbiamo recuperare in fretta». […] Ruggine I due non si affronteranno in singolare, visto che aprirà Roberto Bautista contro Nick (salvo mosse tattiche dell’ultima ora da parte di Hewitt), ma se il doppio dovesse essere decisivo lo spettacolo agonistico sarà assicurato. Kyrgios e Rafa non si prendono, fin dalla dolorosissima sconfitta subita dallo spagnolo nel 2014 a Wimbledon. A febbraio dell’anno scorso poi il mancino è stato fermato ancora dall’australo-greco, con tanto di strascico polemico: «Ha un talento enorme, potrebbe vincere tornei dello Slam e lottare per il numero 1 del mondo – sentenziava Nadal, sempre molto corretto in campo-. Non è cattivo ma gli manca il rispetto verso il pubblico, l’avversario e se stesso». Predicozzo mal digerito dal bad boy di Canberra che ha immediatamente risposto facendo spallucce: «Lui non conosce il mio percorso, quello che ho affrontato, non sa niente di me. Abbiamo giocato bene, questo è lo sport. Le persone sono diverse una dall’altra. Non prenderò in nessun modo in considerazione questa critica». Il sequel lo scorso luglio a Wimbledon, quando Nick ha tentato di eliminare fisicamente Nadal colpendolo volontariamente con una pallata: «Con tutti gli slam che ha vinto e con tutti i soldi che ha guadagnato non può prendersi una palla addosso? Volevo colpirlo al petto, ma lui ha dei buoni riflessi. Non ho proprio intenzione di scusarmi con lui». Insomma i due, si scriverebbe su Facebook, sono «in una relazione complicata».

Nadal, allarme caldo (Stefano Semeraro, Il Corriere dello Sport)

Toh, Rafa Nadal ha perso un match: in Atp Cup, contro David Goffin (6-4 7-6). E anche se il match alla fine la Spagna l’ha portato a casa – grazie a Roberto Bautista Agut e al doppio in cui il numero 1 del mondo è sceso di nuovo in campo a fianco di Carreno Busta per conquistare il punto decisivo – il passo falso fa notizia. Perché Nadal e il vero Re di Coppa del tennis, uno che nelle competizioni a squadre di norma non fa prigionieri. In Davis l’argenteria l’ha portata a casa cinque volte (anche se nel 2008 non giocò la finale), e dal 2004 in singolare ha perso solo un match: il primo, nel 2004, contro Jiri Novak, mentre in doppio l’ultima delle sue cinque sconfitte risale allo spareggio con l’Italia di Bracciali e Galimberti nel 2005 a Tone del Greco. […] Da qui lo stupore, e l’occhietto sveglio degli avversari che a dieci giorni dall’inizio degli Australian Open si stanno chiedendo se davvero sul cemento di Down Under reso ancora più caldo dalla devastazione degli incendi (il torneo si giocherà, ma rischia di diventare uno Slam indoor per proteggere i tennisti dall’aria intossicata), il 33enne Number One non sia attaccabile. […] SUDORE. «Arrivando da Perth non ho avuto molto tempo per adattarmi», ha spiegato Rafa. «Qui le condizioni sono pesanti, specie per l’umidità. Giocare contro Goffi nel secondo singolare è stato davvero difficile, i campi erano completamente diversi. Siamo tutti felici di essere in semifinale contro l’Australia, e come al solito daremo tutto per vincere». Nadal non è insomma stato impeccabile (vedi il quarto doppio fallo esalato nel tie-break) ma Goffro, che tutti o quasi davano per agnello sacrificale, ha giocato una partita quasi perfetta. «Sapevo che Rafa doveva rischiare di più perché io ero ben dentro il campo e comandavo lo scambio. Riusciva lo stesso a tenere il ritmo, così l’unica soluzione era continuare a es sere aggressivo. E sono stato bravo a tenere saldi i nervi in un paio di occasioni». Secondo l’ex n.1 Jim Courier; «Rafa è uno de tennisti che sudano di più, quindi soffre più di altri in queste condizioni. Non capita spesso di vederlo usare la segatura (per asciugare il manico; ndr), ma a Parigi a volte ha usato il tape attorno a polsi per evitare che i polsini scivolassero per il sudore. E’ al 100% della forma, ma è vulnerabile, anche perché chi arriva da un clima più secco nei primi giorni può faticare ad adattarsi». Il doppio è stata l’ennesima battaglia, e Nadal e Carreno l’hanno spuntata contro Gille e Vliegen anche grazie alla video review, che ha rivelato un’invasione di quest’ultimo sul punto che è costato il break decisivo al Belgio nel secondo set. Dietro la semfinale con l’Australia padrona di casa dello scatenato Kyrgos, inizia ora a intravedersi la skyline di Melbourne, dove Rafa ha vinto una sola volta, nel 2009. «Il mio obiettivo è continuare a stare bene, giocare un buon tennis e divertirmi – ha riconosciuto il fenomeno – Ma spero di saper alzare il livello». Barometro permettendo

La Bibbia del tennis per onorare gli assi vincitori negli Slam (Marco Bo, Tuttosport)

Chi usa la racchetta da tennis per divertirsi con gli amici o scaricate lo stress quotidiano non può non avere sulla propria libreria il “tomo” uscito alla fine del 2019 visto che rappresenta la Bibbia di questo sport. Il titolo volontariamente inganna e capirete presto perché ma non è un problema. Anzi. Si chiama “150 volte Slam. Storie del grande tennis’: E’ stato scritto con cura certosina dal giornalista Luca Marianantoni, uomo particolare visto che ama con la stessa intensità i numeri, un vero cultore delle statistiche e i ricanti che si possono fare con le lettere: cinquanta per cento illuminista e cinquanta per cento romantico. […] Ed ecco svelato l’inganno di cui sopra: «Viviamo una realtà che corre alla velocità della luce e brucia tutto per cui ho voluto portarmi avanti e così ho deciso di intitolare il libro con il numero 150, proprio per renderlo attuale anche quando troveremo il tennista ancora vergine da vittoria in uno Slam, destinato a succedere a Marin Clic che nel 2014 si aggiudicò il torneo dell’Us Open». Da allora solo “replicanti” e chissà che già da lunedì 20, quando inizierà il primo Slam del 2020 con gli Australian Open, non si profili all’orizzonte proprio questo 150° campione. «Il lavoro di approfondimento e ricerca è stato lungo e meticoloso e sinceramente non pensavo che al termine di questo libro non si sarebbe ancora materializzato il 150° vincitore ma ci sono significative possibilità che questo avvenga perchè siamo di fronte a una generazione di giovani tennisti con capacità tecniche e mentali tali da poter prendere nel giro di breve termine l’eredità di quei campioni assoluti che rispondono ai nomi di Federer, Nadal e Djokovic». Il libro riporta oltre a una marea di dati e statistiche riferibili ai 468 tornei dello Slam che sinora sono stati disputati – le quattro prove internazionali si svolgono in Australia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti – i profili accurati di tutti i 149 tennisti che sono stati capaci di aggiudicarsi almeno una di queste prove. […]Ricordiamo al proposito due frasi di due top. Quella di Agassi: «Il tennis è uno sport solitario. Non c’è un posto dove nascondersi quando le cose vanno male. Niente panchina, niente bordo campo, nessun angolo neutrale. Ci sei solo tu, nudo». E quella di Nadal: «Nessuna palla è uguale a quella che la precede. Nessun colpo è identico a un altro. Ogni volta che ti prepari a riceverne uno devi quindi valutare, in una frazione di secondo, la traiettoria e la velocità della palla e decidere come, con quanta potenza e dove cercare di ribattere». Già, proprio così, uno sport per gente che deve nascere con due doti nel proprio Dna: il talento e la testa. Tantissimi coloro che magari dotati di un polso da urlo, capace di mille ricami sotto rete, non erano supportati da una tenuta mentale adeguata e indispensabile per tradurre sul campo ciò che madre natura aveva loro regalato. Ma tornando al libro si tratta di una vera e propria chicca, da tenere sullo scaffale e andare ogni tanto a prendere per rinfrescarsi la memoria e ripassare quei campioni che ancora nel tempo delle racchette di legno hanno compiuto imprese diventate leggende. E ci sono davvero storie incredibili, soprattutto a cavallo tra l’800 e il ‘900, con personaggi che sembrano usciti dalla penna fantasiosa di qualche scrittore e che invece sono realmente vissuti come riportano le primissime riviste o giornali dell’epoca che Luca Marianantoni ha consultato nelle varie biblioteche visitate nel corso del suo peregrinare per il mondo da giornalista di tennis, piuttosto che leggendo qualche libro della sua clamorosa collezione che custodisce con orgoglio.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement