Federer: "Il ginocchio sta bene. Vedremo per quanto potrò ancora competere"

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Federer: “Il ginocchio sta bene. Vedremo per quanto potrò ancora competere”

Secondo estratto della lunga intervista rilasciata da Roger Federer a Zeit Magazine: “Il tennis mi mancherà tanto dopo il ritiro. Il primo Wimbledon è il ricordo più emozionante”

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Roger Federer - Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Le due operazioni al ginocchio terranno Roger Federer lontano dal Tour ATP per tutto il resto della stagione 2020. L’ultimo match ufficiale disputato dallo svizzero è la semifinale dell’Australian Open persa in tre set da Djokovic, ma prima di finire sotto i ferri e poche settimane dopo in quarantena è riuscito anche a esibirsi di fronte a 52.000 sudafricani a Cape Town, contro il suo rivale di sempre, Rafa Nadal. Di questo e tanto altro ha parlato nella seconda parte dell’intervista a Zeit Magazine, di cui vi abbiamo già proposto un primo estratto incentrato sulla figura di papà Robert.

“Negli ultimi anni ho deciso di viaggiare ancora e ancora in Sud Africa” racconta Roger. “Poi è sorto il sogno: devo assolutamente giocare in Sudafrica finché sono ancora in attività. Ci sono voluti alcuni anni per organizzare, ma poi tutto è stato perfetto e abbiamo fatto anche il record del mondo di spettatori”. Qualche anno fa durante uno dei suoi viaggi in Africa, in Malawi, per la Roger Federer Foundation, gli era capitato qualcosa di unico: Quando incontro qualcuno qui in Svizzera, il 99% delle persone sa chi sono. In Malawi ho incontrato un gruppo di bambini che non mi hanno riconosciuto. Continuavo a pensare a un modo per spiegare loro il mio mestiere. Poi ho disegnato un campo da tennis, uno stadio con i cameraman, i bambini e la palla”.

Con tutta probabilità Federer non tornerà più a giocare davanti a un pubblico in Sudafrica se non da ex-giocatore. Parlare del suo ritiro fa sempre un effetto particolare. Forse perché vederlo in campo per quell’ora e mezza di partita circa dove regala quei fugaci momenti… “Federer” – come li definisce Foster Wallace – scaccia dalla nostra mente l’idea che il campione di Basilea possa appendere la racchetta al chiodo. Allora lo visualizziamo ancora in campo tra cinque anni, mentre affronta una nuova generazione sul Centrale di Wimbledon o alla St. Jakobshalle. Ma è solo immaginazione. La realtà riporta tutti coi piedi per terra.

Lo stop forzato causa COVID-19 e causa infortunio al ginocchio potrebbe aver piazzato dietro l’angolo l’addio di uno dei più grandi sportivi della storia. Mi mancherà tanto il tennis quando smetterò” ha commentato il 39enne. “Il ginocchio ora va bene, sono in riabilitazione. Inoltre dopo tutti questi anni il mio fisioterapista conosce il mio corpo come nessun altro. Sente quando sono stanco e teso anche mentalmente anche se non parliamo più di tanto: lui vuole concentrarsi e io rilassarmi. Ora voglio tornare in campo sano e poi vedrò per quanto potrò restarci. Ora dobbiamo solo essere pazienti, il Tour sta per ripartire”.

A tal proposito facciamo un inciso; molti hanno riportato un virgolettato inesatto, secondo cui Federer avrebbe detto che ‘il ritiro si sta avvicinando’ e che per lui sarebbe più facile ritirarsi in questo momento, ma vuole darsi ancora una chance di godersi il tempo che gli rimane da spendere sul campo. Si tratta di considerazioni plausibili, che però Federer non ha fatto – non direttamente in questa intervista, almeno. Del resto, che il ritiro si stia avvicinando per un atleta prossimo a compiere 39 anni è abbastanza lapalissiano.

Roger Federer – Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)

IL SOGNO DI BAMBINO E… FARE COME MJ? – Durante la fase di lockdown non ha solo badato ai suoi gemelli o palleggiato contro il muro. Ha potuto anche stare a lungo sul divano col telecomando in mano, guardando film e serie TV. Uno dei prodotti più visti durante la quarantena forzata è stato “The Last Dance”, la serie-documentario targata Netflix che racconta Michael Jordan e la sua epopea con i Chicago Bulls.

“Non l’ho ancora vista” ha detto Roger, fan e amico del sei volte campione NBA. “Ma ho già sentito dire che è fantastica”. Nel tennis esiste già un esempio piuttosto importante, il documentario realizzato da Amazon sul ritorno in campo di Andy Murray. Anche Federer è stuzzicato dall’idea di trasformare in un documentario parte della sua carriera? “Certo, è normale che uno come me pensi: dovrei avere una troupe televisiva con me per documentare la mia vita? Con la famiglia è sempre un po’ difficile. E poi, ho davvero bisogno di altre persone che siano sempre attorno a me?“. Insomma, per adesso sembra più un no che sì.

Quel che appare certo, è che Roger non vede l’ora di tornare a colpire la pallina sul campo e sentire il boato dello stadio dopo ogni suo punto. Ora quelle sensazioni, che sembrano così lontane, fluttuano libere nella sua mente in mezzo ai ricordi dei suoi successi: Quando riesco a ‘sentire’ la palla e non a esprimere solo forza bruta, questo mi dà la massima soddisfazione. Ti stupisci sempre. Ti alleni molto, molto duramente e a volte nelle partite accadono cose incredibili. Il mio ricordo più bello? La mia prima vittoria a Wimbledon. Quello è stato il momento che sognavo sin da bambino”. L’autore dell’intervista scrive che Roger imita sé stesso da bambino dicendo: “Sì, vinco Wimbledon!” Poi, con tono più grave, quello del Federer venti volte campione Slam, conclude: “Improvvisamente è realtà. È stato il momento più bello e importante della mia vita”.

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