Un 2020 da Djo...kovic (Cocchi). Djokovic, una lezione a Tsitsipas (Semeraro). Djokovic cannibale non sa più perdere (Tuttosport)

Rassegna stampa

Un 2020 da Djo…kovic (Cocchi). Djokovic, una lezione a Tsitsipas (Semeraro). Djokovic cannibale non sa più perdere (Tuttosport)

La rassegna stampa di domenica 1 marzo 2020

Pubblicato

il

Un 2020 da Djo…kovic (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Una fame insaziabile, una forza mentale granitica. Novak Djokovic a questa finale aveva rischiato di non arrivare, trovandosi a salvare tre match point nella semifinale contro Gael Monfils. Ieri il problema non si è posto e il Djoker ha impiegato un’oretta e un quarto per liberarsi di Stefanos Tsitsipas in due set 6-3 6-4. Imprendibile Nole, che con questo quinto titolo a Dubai, il numero 79 della carriera, allunga la striscia vincente nel 2020 a 18 match su 18 (21 da fine 2019). C’è poco da fare, non c’è Next gen che tenga, anche se si tratta di un numero sei al mondo, quando dall’altra parte della rete c’è Nole. Un n.1 sempre più solido partita dopo partita e pronto a spiccare il volo verso gli Usa da favorito per il Sunshine Double, la doppietta Indian Wells-Miami. Stefanos non è riuscito a contenere lo strapotere del serbo. E dire che era stato proprio il greco, sul 2-2 del primo set ad avere una palla break, ma il rivale gli ha chiuso la porta in faccia mostrandogli come si fa: passante sublime e palla break trasformata nell’ottavo game per il 5-3 e servizio. Impossibile a quel punto reagire per Stefanos che ha ceduto il primo parziale 6-3 in 39 minuti. Un po’ più combattivo nel secondo set, il greco ha subito il break riportandosi in parità sul 2-2, ma sul 4-4 ha perso ancora il servizio mandando Nole a servire per il torneo. Ovviamente il cannibale non ha fallito, andando a sollevare trofeo degli Emirati. Terzo titolo dell’anno per lui che ha già vinto l’Atp Cup con la Serbia e l’Australian Open per l’ottava volta in carriera. «Non sarà così facile chiudere la stagione senza sconfitte — se la ride Djokovic —. Scherzi a parte, cerco di godermi il momento e apprezzare tutto quello che sto conquistando. Penso sia stato uno dei migliori inizi di stagione che ho avuto in carriera e, risultati a parte, sento di esprimere un livello di tennis davvero eccezionale e adesso l’obiettivo sono i due Masters 1000 sul cemento americano. È da qualche anno che non ottengo buoni risultati laggiù e vorrei invertire la tendenza. Io non mi accontento mai, non perdo la motivazione. La cerco nei dettagli, a volte sta nelle piccole cose più che nel grandi trionfi. Crescere ogni giorno come tennista e come persona è il mio obiettivo, in questo momento sono molto ispirato e spero che questo flusso positivo continui il più a lungo possibile». Stefanos Tsitsipas si inchina allo strapotere di Djokovic e lo prende come esempio:. «Non mi sorprendono per nulla i suoi risultati — ha detto — e spero un giorno di poter avvicinarmi a lui. Nole sa perfettamente come gestire un match, come organizzare gli allenamenti, la programmazione del calendario e anche l’alimentazione. In più è mentalmente fortissimo. È un esempio da seguire». Intanto Tsitsipas dovrà risolvere problemi in famiglia. A gennaio in Atp Cup ha rischiato di prendere a racchettate il padre coach Apostolos ed è stato sgridato in mondovisione da mamma Julia Salnikova. L’altro giorno, nella conferenza stampa post semifinale è successa quasi la stessa cosa. Tutto è partito da una dichiarazione di Stefanos a proposito dei genitori-allenatori: «A volte sono troppo coinvolti nella mia vita, dentro e fuori dal campo». La madre non deve averla presa bene e si è presentata all’incontro con la stampa: «Ciao Stefanos, sono qui a sentire quel che dici, così almeno so cosa pensi di noi…», imbarazzo del giocatore e ilarità dei presenti che hanno assistito a un siparietto durato diversi minuti che ha subito fatto il giro del web.

Djokovic, una lezione a Tsitsipas (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Da Dubai il messaggio arriva forte e chiaro: non toccate il primato in classifica a Nole Djokovic. Il Djoker lo aveva già infilato in cassaforte raggiungendo le semifinali del ‘500’ del Golfo, e mettendosi dunque fuori portata di Rafa Nadal (la cui finale contro Taylor Fritz ad Acapulco era in programma stamattina all’alba). Fra il match strappato venerdì con le unghie e i denti ad un 33enne Morfils in stato di grazia – ma sconfitto per la 17esima volta in carriera nonostante i tre matchpoint a favore – e la finale tolta ieri al 21enne Tsitsipas (testa di serie n. 2 del torneo), Djokovic ha ribadito che no, lui non ne fa neppure una questione generazionale. Semplicemente il numero 1 non vuole mollarlo: per nessun motivo e a nessuno. Da domani fra l’altro sarà a quota 280 settimane sul trono, meno 6 da Sampras e meno 30 da Federer. Il suo cammino nel 2020 è già impressionante, anche se, pare strano a dirlo, non sta neppure giocando al massimo: 18 match, 18 vittorie. «Sto cercando di cogliere l’attimo e godermi la posizione», ha detto. «E’ uno dei migliori inizi di stagione della mia carriera, ma non voglio fare calcoli su quanto potrebbe durare». […] «E’ sconfortante mettercela tutta e non riuscire a ottenere il risultato che volevi», ha ammesso mestamente Tsitsipas, che il giorno prima era stato protagonista (e vittima) di un insolito battibecco con la madre. Insolito perché si è svolto in sala stampa, dove la mamma si era presentata per chiedere conto al figlio di alcune incaute dichiarazioni («amo molto i miei genitori, ma non ascolto sempre quello che mi dicono»). «Sono qui perché non ho molte occasioni di stare con te, Stef – ha esordito mamma Tsitsipas – e poi perché volevo chiederti se sai quanti grandi tennisti sono stati allenati dai genitori». Stefanos ha replicato che gli risultava solo Sascha Zverev, «ma ti dimentichi Safin – ha attaccato Julia – e poi anche Rublev, Agassi, Capriati, Hingis, Graf..». «Dimmene uno che abbia vinto uno Slam e sia stato fra i primi 5 del mondo», ha provato a buttarla in corner Stefanos. E lì Julia ha piazzato il colpo perfetto al cuore: «Potresti essere tu il primo».

Djokovic cannibale non sa più perdere (Tuttosport)

Valanga Djokovic. Novak Djokovic ha fatto suo il “Dubai Duty Free Tennis Championships”, sul cemento di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Il serbo, numero uno del mondo, ha sconfitto in finale il greco Stefanos Tsitsipas, col punteggio di 6-3 6-4. A impressionare è la forza del serbo in questo avvio di stagione. Quella di ieri è la 18a partita di fila vinta nel 2020, la ventunesima contando anche le finali di Davis. Djokovic, impressionante per redditività del gioco e per la capacità di mettere all’angolo un buon Tsitsipas, ha messo in campo i suoi colpi preferiti tenendo in mano il gioco anche quando non ha dato l’impressione di avere in canna colpi eccellenti. Risultato finale: un altro next-gen rinviato a data da destinarsi. Da Dubai arriva il solito messaggio. I vecchi leoni tengono stretto lo scettro e non molleranno facilmente. Un altro leone non smette di ruggire. A quindici anni dal primo titolo ad Acapulco, Rafa Nadal torna a giocarsi il titolo sotto le stelle del Messico. Ha perso solo 20 game per raggiungere la 122^ finale in carriera, dopo il 6-3 6-2 in semifinale a Grigor Dimitrov. Per ricevere il quarto sombrero, tipico omaggio consegnato ai vincitori di questo torneo, gli resta da battere solo Taylor Fritz, che ha battuto John Isner 2-6 7-5 6-3 nella prima semifinale tra due statunitensi nella storia del torneo. «Sono molto felice – ha detto Nadal – sono riuscito ad alzare il mio livello di gioco durante il match, ed è positivo per me». […]

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement