Roland Garros: Sonego la spunta al quinto su Gomez, Caruso cede a Pella

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Roland Garros: Sonego la spunta al quinto su Gomez, Caruso cede a Pella

Lorenzo soffre più del previsto contro il figlio d’arte Emilio Gomez ma avanza al secondo turno. Tanti rimpianti per Caruso contro l’argentino

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Lorenzo Sonego – ATP Masters 1000 Roma 2020 (foto via Twitter @InteBNLdItalia)
 

L. Sonego b. E. Gomez 6-7(6) 6-3 6-1 6-7(4) 6-3

In un incontro che si complica oltre ogni aspettativa, Lorenzo Sonego ottiene il suo primo successo al Roland Garros superando al quinto set il qualificato Emilio Gomez dopo 250 minuti di battaglia, molti dei quali contro il suo stesso rovescio. Quello che conta è però la vittoria che va ad aggiungersi alle sole tre ottenute finora in stagione e ottenuta sì a spese di un avversario di classifica nettamente inferiore ma comunque dimostrando di possedere il carattere per emergere dalla lotta.

Emilio fa il suo esordio Slam proprio dove il padre Andrés alzò il trofeo trent’anni fa. Il pericolo principale per Lorenzo è un avversario che proviene dall’apprendistato delle qualificazioni, quindi già formato rispetto alle condizioni particolari di questa terra d’autunno parigino e alle palline sul cui tubo – a dispetto delle indicazioni di Evans – non compare la scritta “non adatte all’uso canino”. Smorzare sul nascere il comprensibile entusiasmo sudamericano sarebbe una buona idea da parte di Lorenzo, ma il 2-0 iniziale è subito compromesso da un paio di scelte sbagliate e da un avversario che si libera in fretta dell’emozione e dei doppi falli conseguenti. Destrimano e con rovescio bimane a differenza del padre, ama girare attorno alla palla per spingere con un dritto capace di condurre lo scambio e fare male.

In risposta, Lorenzo non riesce ad approfittare del servizio tutt’altro che irresistibile e il tie-break è inevitabile. Qui, però, vengono fuori prepotentemente le differenze suggerite dalle oltre cento posizioni che separano i due nel ranking: i dritti lungolinea ecuadoriani restituiscono errori invece che vincenti, mentre il rovescio ballerino del nostro acquista un’insperata profondità e il 5-0 è la logica conseguenza. Logica che termina con un dritto che rimane corto, uno d’attacco che vola fuori, uno in risposta da sinistra giocato dalla gradinata laterale per sei punti consecutivi di Gomez che chiude 8-6. Calo di adrenalina e poco sorprendente servizio ceduto in apertura da Emilio, ma Sonego non ne approfitta; sembra anzi in confusione e deve salvare due palle consecutive dell’1-3 di fronte all’altro che continua a fare punti con il dritto. Passata la paura, Lorenzo riveste i suoi panni migliori e dilaga nella seconda parte del parziale che chiude 6-3.

Sonego ha ormai inquadrato l’avversario, quindi usa bene il campo, varia il ritmo e dispensa smorzate; in pratica, smette di fargli fare un allenamento sul colpo preferito e parte in vantaggio anche in questa partita. Il solito, pronto contro-break capita questa volta più che altro perché l’azzurro pensa “non è un 3×2” nella classica profezia auto-avverante, ma il n. 47 ATP è padrone del campo e incamera il 6-1. Le regola del servizio ceduto entro il secondo turno viene rispettata da Lorenzo nel quarto set, ma nell’occasione manca la parte in cui si trova in vantaggio. Riacciuffato in extremis l’avversario annullando anche due set point, il torinese cede un altro tie-break in cui era in vantaggio dopo aver smesso di nascondere la palla al dritto di Gomez.

Il break all’ottavo game della partita finale decide la sfida a favore di Sonego, che libera l’urlo “¡vamos!” (sì, con anche il punto esclamativo rovesciato) e si prende il secondo turno contro Alexander Bublik.

G. Pella b. S. Caruso 7-6(6) 6-7(4) 7-5 6-4

Sconfitta in quattro set con tanti rimpianti invece per Salvatore Caruso che ha avuto set point contro Guido Pella sia nel tie-break del primo set, poi perso 8-6 che sul 5-4 del terzo quando ha servito inutilmente per chiuderlo. Ha mancato altre due palle break sul 5-5 finendo per perderlo 7 giochi a 5. Per due volte avanti di un break anche nel quarto set, Salvo non è riuscito a confermarlo. Chiamato a servire per restare nel match sul 4-5 ha infine ceduto la battuta a 15. Un match che dunque ha visto Caruso soffermarsi troppo sulle memorie negative collezionate durante il suo svolgimento.

 
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