È un motore diesel quello che ha alimentato oggi Garbine Muguruza, al suo primo match dopo il lockdown. L’ex numero 1 del mondo aveva saltato ‘Cincinnati’ per un problema alla caviglia sinistra e dopo i primi game di questo primo turno contro Nao Hibino c’era il forte sospetto che l’acciacco non fosse del tutto risolto. La giapponese, infatti, ha tentato sin da subito di muovere la sua avversaria, la quale è incappata in una caterva di errori iniziali in un quadro aggravato da un atteggiamento a dir poco passivo. Si trattava però soltanto di scaldarsi, e con una grande determinazione Muguruza è risalita dallo svantaggio di 1-4 ribaltando il set (6-4) in 41 minuti. Hibino, che in carriera ha battuto soltanto due top 20, avrà forse accusato un po’ la pressione ma ancor di più ha accusato i colpi potenti e profondi di Garbine.

L’esuberanza con la quale la n. 16 del mondo ha concluso il primo set non si è arrestata neanche nel secondo parziale e Hibino, nonostante la rapidità di gambe e i frequenti tentativi di variare il ritmo, non è riuscita a opporre delle valdie contromisure. L’immediato break di vantaggio nel secondo set si è rivelato decisivo e in un’ora e 32 minuti la spagnola ha concluso l’impegno con un’altro 6-4. Il test-Hibino sembra aver fatto chiarezza sulle condizioni fisiche: la finalista degli Australian Open è in forma e ha iniziato in maniera convincente la sua campagna newyorkese, unico Slam dove in cui non ha mai superato gli ottavi di finale.

“Avrei voluto scaldarmi a Lexington, com’è naturale“, ha dichiarato nella conferenza post match Garbine, “ma la scelta di fermarmi e di recuperare bene ha pagato. Sono in forma, mi sento bene, e non vedo l’ora di proseguire nel torneo. Non è facile tornare dopo uno stop così lungo, all’inizio ero un po’ spaesata. Hibino ha iniziato molto bene, giocando molto rapido e ha vinto quei primi quattro giochi prima che potessi rendermene conto. Per fortuna sono riuscita a girare il match in tempo.“

Giocatrice da veloce la giapponese, giocatrice da velocissimo la prossima avversaria, quella Tsvetana Pironkova rientrata nel tour in pompa magna con la vittoria Slam su Samsonova dopo un’assenza di tre anni e gravidanza annessa. Un bel grattacapo, considerate le recensioni dei campi, definiti molto veloci, arrivate in questi giorni. “Non è una cosa a cui faccio particolare caso, mi interessa relativamente, cerco di adattarmi. A New York le condizioni cambiano in continuazione, perché ci può essere molto vento, molto caldo o molto freddo anche a distanza di una sola giornata, quindi la superficie non è il primo dei miei problemi. L’avversaria è il problema. Non ho mai giocato contro Tsvetana, ma è tornata dopo tantissimo tempo e ha giocato bene, quindi sarà una partita a cui prestare attenzione”.

Quello di oggi non è stato un normale primo turno di un Major per Muguruza. La notizia della malattia che ha colpito la sua cara amica e compagna di nazionale Carla Suarez Navarro, la quale ha reso noto di essere stata colpita dal linfoma di Hodgkin, sta occupando gran parte dei suoi pensieri negli ultimi giorni. “Una notizia terribile, me l’ha comunicato qualche giorno fa e sono rimasta scioccata. Per la notizia in sé e perché pensavo di vederla giocare questo torneo. Le sono costantemente vicina, voglio andare a trovarla prestissimo, abbiamo vissuto dieci anni fianco a fianco ed è una persona splendida”.

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