Djokovic vola spedito agli ottavi di Dubai

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Djokovic vola spedito agli ottavi di Dubai

Esordio sul velluto per Nole contro Jaziri. Al prossimo turno troverà Kohlschreiber. Decima vittoria consecutiva per Monfils, miglior striscia della carriera

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Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Ventidue giorni dopo la finale di Melbourne, rientra in campo Novak Djokovic, il primo componente del Big 3 a farsi vedere in una competizione ufficiale, battendo sul tempo Rafa Nadal che debutterà martedì ad Acapulco e con buon margine Roger Federer che starà fuori dal Tour fino a giugno. Ancora impermeabile alla sconfitta in questo 2020, Nole allunga a diciassette la striscia di vittorie con il più classico degli esordi sul velluto superando in un’ora Malek Jaziri, omaggiato di una sfortunata wild card. Lo scorso anno, il titolo Slam down under era stato seguito da un rientro tutt’altro che positivo, con la sconfitta di Indian Wells al secondo incontro inflittagli da Philipp Kohlschreiber. Curiosamente, proprio il tedesco – vincitore in rimonta dell’egiziano Mohamed Safwat – sarà il il suo prossimo avversario. Nessun problema invece oggi per il numero 1 del mondo che torna negli Emirati dopo quattro anni, come quattro sono i titoli qui conquistati, l’ultimo nel 2011.

IL MATCH – L’ideale, dal punto di vista di Jaziri e di chi vorrebbe assistere a un incontro il più combattuto (im)possibile, sarebbe restare aggrappato ai propri turni di servizio o, almeno, non lasciar scappare subito un avversario dal livello fuori portata. È per questo che lo vediamo dare il massimo già al secondo gioco per annullare due palle break, salvo poi regalarlo alla terza fermandosi per chiedere la verifica elettronica sulla risposta di rovescio serba; insomma, ci avesse provato su un altro colpo, magari uno smash o un dritto colpito un po’ indietro, ci poteva stare, ma farlo sulla ribattuta bimane significa che il buon Malek ha iniziato a perdere lucidità già durante il warm up. Nole, che nel frattempo ha commesso tre doppi falli forse nel tentativo di creare un po’ di suspense, fila spedito come da copione – servendo peraltro con grande efficacia – verso la conquista di un parziale la cui incertezza riguarda esclusivamente la durata: più o meno di mezz’ora? Meno, ma sul 5-0 il numeroso pubblico saluta festante il gioco del trentaseienne tunisino che tiene la battuta evitando così almeno il bagel, mentre la grafica non ci sorprende rivelandoci che la posizione in campo di Djokovic è più avanzata rispetto a Jaziri, 42° del ranking poco più di un anno fa e ora sceso al n. 260 dopo una stagione tormentata da diversi guai fisici.

Lungi dall’arrendersi, “Jazz” comincia il secondo set con la giusta convinzione, permettendosi anche di sfidare di nuovo la chiamata buona sulla risposta di rovescio di Novak: against all odds, questa volta il falco gli dà ragione. Il 17 volte campione Slam continua impeterrito alla sua velocità di crociera, effettua il sorpasso al quinto gioco con la complicità involontaria di due doppi falli e concede qualcosa allo spettacolo, mentre l’incontro ha definitivamente preso la direzione prevista. Tanto prevista che il punteggio finale è lo stesso 6-1 6-2 dell’unico precedente del 2016, sempre a Dubai. Diversamente dall’altro finalista dell’Australian Open, quindi, Djokovic ha messo in campo una prestazione senza sbavature al netto del valore dell’avversario: nessuna palla break concessa con sette ace e 7 prime su 10 in campo con l’83% dei punti vinti. In rilassata attesa del secondo turno con Kohli.

I RECORD DI MONFILS – “Non sono contentissimo di come ho giocato stasera” dice Gael Monfils dopo aver battuto in due ore un Marton Fucsovics che” ha commesso diversi errori”. Gael si conferma comunque il più vincente di questi primi due mesi insieme a Rublev e dopo Djokovic, infilando la decima vittoria consecutiva per quella che è la sua miglior striscia in carriera. Una striscia che gli ha portato i titoli consecutivi di Rotterdam e Monrpellier: è la sua prima stagione con più di un titolo, nonostante raggiunga almeno una finale ogni anno ininterrottamente dal 2005. La Monf è mandato a servire per il primo set sul 5-3 da quattro gratuiti di Marton, ma fallisce l’opportunità insieme a uno smash al rimbalzo. Il ventottenne di Nyiregyhaza è però falloso anche nel gioco successivo e Gael si prende il 6-4. Tra due atleti straordinari, con il francese che si ostina a restare quasi sempre molto indietro sfidando l’avversario a sfondarlo e Fucsovics che difficilmente è in grado di far partire accelerazione devastanti, gli scambi spesso si allungano fino all’errore di uno dei due e le statistiche registrano spietate un numero di unforced superiore ai vincenti per entrambi.

Il match si accende a solo sprazzi, mentre Fucsovics dà spesso prova di scarsa sensibilità, sia nel tocco sia verso il pubblico per alcuni errori conseguenti. Come nel primo set, al quarto game si mette appunto nei guai nei pressi della rete, salvo poi uscirne volleando finalmente come il livello del torneo richiede. Non ci prende però gusto, e non conta andare a giocare una volée vincente con la palla che sarebbe caduta in corridoio se poi ne sbaglia una a campo aperto. In ogni caso, anche se non riesce mai a farsi pericoloso in risposta, esce bene e con coraggio dalle continue situazioni di sofferenza in battuta. Non gli riesce però l’ultimo salvataggio, quando serve per andare al tie-break, con l’errore numero 35 che manda Monfils agli ottavi contro il vincente fra Yasutaka Uchiyama e Yen-Hsun Lu, quest’ultimo sconfitto proprio da Gael in occasione del suo rientro a Melbourne dopo oltre un anno e mezzo.

Alla quarta sfida, Mikhail Kukushkin si arrende per la prima volta in carriera a Karen Khachanov. Per due volte, il kazako non riesce a consolidare il vantaggio ottenuto nel primo parziale grazie a un Karen particolarmente falloso e poi cede nettamente il tie-break. Dopo il MTO per trattare la schiena di Kukushkin, il secondo set scivola via velocemente a favore di Khachanov.

IL PROGRAMMA DI MARTEDÌ – Sul campo centrale, si comincia alle 11 italiane con Marin Cilic opposto a Benoit Paire, ma il piatto forte non arriverà prima delle 13, servito da Fabio Fognini e Daniel Evans: il piccolo inglese con il suo gioco a tutto campo e un (non tanto più alto) Fogna senza acciacchi possono dar vita a una sfida molto gustosa. Alle 16, sempre che quei due abbiano già liberato il campo, toccherà al secondo del seeding Stefanos Tsitsipas contro Pablo Carreño Busta. Qui il programma completo.

IL TABELLONE DI DUBAI

Risultati:

[7] K. Khachanov b. M. Kukushkin 7-6(2) 6-1
P. Kohlschreiber b. [WC] M. Safwat 4-6 6-4 6-0
[1] N. Djokovic b. [WC] M. Jaziri 6-1 6-2
[6] A. Rublev b. L. Musetti 6-4 6-4
R. Gasquet b. [Q] L. Harris 7-6(5) 6-4
[3] G. Monfils b. M. Fucsovics 6-4 7-5

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