Federer sconfitto ma sempre ottimista: "Posso ancora vincere uno Slam"

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Federer sconfitto ma sempre ottimista: “Posso ancora vincere uno Slam”

La dura sconfitta con Djokovic non sposta di un millimetro le ambizioni del 38enne di Basilea. Ora il recupero: “Le probabilità di vittoria erano al 3%, spero di tornare a Melbourne l’anno prossimo”

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Era successo in altre due occasioni che Novak Djokovic battesse tre set a zero Roger Federer nelle semifinali dell’Australian Open (2008 e 2011). Nelle ore che precedevano la 50esima sfida tra i due fenomeni a Melbourne c’era la chiara sensazione che simili risultati potessero ripetersi. Purtroppo per Federer il recupero dall’infortunio all’inguine non è stato totale, sebbene la sua – non scontata – presenza in campo sia bastata a regalare altri momenti di spettacolo ai suoi tifosi. Qualche tipica soluzione di gran classe e un avvio di match discreto non sono stati sufficienti per portare a casa un solo set contro una versione non straordinaria, ma sempre ferrea di Nole Djokovic, che giocherà l’ottava finale a Melbourne (non ne ha mai persa una), una in più di Re Roger.

Tra le 46 semifinali Slam giocate da Federer quella all’Australian Open 2020 la ricorderà probabilmente come la più frustrante per via delle condizioni fisiche in cui ci è arrivato. Tuttavia non ha preso in considerazione il forfait prima di scendere in campo: Sapevo che ce l’avrei fatta, ad essere onesti. Ho fatto un esame la notte dopo il match con Sandgren, era tutto ok. Mi sono preso un giorno libero e non mi sono allenato per non forzare. Oggi ho riposato il più possibile e non ho avuto dolore per tutta la giornata. Pensavo anche che le sensazioni del quinto set con Sandgren erano di gran lunga migliori rispetto a secondo e terzo, perciò ero sicuro di farcela, anche durante il match mi sentivo in grado di arrivare in fondo”.

Sei volte vincitore all’Australian Open, Federer ha sorpreso tutti al via della semifinale. Contro un Djokovic un po’ nervoso ha avuto tre occasioni di salire 5-1, ma da lì in poi è stata tutta salita. “È frustrante, la partita di oggi è stata orribile per come stavo. Ma non credo che sarei sceso in campo se avessi capito di non avere chance di vittoria. Col mio team sapevamo che avrei potuto giocare un match intero, sapevo che almeno il dolore non sarebbe aumentato, altrimenti mi sarei ritirato per la prima volta. Ho giocato meglio all’inizio e alla fine del match, il resto è da dimenticare perché sai che in questi casi hai solo il 3% di possibilità di vittoria. Ci provi lo stesso, ma quando ti accorgi che non funzionerà è dura. Ci sono già passato comunque, ho giocato match dove avevo le stesse sensazioni. Ma tre è sempre meglio di zero. Alle Finals (2014) è stato il momento peggiore, chiedere scusa alla gente perché non puoi nemmeno camminare correttamente. Preferisco la situazione di oggi”.

L’ha dimostrato una volta (o due) di più in questo torneo, contro Millman prima e Sandgren poi, il cuore di Federer è infinito e pur superando momenti sportivamente così crudeli è comunque lucido nell’analisi e non perde mai il consueto ottimismo: “Alla fine sono contento del mio torneo. Ho fatto il massimo, considerando anche i match con Sadgren e Millman. Tutto sommato ho giocato bene. Certo, posso giocare meglio, ma anche molto peggio. Con zero tornei di preparazione penso che questo sia un risultato molto buono. Se credo di poter ancora vincere uno o due Slam? Sì, io ci credo. Considerando l’annata scorsa, ciò che posso ancora fare col mio gioco, il modo in cui sto giocando, sento di avere ancora un’opportunità”.

Roger Federer – Australian Open 2020 (foto via Twitter @AustralianOpen)

Ha poi chiuso con una battuta la conferenza, rispondendo alla domanda – del direttore Scanagatta – sullo Slam in cui può avere più chance di vittoria (Wimbledon, ça va sans dire): Probabilmente più a Basilea o Halle, ci sono meno partite da giocare!” Ora, dopo il recupero, lo attende tra una settimana l’esibizione con Rafa Nadal a Città del Capo, il 7 febbraio. Lo svizzero è entusiasta di giocare nel Paese natale di mamma Linette: È stato un sogno per così tanti anni. Mi dispiace ci sia voluto così tanto, ma la vita nel Tour è quella che è. I miei genitori sono orgogliosi e felici, sarà speciale per me, anche perché ci sarà anche Rafa. Avremo anche un grande pubblico (i biglietti sono finiti in dieci minuti, ndr) e renderemo facile la partecipazione all’evento, che non sia solo un incontro per fare beneficenza, ma anche una serata divertente”. Dopo l’esibizione di Città del Capo, Federer tornerà in campo a Dubai per l’ATP 500 che inizierà il 24 febbraio.

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