A Pau, Gulbis vince la finale amarcord con Janowicz. Buoni segnali per il futuro?

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A Pau, Gulbis vince la finale amarcord con Janowicz. Buoni segnali per il futuro?

Il lettone è perfetto al servizio e chirurgico in risposta. Buona prestazione e buon torneo comunque per il polacco che guadagna quasi 600 posizioni in classifica

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Gulbis e Janowicz - Pau 2020 (via Twitter, @ATPChallenger)
 

E. Gulbis b. [WC] J. Janowicz 6-3 6-4

Un appassionato che scorresse distratto il programma di gioco dei tornei Challenger di questa settimana si sarebbe forse stupito e rallegrato della presenza di Ernests Gulbis e Jerzy Janowicz nella finale di Pau. Entrambi ex semifinalisti Slam (Roland Garros 2014 per Gulbis, Wimbledon 2013 per Janowicz), entrambi con best ranking di tutto rispetto (numero 10 per il lettone, 14 per il polacco) ed entrambi purtroppo spariti un po’ dai radar negli ultimi anni. Gulbis in verità qualche spunto positivo lo ha avuto, raggiungendo la finale a Stoccolma contro Stefanos Tsitsipas nel 2018 (la prima persa in carriera dopo otto successi su otto, sei in singolare e due in doppio), ma niente di clamoroso. Il ranking non lo vede tra i primi cinquanta del mondo ormai da maggio 2015 e più in generale anche la top 100 è stata spesso priva del suo nome. Janowicz invece è stato quasi sempre fermo dal 2017 ad oggi, uscendo addirittura dalle classifiche ATP nel novembre 2018 per rientrarvi quest’anno alla posizione numero 1039.

Tutti dati che non fanno che incrementare la gioia di rivederli uno contro l’altro a buoni livelli, in un match che mette in palio un trofeo anche se del circuito minore. Alla fine a vincere è stato Gulbis, il giocatore più in forma dei due, quello con più incontri sulle spalle, quello che il circuito non l’ha mai abbandonato. Lo ha fatto in due set, prendendosi un break nella pancia di ciascun parziale, sfruttando al meglio ogni calo al servizio dell’avversario. Janowicz da parte sua ha comunque lasciato intravedere un buon livello: il dritto è pesante come un tempo, il servizio gira a meraviglia e il rovescio fa il suo dovere. Il problema per il polacco è stato quello di non essere praticamente mai riuscito a prendere le misure in risposta, complice anche la prestazione stellare di Gulbis alla battuta. Il lettone ha chiuso con il 58% di prime, ma con soli tre punti persi sul primo servizio (90%), di cui nessuno nel primo set.

Una chance di riaprire la partita in verità Janowicz l’ha avuta, proprio quando i giochi sembravano chiusi. Sul 5-4 del secondo set, il polacco è riuscito a far partire lo scambio più spesso e, vincendo un punto molto divertente sul 30-30 (vedi video), si è guadagnato una palla break. Gulbis però si è sottratto al pericolo con il solito fidato colpo di inizio gioco e ha chiuso il match. Il lettone conquista dunque la quindicesima vittoria stagionale tra qualificazioni, Challenger e tour maggiore per il lettone (a fronte di quattro sconfitte). Per lui si tratta del quinto successo a livello Challenger (l’ultimo risale addirittura al 2007 a Mons, mentre l’ultima finale al 2012), ma soprattutto fa un salto di 60 posizioni in classifica, dal numero 220 al 160. Ne guadagna invece 578 di posizioni Janowicz, che grazie ai 60 punti della finale arriva al numero 461. La speranza è che entrambi proseguano su questa strada, perché il tennis non può che trarne beneficio.

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