Djokovic: "Federer era infortunato, lo rispetto per aver dato il massimo"

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Djokovic: “Federer era infortunato, lo rispetto per aver dato il massimo”

Il serbo concede, con grande sportività, alcune attenuanti fisiche al suo avversario. “Sto cercando di fare il massimo per prolungare il più possibile il mio predominio negli Slam, ma presto avremo un nuovo campione”

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Roger Federer e Novak Djokovic - Austrlian Open 2020 (foto via Twitter @AustralianOpen)
 

Di seguito, la traduzione integrale della conferenza stampa di Novak Djokovic dopo la sua vittoria in semifinale contro Roger Federer (7-6 6-4 6-3) che gli è valsa la conquista dell’ottava finale all’Australian Open.

Sei abituato alle grandi battaglie con lui. Quanto è difficile per te affrontare la partita senza sapere in quale condizione di forma sarà (Roger, ndr)?
Ho provato a concentrarmi su me stesso, dare priorità alle mie cose piuttosto che pensare a come lui si sentisse, si muovesse o giocasse. Ma è più facile dirlo che farlo. Quando sono entrato in campo, stavo prestando troppa attenzione ai suoi movimenti. Non ero nel giusto equilibrio, non stavo eseguendo i colpi nel modo in cui avrei voluto. Ne è derivato uno svantaggio di 4-1 40-40. Sono stato fortunato a servire bene in quei momenti; penso che durante tutto il match sia stato il mio colpo migliore. Mi ha tolto dai guai diverse volte. Dopo aver vinto il primo set, che era cruciale, penso di essermi rilassato e ho iniziato a colpire meglio. Mi sono sentito di più in controllo della partita nel secondo e terzo set. Non è mai facile giocare contro Roger. Ovviamente lui aveva dolore, potevi vederlo dai suoi movimenti. Grande rispetto per lui per aver aver dato il massimo. Doo aver perso il primo set ha chiesto un medical time out, è tornato ed è andato fino in fondo. Merita davvero rispetto, è un peccato che non fosse al suo meglio. Credo che abbia giocato comunque bene, è venuto a rete e ha tentato di mischiare le carte. Non so esattamente che tipo di infortunio sia, ma quando senti un po’ di dolore colpisci persino con maggiore convinzione. All’inizio ero un po’ teso, ma vincere il primo set è stata la chiave, il punto di svolta

Andando verso la finale, sei esattamente dove volevi essere in termini di gioco e di condizione fisica?
Sì, sono soddisfatto del modo in cui mi sento e sto giocando. L’ATP Cup è andata molto bene per me, ho passato parecchie ore in campo tra singolo e doppio, è stata un’ottima preparazione per l’Australian Open e mi ha dato molta energia positiva. Ho perso solo un set prima della finale e adesso ho due giorni di riposo, che è davvero una gran cosa. Mi dà più tempo per recuperare tutte le energie necessarie per la finale.

Ci stupisce che Federer abbia giocato più di 20 anni senza mai ritirarsi in una partita. Da giocatore, come vedi questa cosa?
Rispetto, è tutto quello che posso dire. Nel corso della mia carriera io mi sono ritirato, so come ci si sente quando hai dolore sul campo. Conosco i pensieri che attraversano la mente, sul continuare a giocare o meno, col rischio che le cose possano peggiorare. Solo il giocatore sa cosa sta passando in quel momento. Ovviamente è difficile paragonare gli infortuni, ma è impressionante il fatto che non si sia ritirato una singola volta in tutta la carriera. Grande rispetto per questo.

Adesso due giovani nell’altra semifinale. Ovviamente Dominic Thiem ha un buon bilancio nei confronti diretti con i Big 3 negli ultimi dodici mesi. Cosa ne pensi dei progressi di Zverev? Chi ti aspetti in finale?
Domini ha vinto il nostro ultimo confronto diretto a Londra e ha giocato un match pazzesco contro Rafa l’altra notte. L’ho visto. Sicuramente uno dei migliori giocatori del mondo e merita di essere dov’è. Sembra che abbia migliorato parecchio il suo gioco sui campi veloci, perché ha un tennis più adatto alle superfici lente. Ma vincere Indian Wells lo scorso anno, battendo Roger in finale, probabilmente gli ha dato fiducia nella possibilità di vincere grandi tornei anche sulle altre superfici. Alex non ha iniiato l’anno molto bene. Ho visto le sue partite e mi sono allenato con lui a Brisbane durante l’ATP Cup, non aveva le migliori sensazioni sul campo. È impressionante il modo in cui ha giocato sinora in questo torneo, è la prima semifinale Slam della sua carriera e sono sicuro che è molto motivato a fare anche il passo successivo. Sarà una bella partita da guardare.

Quanto sei impressionato dai progressi di Thiem nell’ultimo anno? Rappresenta la più grande minaccia della nuova generazione?
Non credo faccia più parte della nuova generazione, è nel circuito da molti anni. Adesso è un top 5 affermato, ha giocato un paio di finali Slam, ha vinto un Masters 1000, ha giocato la finale alle Finals. È solo questione di trovare la partita giusta che può dargli un titolo Slam perché ha sicuramente il gioco per farlo. E adesso ha anche l’esperienza e la forza. migliorato senza dubbio sul veloce negli ultimi dodici mesi e i risultati lo dimostrano.

L’hai visto giocare meglio di come ha giocato ieri sera?
L’ho visto giocare bene sul cemento in diverse condizioni. È diverso affrontare Rafa o Roger, che sta vicino alla iga e toglie tempo a Dominic. Ma è stata una partita incredibile, entrambi hanno lottato alla grande. Congratulazioni a lui.

La tua prestazione dodici mesi fa venne descritta come ‘perfetta’. Senti di poter raggiungere di nuovo la perfezione in questa finale? Come giudichi il tuo gioco quest’anno rispetto al 2019?
Niente è davvero la perfezione. Provi ad avvicinarti il più possibile. La prestazione dello scorso anno è stata probabilmente la mia migliore in una finale Slam contro Rafa, che era in forma. Quest’anno avrò un avversario diverso, quindi sarà una partita diversa con una preparazione diversa. La differenza tra affrontare Dominic e Zverev è piuttosto grande. Rovescio a una mano, molto topspin, tanta potenza nei colpi da parte di Dominic, uno dei migliori servizi per Zverev. Mi preparerà per la partita e spero di essere in grado di rendere come ho sempre fatto in finale all’Australian Open.

Novak Djokovic – Australian Open 2020 (foto via Twitter @AustralianOpen)

Il tuo coach Goran è stato inserito di recente nella Hall of Fame del tennis. Cosa ha portato dalla tua parte, energia positiva e ispirazione?
Sono molto felice di vederlo entrare nella Hall of Fame quest’anno. È stato un mentore per me per molti anni. L’ho visto giocare, ovviamente, quando stava finendo la sua carriera. Negli ultimi sette-otto anni l’ho visto allenare diversi giocatori. È una brava persona, parliamo la stessa lingua e veniamo da culture simili. È stato uno dei miei idoli, ho condiviso molti bei momenti con lui durante la mia crescita come tennista. Averlo nel mio box è un grande onore e un grande piacere. Ovviamente porta con sé un modo di allenare diverso da quello di marian, ma stanno lavorando in grande sinergia. Si completano a vicenda. La filosofia di Goran è sempre stata ‘meno è meglio’, dare le informazioni giuste al giocatore e poi capire come un giocatore può beneficiarne. Gli piace semplificare le cose e funziona.

Cosa ne pensi delle proteste che John McEnroe e Martina Navratilova hanno fatto un paio di giorni fa a proposito della Margaret Court Arena? Cosa indica il fatto che i giocatori che si scagliano contro questa cosa sono over 60?
Ho visto la foto dello striscione. Ad essere onesti non mi sono informato molto sulla storia. So cosa ha detto Margaret Court e c’è un’ovvia divergenza di opinioni. Margaret è una grande campionessa, un’eroina qui in Australia e nel mondo. Una delle giocatrici più importanti della storia del tennis femminili. Ovviamente, quando dice cose come quelle che ha detto ha un grande impatto. Ovviamente non sono d’accordo con quello che ha detto e non penso fosse la cosa giusta da dire. Ma probabilmente ha le sue ragioni e dobbiamo rispettare il fatto che abbia un’opinione diversa. Rispetto all’iniziativa di John e Martina, non posso dire molto perché non sono molto informato su quello che stanno cercando di fare. Capisco che molte persone si siano sentite offese dalle dichiarazioni (di Court, ndr).

Molte persone dicono che l’esperienza aiuta i giocatori ed è un grosso vantaggio. Quando hai vinto questo torneo per la prima volta eri un ventenne senza molta esperienza. Qual è il vantaggio di non avere esperienza?
Penso che l’esperienza porti più vantaggi che svantaggi. Penso sia meglio arrivare a una finale Slam con esperienza alle spalle. Allo stesso tempo, se non hai esperienza magari non hai aspettative e non senti la pressione di dover vincere. Ma immagino che quando sei un top player, prendi per esempio Zverev, che non ha mai giocato una finale Slam, comunque ci si aspetta da tempo che tu arrivi in finale. Le persone parlano di lui. Dominic ci è arrivato un paio di volte. I giovani stanno salendo alla ribalta e provando a sfidare noi ‘vecchietti’ nelle finali degli Slam. Sta già accadendo. Avremo Dominic o Sascha in finale, è inevitabile che succederà ancora più di frequente in futuro e credo sia una cosa buona per lo sport. Sto cercando di fare il massimo per prolungare il più possibile il mio predominio negli Slam, e sono sicuro che Roger e Rafa siano d’accordo. Ma succederà. Non so se quest’anno o il prossimo anno avremo un nuovo campione Slam, ma succederà molto presto. Perché no? È un bene per il tennis, certamente abbiamo bisogno di nuovi campioni.

IL VIDEO COMPLETO DELLA CONFERENZA STAMPA

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