Berrettini: "Se lui serve con l'angolo giusto tu puoi partire da casa tua o da dove vuoi, la palla non si prende"

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Berrettini: “Se lui serve con l’angolo giusto tu puoi partire da casa tua o da dove vuoi, la palla non si prende”

Matteo dopo la sconfitta a Cincinnati contro Opelka: “È stato migliore di me”

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Matteo Berrettini - ATP Finals 2019 (via Twitter, @atptour)
 

È stato più bravo di me nel game in cui mi ha breakkato nel primo set, e nel primo minibreak nel secondo il lob è stato un po’ fortunoso. Comunque complimenti a lui, ha servito molto bene. Me lo aspettavo, ma anche da fondo ha giocato bene, anche l’ultimo minibreak per andare 6-2 mi ha fatto un passante in mezzo ai piedi dopo che l’avevo spostato. Non avevo mai giocato con un avversario così, e posso dire che è molto difficile. Però a un certo punto bisogna congratularsi con l’avversario e ammettere che è stato migliore di me”. 

Tranne quel game non mi sono mai sentito in difficoltà alla battuta per cui alla fine si tratta anche di una questione di episodi. Lui è probabilmente più abituato a giocare partite in questo modo”.

Novak è l’unico che riesce a rispondere di rovescio a due mani sempre coperto ai battitori come Isner, Karlovic… non so se abbiano giocato mai contro Opelka.
A 23 anni è già molto positivo essere 39 del mondo. L’ho visto l’anno scorso ed è molto migliorato, non si muoveva così, ha acquisito una solidità da fondo che per un giocatore di questa stazza non è facile e credo avrà occasione di vincere grandi tornei
“.

Lui il game di risposta lo gioca molto aggressivo perché ha tanta fiducia nel suo servizio, e questo ti mette molto in difficoltà“.

Ho iniziato a rispondere indietro, ma non ottenevo risultati, per cui ho cercato di avanzare per metterlo in difficoltà, ed ha funzionato perché ha sbagliato qualche prima. Solo che la sua seconda non è per nulla morbida, ti arriva con un kick micidiale. Se lui serve con l’angolo giusto ti puoi partire da casa tua o da dove vuoi, la palla non si prende. Per cui ho provato un po’ a dargli fastidio mentalmente spostandomi in risposta”.

I miei vicini di suite sono Medvedev alla mia sinistra e Anisimova alla mia destra. Ma il più casinista sono io“.

“È strano non stringere la mano all’avversario, ma è strano anche portare la mascherina, essere testati ogni 4 giorni, non poter toccare nessuno. La stretta di mano è anche un momento di rispetto, dopo una bella partita, a volte mi sono anche abbracciato con l’avversario. Speriamo che possa capitare di nuovo presto“.

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