L'insostenibile leggerezza di Leylah Fernandez - Pagina 3 di 3

Al femminile

L’insostenibile leggerezza di Leylah Fernandez

È possibile affermarsi ad alti livelli nel tennis contemporaneo malgrado un fisico minuto? Una giovane canadese prova a dimostrarlo, sfidando il circuito WTA

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Leylah Fernandez - Acapulco 2020
 

Proviamo quindi a ragionare sulla domanda relativa al futuro ad alti livelli di Fernandez. Bocciarla a priori mi sembra eccessivo, ma credo che per avere grandi prospettive nel circuito professionistico avrà innanzitutto da sviluppare due aspetti. Da una parte irrobustirsi muscolarmente, almeno un po’. Naturalmente senza esagerare, perché oggi grazie al suo fisico leggero può contare su mobilità e agilità notevoli, che di certo non può permettersi di peggiorare.

Ma l’altro aspetto imprescindibile, a mio avviso, è determinato dalla qualità esecutiva dei colpi. In poche parole: possedere una grande tecnica. Vediamo come è messa al momento Fernandez. Intanto parte da una situazione che normalmente si considera un piccolo vantaggio: è mancina. Per le avversarie significa affrontare una giocatrice che propone colpi insoliti, con spin opposti rispetto alle giocatrici destre.

In una intervista concessa dopo il suo successo al Roland Garros junior (vedi QUI dal min. 1’13), Leylah si descriveva come una tennista molto aggressiva, che ama condurre lo scambio e tenere in mano l’iniziativa. Non sono così sicuro che le possa riuscire contro avversarie del calibro di Serena, Kvitova, Osaka o Rybakina, che partono con centimetri e muscoli ben superiori ai suoi.

Ancora non abbiamo potuto assistere a un suo match contro giocatrici di tale potenza, però sappiamo che è stata in grado di sconfiggere Belinda Bencic. In quel match (che purtroppo non ho seguito dall’inizio) a mio avviso il successo era arrivato grazie a un mix di diversi fattori: un ridotto numero di errori, una notevole rapidità nella copertura del campo ma anche, se non soprattutto, grazie alla capacità di giocare a ridosso della linea di fondo, togliendo spesso il tempo a Bencic. E questa non è dote da poco, visto che normalmente anche Belinda fa della capacità di anticipare le parabole uno dei propri punti di forza.

Ecco, l’anticipo è probabilmente l’arma suprema nel tennis contemporaneo a cui affidarsi se si vuole essere propositive contro rivali più potenti. In sostanza, più che sulla pesantezza di palla, ci si affida alla contrazione dei tempi di gioco: se si colpisce la palla prima e più avanti dell’avversaria, riuscendo ad appoggiarsi ai colpi altrui, ecco che si può riuscire comunque ad essere efficaci pur non essendo strapotenti.

Sicuramente Fernandez ha già dato prova di possedere un dritto efficace, affiancato da un rovescio meno incisivo ma molto rapido nella preparazione e nella esecuzione. A questo aggiungerei una certa sensibilità di tocco che le permette di ricorrere con successo alle smorzate. Bisognerà capire fino a che punto riuscirà a sviluppare queste doti fondamentali, per farne dei punti di forza anche a livello WTA. Se possibile aggiungendo ai colpi-base un repertorio di soluzioni “secondarie”, che però possono pesare a fine match sul risultato finale; penso a tutti i colpi di contenimento (che già sono di discreto livello) e a quelli di volo.

Sintetizzando molto grossolanamente, direi che al momento Fernandez parte da questa condizione: mancina, con un bel dritto, un rovescio discreto, una efficace copertura del campo e la capacità di eseguire smorzate con sagacia; ma con un servizio certo non devastante. Tutto considerato, nel tennis attuale la giocatrice che potrebbe forse esserle avvicinata è Marketa Vondrousova.

Curiosamente tutte e due si sono fatte conoscere grazie a una impresa compiuta a 17 anni nel palazzetto di Biel: Vondrousova vincendo il torneo International del 2017 (da qualificata, numero 233 del mondo); Fernandez, come detto, sconfiggendo in Fed Cup la numero uno svizzera Bencic. Non solo: il match Vondrousova-Fernandez ha rappresentato l’esordio assoluto in Fed Cup per entrambe (20 aprile 2019, vinto da Marketa per 6-4, 6-1).

E anche se il fisico di Vondrousova è comunque un po’ più strutturato di quello di Leylah, ci sono partite nelle quali la non eccezionale potenza al servizio di Marketa si rivela un problema: non è assurdo immaginare che la difficoltà possa presentarsi anche per Fernandez. Non sorprende quindi che tutte e due negli Slam abbiano per il momento raccolto i migliori risultati sulla terra battuta: Marketa finalista del Roland Garros 2019 a livello assoluto, Leylah vincitrice nello stesso anno della edizione junior. La terra è probabilmente la superficie più tattica, nella quale il servizio conta un po’ meno rispetto ad altri terreni

Dopo i grandi progressi del 2019, nel 2020 Fernandez è stata accompagnata da un nuovo coach, il francese Romain Deridder. In Australia per lo Slam 2020 non c’era il padre, rimasto a casa a seguire la sorella più piccola. Quando gli è stato chiesto se, da ex calciatore, si sentiva preparato a sufficienza per fare l’allenatore di tennis, Jorge Fernandez aveva risposto: “Forse rispetto ad altri coach conosco solo il 60% della materia. Ma quel 60% lo sviluppo al 100%”.

Come è stato per Justine Henin con Carlos Fernandez, probabilmente Leylah per sperare di affermarsi ad alti livelli non può permettersi di lasciare potenzialità inesplorate, e quindi dovrà augurarsi di trovare un tecnico in grado di sviluppare “il 100% del 100%”, vale a dire di trasmetterle il massimo possibile.

Oltre tutto questo, inevitabilmente saranno fondamentali anche gli aspetti agonistici e tattici. A questo proposito dovrà anche aspettarsi che, se dovesse iniziare a vincere con una certa frequenza, le avversarie cominceranno a studiarla alla ricerca di punti deboli. D’altra parte in questo primo periodo Fernandez potrà contare sull‘entusiasmo della esordiente, quell’entusiasmo che permette di giocare senza responsibilità e paura, visto che nessuno pretende la vittoria e non ci sono i punti in scadenza dell’anno precedente da difendere.

Per questo, come ho scritto ormai una infinità di volte, non credo che in questa particolare fase di carriera si possa capire con certezza quale è la forza mentale di una giocatrice. Solo quando la sua attività sarà diventata routine, e a tutti gli effetti una professione, si scopriranno davvero le sue caratteristiche mentali più autentiche e profonde. Al momento è davvero troppo giovane per poter tracciare un quadro preciso del suo carattere.

In sostanza, anche a causa dello stop determinato dalla pandemia, ci rimane ancora tutto da scoprire sul futuro di Leylah Fernandez. Resta comunque il fatto che rappresenta un caso interessante non solo di per se stesso, ma anche perché ci pone di fronte a un tema generale: in uno sport come il tennis, che non prevede le categorie di peso (come accade invece in altre discipline), quale è il limite fisico oltre il quale una atleta non può essere competitiva ai massimi livelli?

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