Il sogno australiano di Ashleigh Barty si è interrotto contro Sofia Kenin, che ha annullato un set point in ogni set e si è guadagnata la prima finale Slam della sua carriera. La numero uno del mondo, pur ovviamente delusa, si è presentata in conferenza stampa col sorriso e… con una bambina in braccio! “È la mia nipotina appena nata. Mia sorella l’ha avuta circa 11, 12 settimane fa. Sì, questo è che conta nella vita. È fantastico“. La bimba si è meritata un posto in prima fila alla conferenza post match probabilmente anche per il supporto dato alla zia subito dopo la conclusione del match. “Si chiama Olivia. La vita è una cosa meravigliosa. Mi ha fatto un sorriso non appena sono uscita dal campo. Dovevo abbracciarla. Va tutto bene“.

Sempre molto gentile e disponibile nelle risposte, Barty non nasconde la propria delusione per una partita difficile e per le chance che, a dispetto della giornata non esaltante, è comunque riuscita a procurarsi. “Penso che sia stata una partita in cui non mi sentivo molto a mio agio. Mi sembrava che il mio piano A non funzionasse. Non sono riuscita a eseguirlo come volevo. Ho provato con i piani B e C. Penso di aver dovuto scavare e trovare un modo. Alla fine sono stata a due punti di distanza dal vincere in due set, il che è deludente. Sapere che ho dovuto combattere e arrabattarmi, ma che ho avuto comunque la possibilità di vincere la partita“.

Molti meriti vanno comunque dati all’avversaria, quella Kenin che da lunedì vedrà il proprio nome tra le prime dieci giocatrici del mondo (virtualmente è numero 9, se vince sarà 7). A chi le chiede se la statunitense abbia finalmente provato di avere un livello da top 10, Barty risponde pacata, sbandierando metaforicamente la classifica: “Penso che dopo oggi sia una top 10. Dopo questa settimana, è ufficialmente una top 10. Lei merita questo rispetto e merita il riconoscimento. Ha giocato un torneo eccezionale. Negli ultimi dodici mesi è stata straordinaria. Bisogna dare i meriti a chi li ha. Ha giocato meglio i punti più importanti oggi“.

Barty nega poi di aver sofferto la pressione della partita importante, di essere numero uno e anche di giocare nello Slam di casa, davanti al suo pubblico.”Sono già stata in una semifinale Slam prima. Sì, è diverso a casa. Mi è piaciuta l’esperienza. Sì, voglio dire, adoro essere là fuori. Ho adorato ogni minuto di gioco in Australia nell’ultimo mese. Avrei potuto avere l’opportunità di giocare ancora una partita, ma non l’ho colta oggi“.