Quando anche il tennis si è fermato: la Prima e la Seconda Guerra Mondiale

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Quando anche il tennis si è fermato: la Prima e la Seconda Guerra Mondiale

La stagione 2020 rischia di essere completamente stravolta. Roland Garros e Wimbledon potrebbero non disputarsi. L’unico precedente in questo senso riguarda gli anni dei due grandi conflitti del Novecento. Con alcuni campioni Slam che morirono in battaglia

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Il Centre Court di Wimbledon, colpito da una bomba l'11 ottobre 1940
 

La diffusione del Covid-19 sta pesantemente condizionando il regolare svolgimento di questa stagione di tennis. Due tornei chiave, sia nel circuito maschile che femminile, Indian Wells e Miami, sono stati cancellati. L’ATP ha annunciato che tutti gli eventi in calendario fino praticamente alla fine di aprile non si disputeranno. Così come diversi tornei femminili. Quelle che dovevano essere le prime Finals di Fed Cup in sede unica sono state posticipate, poi il circuito è stato fermato fino a fine aprile. Comincia ad esserci preoccupazione per il Roland Garros e Wimbledon, i due tornei più nobili e prestigiosi in assoluto nel panorama del tennis. Insomma, la stagione 2020 potrebbe essere dimezzata o forse anche qualcosa di più per via dell’emergenza coronavirus. 

Si tratta di una situazione assolutamente anomala per il tennis, uno sport che ha vissuto tante evoluzioni e anche qualche rivoluzione ma non si è mai fermato. Per trovare dei precedenti, bisogna guardare agli anni in cui hanno avuto luogo la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. E forse non è un caso che spesso in questi giorni l’epidemia di Covid-19 venga accostata proprio ad un conflitto bellico per la sua portata globale e per le misure straordinarie che gli stati impegnati a fronteggiarla impongono ai propri cittadini. La Gazzetta dello Sport è andata proprio a descrivere come queste due grandi guerre hanno sconvolto il mondo del tennis, annullando i tornei dello Slam, impedendo ad alcuni tennisti di conquistare alcuni record e spezzando la vita di altri prematuramente. 

Per via della Prima Guerra Mondiale, non sono state disputati complessivamente 12 tornei dello Slam: tre Australian Open (1916-1918), cinque Open di Francia, che non si chiamavano ancora Roland Garros ed erano limitati a tennisti tesserati per circoli francesi (1915-1919) e quattro Wimbledon (1915-1918). Nessuno stop invece per gli US Open, nemmeno dopo che nel 1917 entrarono in guerra gli Stati Uniti. Anzi il torneo nel 1915 cambiò sede passando da Newport, dove oggi c’è la Tennis Hall of Fame, a Forest Hills, dove rimase fino al 1977. Due edizioni furono vinte da Bill Johnston (1915 e 1919), altre due da Robert Lindley Murray (1917 e 1918), e una da Richard Norris Williams (1916). Tutti tennisti americani.

Tre vincitori Slam persero la vita durante e a causa della Grande Guerra. Il più noto è Tony Wilding, neozelandese vincitore di due Australian Open e quattro Wimbledon proprio poco prima che iniziasse il conflitto. Morì combattendo in una trincea in Francia. Senza l’interruzione sarebbe potuto sicuramente arrivare a quota 10 Slam per primo nella storia. In battaglia caddero anche altri due tennisti australiani dell’epoca, Ernie Parker e Arthur O’Hara Wood: il primo sempre in trincea mentre il secondo precipitando insieme al suo aereo della Royal Air Force, abbattuto dal nemico. 

La Seconda Guerra Mondiale ebbe un impatto ancora più pesante sul tennis. 17 gli Slam totali persi per strada: 5 Australian Open, dal 1941 al 1945, 6 Roland Garros e 6 Wimbledon, dal 1940 al 1945. Da notare come nell’estate del 1945 il conflitto fosse già sostanzialmente concluso in Europa eppure non si giocò nemmeno quell’anno. Non si fermarono nemmeno in questa occasione gli US Open. A trarne vantaggio fu Bobby Riggs, quello della “battaglia dei sessi” per intenderci, che vinse due edizioni del torneo, nel 1939 e nel 1941. Altro protagonista a Forest Hills in quegli anni fu Frank Parker, vittorioso nel 1944 e 1945. Nel 1943 arrivò in finale Jack Kramer, poi vincitore di US Open, uomo fondamentale nella nascita dell’attuale ATP. Quella partita la perse proprio contro Joseph “Joe” Hunt che morì un paio di anni più tardi su un aereo durante una missione di addestramento in Florida. 

Dal 1946 in avanti il tennis non si è mai fermato e ogni singolo Slam ha avuto i suoi vincitori, uomini e donne. Fino ad oggi. Vedremo cosa succederà in questo 2020, in cui i paesi del mondo non si scontranoo l’uno con l’altro a colpi di fucile e bombe, ma cercano di coalizzarsi contro un nemico invisibile ma alquanto pericoloso. Tanto da interrompere la imponente macchina del tennis.

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