Medvedev, chi si rivede! Stende Zverev, Bercy è sua (Cocchi). Lo scacco matto (Azzolini). Medevedev fa suo Parigi-Bercy e vola a Londra per le ATP Finals (Nazione-Carlino-Giorno Sport)

Rassegna stampa

Medvedev, chi si rivede! Stende Zverev, Bercy è sua (Cocchi). Lo scacco matto (Azzolini). Medevedev fa suo Parigi-Bercy e vola a Londra per le ATP Finals (Nazione-Carlino-Giorno Sport)

La rassegna stampa di lunedì 9 novembre 2020

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Medvedev, chi si rivede! Stende Zverev, Bercy è sua (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Zero finali fino a ieri e poi la vittoria, in rimonta, del Masters 1000 di Parigi Bercy. Questa in sintesi la stagione di Daniil Medvedev che battendo in rimonta Sascha Zverev 5-7 6-4 6-1 sul veloce indoor parigino, ha conquistato l’ottavo titolo in carriera e il terzo Masters 1000.

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Più falloso al servizio nel primo set, è cresciuto nel secondo, quando il rivale ha iniziato la sua discesa. Terzo set senza storia con Zverev completamente privo di energie (chiuderà con un saldo negativo di 21 vincenti e 31 errori gratuiti) e Medvedev, col suo stile disarticolato che fa inorridire puristi, a sollevare il trofeo

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Impassibile Daniil, con la sua esultanza appena accennata a fine match: «Certo che sono contento – ha detto – ma sono fatto così. Sono felice soprattutto perché prima del torneo non ero in forma, non giocavo come volevo, ero preoccupato di non essere stato ancora in grado di raggiungere una finale. Ma alla fine eccomi con il trofeo di Bercy, un torneo che amo molto. Ora sono carico per la chiusura di stagione a Londra». Medvedev aggiunge così il suo nome all’elenco dei russi che hanno conquistato questo titolo: Marat Safin, Nikolay Davydenko e Karen Khachanov, l’ultimo a farcela, nel 2018. Zverev, reduce da due successi consecutivi negli Atp 250 giocati a Colonia, ha molti occhi puntati addosso. E non soltanto per il suo rendimento tra le linee del campo. In un paio di settimane si è ritrovato sui giornali per le accuse della sua ex fidanzata Olya Sharypova, che ha raccontato di violenze fisiche e psicologiche a cui Sascha l’avrebbe sottoposta. Ha anche detto di aver tentato il suicidio a causa del giocatore tedesco, a suo dire violento e manipolatore. Il tutto mentre l’ultima ex di Zverev, Brenda Patea, annunciava di essere in attesa di un figlio da lui ma di non volerne condividere la custodia. Zverev, dopo aver detto la sua via social, non ha schivato l’argomento nel dopo partita: «So che in questo momento ci sono molte persone che vorrebbero cancellare il sorriso dalla mia faccia – ha detto -. Ma sotto questa mascherina io sorrido e continuerò a farlo». La paternità, a soli 23 anni, lo rende felice, anche se lo aspetteranno dure battaglie per la custodia: «Per me sta andando tutto alla grande sia in campo sia fuori. Molto presto diventerò padre… In campo mi trovo bene e tutte le accuse contro di me, lo ripeto, sono assolutamente false. Continuino pure a tentare di cancellare la gioia dal mio viso, io continuerò a sorridere».

Lo scacco matto (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Un eccellente giocatore di scacchi, Daniil Medvedev, vincitore dell’ultimo Masters 1000 della stagione e da stamane di nuovo al numero quattro della classifica Atp. Strampalato come molti di loro, e allo stesso modo incline a sorprendere inseguendo strategie incomprensibili ai più, però mai casuali, anzi, sempre finalizzate a dare scacco matto. Quello di ieri concepito in dieci mosse appena, prima di servirlo freddo a uno Zverev ormai prossimo a tagliare il traguardo. Un Kasparov tennista Lo presenta così Gilles Cervara, il coach che dal 2013 lo allena a Cannes, in un club a due passi dalla Croisette. «Ha la capacità di vedere, nello svolgimento del match, quelle prospettive che altri non riescono a cogliere, e su di esse adatta i colpi che gli sono più utili, o pesca soluzioni per trasformarle secondo le proprie intenzioni. Non dico che abbia una risposta a tutte le problematiche che un incontro possa proporgli, ma so come si muove, come pensa Ha semplicemente una sensibilità tennistica più alta della gran parte degli avversari. Ma se volete definirlo un giocatore di scacchi, siate i benvenuti, anche io lo identifico allo stesso moda Del resto, con regine cavalli e torri Daniil è praticamente imbattibile».

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«Ma di straordinaria adattabilità», garantisce. La stessa che gli ha permesso, in uno dei momenti più infuocati della finale del Mille di Bercy, di recuperare una palla velenosa che già lo aveva superato, con una morbida demivolée effettuata semplicemente allungando la racchetta all’indietro, senza poter vedere l’impatto e senza frenare la sua corsa in avanti. Questi e altri giochi di prestigio hanno ribaltato finale e pronostici, precipitando Sascha Zverev in uno dei buchi neri più stordenti della sua stagione. Giunto alla finale di Bercy con due vittorie negli ultimi due tornei (entrambi a Colonia), e ben dodici match vinti consecutivamente (l’ultimo contro Nadal, se vi pare poco), il tedesco ha condotto i giochi né più né meno come aveva fatto sabato contro il campione spagnolo, dall’alto di un servizio infallibile e scambi talmente abbreviati da trasformare il campo in una sorta di toboga, dove tutto correva all’impazzata. La tattica, non sappiamo dire se studiata o frutto della situazione, aveva comunque un senso. Quello di obbligare il russo a inseguire la pallina, senza poter ordire le sue trame e negandosi in tal modo quelle variazioni che sono il succo vitale del suo tennis. Ma proseguire su quei ritmi folli sarebbe stato disumano, e il match ha di molto frenato i propri slanci a partire dalla seconda frazione, pur senza cambiare direzione e rimanendo a portata di racchetta di Zverev. Fino al 4-3, quando Medvedev ha imposto la svolta alla sua partita, finalmente convinto di aver trovato la strada per sottrarsi a quel tiro incrociato. Ha reso più spezzettate le trame sul rovescio del tedesco, cercando angoli stretti e traiettorie lontane, e ha lasciato che la ricerca del punto da parte di Sascha poggiasse solo sul dritto, di sicuro il suo colpo più ballerino. Il tutto a una velocità più umana, che ha finito per imbrigliare ulteriormente le rincorse di Sascha

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Rapidamente Medvedev ha portato a casa i tre game finali del secondo set, schizzando sul 4-0 nel terzo con tre break rifilati a Zverev. Di li a poco la conclusione sul 6-1. Scacco matto in dieci mosse, per l’appunto. Terza vittoria Masters di Medvedev, che non alzava un trofeo dall’ottobre scorso, a Shanghai. Un guizzo da campione dopo una stagione alquanto pallida, che consegna il russo alle Finali Atp londinesi come possibile favorito. Come del resto Zverev, incappato nella seconda rimonta dolorosa dell’anno, dopo quella subita da Thiem allo US Open. Appuntamento fra sette giorni, una breve pausa che per il tedesco non si presenta certo di riposo. Sarà impegnato con gli avvocati per districarsi dalle accuse di aviolenze domestiche” lanciate dalla sua “ex” Olya Sharypova, e per rispondere alla successiva “ex” Brenda Patea sul figlio in arrivo, dato che la futura madre lo rifiuta come padre e vuole crescere il bimbo da sola

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Medevedev fa suo Parigi-Bercy e vola a Londra per le ATP Finals (Nazione-Carlino-Giorno Sport)

E’ Daniil Medvedev il campione del Rolex Paris Masters 2020, ultimo torneo Atp 1000 di quest’anno (con quasi 4 milioni di euro di montepremi), disputato sul veloce indoor del Palais Omnisports di Parigi-Bercy. In finale il tennista russo, numero 3 del seeding e 5 del mondo, ha sconfitto il tedesco Alexander Zverev, quarta testa di serie del tabellone e numero 7 del ranking Atp, con il punteggio di 5-7 6-4 6-1.

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Ora la stagione del tennis che conta si prepara all’atto finale: le Atp Finals che si giocheranno dal 15 al 22 novembre a Londra, sede delle ultime 11 delle 50 edizioni disputate, senza pubblico né italiani in campo, in pieno lockdown inglese, al termine della stagione più travagliata della storia del tennis. Ultima rappresentazione alla 02 Arena, si diceva, prima del trasloco in Italia, a Torino, che si è aggiudicata le prossime Finals fino al 2025. Si è completata la griglia degli 8 top player: debutto assoluto per il 28enne argentino Diego Schwartzman, che ha avuto la meglio su Matteo Berrettini, presente comunque a Londra, come riserva. In campo anche i russi Andrey Rublev e Medvedev, il campione in carica greco Stefanos Tsitsipas, l’austriaco Dominic Thiem (finalista lo scorso anno e vincitore in settembre a New York del suo primo Slam), Zverev, Rafa Nadal e il numero uno al mondo, Novak Djokovic.

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